Ad Austin vige la legge di Marquez: la storia del GP delle Americhe

In Texas è Marquez il dominatore: dal 2013 al 2018 solo suoi successi. Un rapporto interrotto da Rins solo due anni fa

Marquez, vero dominatore ad Austin in MotoGP (Foto Getty Images)
Marquez, vero dominatore ad Austin in MotoGP (Foto Getty Images)

Dici Austin e pensi a Marc Marquez. Sì perché in Texas il vero signore incontrastato è proprio lui, il talento di Cervera. Un legame forte quello tra lo spagnolo e il circuito americano, entrato in calendario proprio nel 2013, anno del suo debutto in MotoGP.

Marquez, signore del Texas

Un circuito che con il suo layout ha subito conquistato il Motomondiale. Ma soprattutto in MotoGP è stato letteralmente terreno di caccia quasi esclusivamente per un solo uomo. Proprio quel Marquez, che qui, come in nessun’altro circuito, ha tirato sempre fuori il meglio, dando distacchi abissali alla concorrenza. Quasi avesse un segreto, che non vuole svelare a nessuno.

Nel 2013, anno del debutto della pista americana, per l’iberico era il secondo GP in assoluto nella classe regina. E il weekend fu letteralmente dominato, con gli altri a guardare a bocca aperta le prestazioni stratosferiche di un rookie che, a fine anno, sbaragliò la concorrenza. Da quel momento solo trionfi, fino al 2019.

Da ricordare il trionfo nel 2015, arrivato dopo una qualifica thrilling, in cui sul più bello viene appiedato dalla sua Honda sul rettilineo dei box, e dopo una corsa matta per salire sull’altro mezzo a disposizione, si rende artefice di un giro senza respiro, in cui strappa la pole ad Andrea Dovizioso, diventato nel frattempo il suo grande rivale.

Due anni di digiuno per Marc sono troppi

Un filotto di vittorie per Marquez ad Austin che si è interrotto bruscamente nel 2019. Anche in quella stagione il pilota spagnolo dominò il weekend americano. Al via in otto giri accumulò tre secondi di vantaggio sulla concorrenza, prima che una caduta lo togliesse incredibilmente dai giochi.

A giocarsi la vittoria furono Valentino Rossi e Alex Rins, con il Dottore che, a detta sua, fu quasi preso dal panico, visto che la vittoria mancava da tempo. La rimonta del pilota Suzuki però fu inevitabile, con un successo che il campione di Tavullia sfiorò soltanto. Forse per l’ultima volta in carriera. Almeno fino ad adesso.

Lo scorso anno lo stop per la pandemia di Covid-19. Oggi però, 2 anni e 140 giorni dopo, si torna a gareggiare in Texas. E vedremo se Marquez riuscirà a ricucire quel rapporto con Austin che manca da tanto, troppo tempo.

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Valentino Rossi, secondo in Texas nel 2019 (Foto Getty Images)
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