Razlan Razali: “Valentino Rossi un’icona per tanti giovani”

Razlan Razali parla a FX Sports Asia dell’arrivo di Valentino Rossi nei box Petronas SRT e delle aspettative dalla casa madre Yamaha.

Razlan Razali
Razlan Razali (getty images)

Petronas SRT riparte con il secondo posto di Franco Morbidelli, pensare al titolo mondiale adesso è quasi un obbligo. Il team di Razlan Razali ci riprova ancora una volta con l’italobrasiliano, che da quest’anno sarà affiancato dal maestro e amico Valentino Rossi. La freschezza di Franky si abbina all’esperienza del Dottore, ma per trovare più costanza servirà un ulteriore step da parte dei tecnici Yamaha.

In un’intervista a FOX Sports Asia, Razlan Razali ha parlato dell’arrivo di Valentino Rossi nella squadra satellite: “Valentino è un’icona, un mentore per tanti giovani. Andrà sicuramente a beneficio del nostro team, perché abbiamo anche piloti in Moto3 e Moto2 che possono stargli vicino e vedere come lavora, magari farsi consigliare da lui che li motiverà di più. Vogliamo davvero vedere come lavora e imparare da lui, devo ringraziarlo per la fiducia in questa squadra, faremo del nostro meglio perché possa farlo anche lui”.

La via di mezzo in Yamaha

Nel 2020 le Yamaha hanno conquistato sette vittorie, di cui sei con Petronas SRT e una con il team factory. Il vero nodo è la mancanza di costanza, le difficoltà riscontrate su certi tracciati con scarso grip. “Penso che il nostro problema, o quello della Yamaha in generale, sia la via di mezzo, che non abbiamo. O diamo il massimo o lo facciamo molto male, questo è stato il grosso problema per la Yamaha lo scorso anno. Senza dubbio la Yamaha è ancora una grande moto, l’anno scorso ha vinto sette gare, più di ogni altra fabbrica, e noi ne abbiamo vinte sei. È un’ottima moto e penso che risolveremo i problemi”.

Molto probabilmente non ci saranno gare in terra asiatica, anche se Razlan Razali ci spera: “Le gare in Asia sono previste per la fine dell’anno, penso che man mano che la situazione migliorerà potremo viaggiare in Giappone, Malesia o addirittura Australia. Ci mancano questi paesi e questi circuiti, in particolare la Malesia. Spero che quest’anno si possa tornare”.

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Razlan Razali (foto Facebook)
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