Sainz svela il retroscena su Vettel: “Da allora ho un affetto speciale per lui”

Carlos Sainz racconta l’episodio dal quale nacque un rapporto stretto con Sebastian Vettel. Ma non ha paura di fare la sua fine alla Ferrari

Carlos Sainz e Sebastian Vettel
Carlos Sainz e Sebastian Vettel (Foto Dan Istitene/Getty Images)

Una dedica sentita e davvero commovente quella che Carlos Sainz ha riservato al suo predecessore alla Ferrari, Sebastian Vettel. Il quattro volte campione del mondo non è solo il pilota che lo spagnolo sostituisce a Maranello, ma è anche uno dei suoi colleghi e rivali che stima di più. “Ho molto rispetto per Sebastian”, ha raccontato Sainz al sito specializzato iberico Soymotor. “Penso che sia uno dei piloti che segneranno un’epoca in Formula 1, a prescindere dagli anni che ha vissuto, forse i più difficili per lui”.

E questa stima deriva soprattutto da un episodio, che risale a ben sette anni fa: “Vi racconto una storia”, narra Carlos. “Il giorno in cui diede l’addio alla Red Bull nel 2014, io ero un pilota del simulatore e mi dedicò una lettera personalizzata, come fece per ogni dipendente. Pensava che il lavoro che svolgevo fosse importante per lui e il team. Sapeva che alle quattro di mattina trascorrevo ore a lavorare sugli assetti ideali per il Gran Premio d’Australia e mi ringraziò per il mio impegno. Da allora nutro un affetto speciale per lui e ho un rapporto con lui che va oltre le telecamere. Forse non gliel’ho mai detto e un giorno glielo dirò, ma ho un grande rispetto per lui”.

Sainz: “Non finirò come Vettel, né come Barrichello”

Il figlio d’arte, allo stesso tempo, non teme di finire ai margini della Scuderia come è accaduto a Seb nella passata stagione: “La gente dice che ‘il Cavallino ti divora, la Ferrari mangia i suoi piloti'”, afferma Sainz. “Sostengono che questo sia ciò che è successo a Vettel, ma è un’esagerazione. Un pilota che ha trascorso cinque anni in quella squadra, ha vinto undici gare, non so quanti podi. Sì, gli è mancato l’obiettivo finale, il campionato del mondo, ma ha scritto un pezzo di storia della Ferrari, non penso che sia stato mangiato vivo. Sarei orgoglioso di fare anch’io cinque anni così, chi non firmerebbe per vincere undici Gran Premi con la Ferrari?”.

Carlos non è preoccupato nemmeno di finire in un ruolo “alla Barrichello“, quello di seconda guida, come sospettano molti degli osservatori a dispetto della smentita ufficiale della Ferrari: “Io penso a medio-lungo termine, all’eredità che lascerò. Vi giuro che non smetto di pensare a come sarò tra quattro anni. Ho smesso di pensare a come salire sul podio con la Ferrari in Bahrain. E non penserò che se non batto Leclerc in abbastanza gare finirò per essere secondo pilota, che è ciò che preoccupa i tifosi e la stampa. Non lo sono. Come vedete, non sono preoccupato per il Bahrain e per come posso portare la Ferrari il più avanti possibile nel minor tempo”.

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Carlos Sainz
Carlos Sainz (Foto Ferrari)
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