Racing Point non accetta il verdetto e la querelle continua

Alla vigilia del GP di Spagna si apre un nuovo capitolo della questione Racing Point. Il team non ha accettato il verdetto.

Sergio Perez in pista sulla Racing Point (Foto Darko Bandic/Pool/Afp/Getty Images)
Racing Point (Foto Darko Bandic/Pool/Afp/Getty Images)

Chissà quando vedrà la fine la questione Mercedes Rosa. Forse come ha detto in tempi recenti il boss delle Frecce d’Argento Toto Woff, osservato numero uno del caso, in quanto complice nell’esercizio di copiatura, ci vorranno un paio di mesi solo perché gli avvocati si armino di tutti i faldoni richiesti per la causa, poi ci saranno discussioni su discussioni e infine probabilmente terminerà tutto nel nulla.

Malgrado la consapevolezza dell’eccessivo protrarsi della faccenda, a due giorni dal via del weekend del Montmelo, la Racing Point avrebbe deciso di appellarsi contro la sentenza della FIA che l’ha condannata alla decurtazione di 15 punti nella classifica costruttori e al pagamento di una multa da 400.000 euro, per aver copiato i condotti dei freni della vecchia W10 infrangendo così regolamento tecnico

La scuderia con base a Silverstone ha dunque sfruttato le 96 ore previste per presentare formalmente l’appello, ritenendo, ovviamente, di aver agito in piena onestà. Nella speranza di far cambiare idea ai federali, dovrà ora raccogliere e produrre le prove necessarie per convincerli che in effetti la componente attenzionata è farina del loro sacco e non frutto di magheggio sottobanco organizzato in compartecipazione con la Casa della Stella.

Cosa succederà ora? Niente, sostanzialmente, in quanto tutto verrà trascinato in avanti, e la RP20, considerata per il momento parzialmente illegale, continuerà a correre uguale a sé stessa.

Ricordiamo che Williams e McLaren hanno deciso di non unirsi al coro di protesta avendo legami con la Mercedes, mentre Ferrari, Renault e Red Bull sarebbero più determinate che mai a far punire in maniera esemplare la futura Aston Martin, ma altresì i tedeschi, rei di aver ceduto i propri progetti e di aver dato vita a due doppioni della vettura 2019.

(©Getty Images)

Chiara Rainis

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