Lettera aperta di Ezpeleta: “Non vogliamo saltare neanche un GP”

Carmelo Ezpeleta ha trasmesso una lunga lettera dove ha provato a spiegare gli obiettivi futuri della Dorna e del circus della MotoGP.

MotoGP - Losail (Getty Images)
MotoGP – Losail (Getty Images)

Questo è un momento molto difficile per tutto il mondo. Anche la MotoGP però sta pagando le conseguenze di questa pandemia. Il coronavirus, infatti, sinora ha messo in ghiaccio il campionato 2020 del Motomondiale che non conosce ancora la propria data di inizio.

Carmelo Ezpeleta, con un’accorata lettera ha provato a fare il punto: “Carissimi, oggi sarebbe dovuto partire il Gran Premio della Thailandia, il secondo weekend di gara della stagione. L’intero paddock e la famiglia della MotoGP avrebbero fatto ciò che amiamo di più al mondo: correre. Ci sarebbe piaciuto vedere i piloti di ogni categoria combattere in pista e deliziarci con battaglie all’ultima curva come ci aspettavamo da Buriram. Ci sarebbe piaciuto vedere i numerosi membri internazionali del paddock tornare al lavoro per i nostri fan. Sia quelli che viaggiano da tutto il mondo per unirsi a noi a bordo pista, che quelli che ogni weekend ci seguono fedelmente da ogni angolo del globo”.

Il numero uno della Dorna ha poi proseguito: “A causa della crisi del coronavirus che sta investendo il pianeta, chiaramente ciò non è stato possibile a causa delle misure preventive messe in atto dai governi di tutto il mondo per salvaguardare la nostra salute. Ecco perché ora più che mai dobbiamo essere consapevoli delle nostre responsabilità e sostenerci a vicenda seguendo tali restrizioni e le raccomandazioni delle autorità a beneficio di tutti noi. Questo virus ha impedito al mondo di girare per un periodo di tempo indefinito, ma siamo sicuri che torneremo alla nostra vita quotidiana e ne usciremo ancora più forti di prima. Questa è una pausa provvisoria e vogliono inviare a tutti un messaggio di fiducia e calma in questa situazione”.

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Ezpeleta lancia un pensiero a tutti gli operatori della MotoGP

Ezpeleta ha poi ricordato l’impegno di Dorna in questo settore: “Da quando Dorna è diventata la promotrice del campionato mondiale MotoGP, 29 stagioni fa, siamo sempre stati chiari sul fatto che correre è la nostra missione e continuerà ad esserlo. Anche nelle peggiori situazioni manterremo il nostro motto: l’obiettivo è correre. La competizione è nel nostro sangue e non riesco ad immaginare un altro scenario che ci fermerebbe. Il coronavirus ha influenzato ogni competizione sportiva mondiale. Tuttavia il nostro sport durerà e continuerà come ha fatto dalla sua fondazione nel 1949. Dopo i cambiamenti che abbiamo già annunciato, ora dobbiamo tenerci aggiornati su ogni dettaglio dell’evoluzione di questa pandemia e delle politiche dei governi, con l’obiettivo di mantenere il massimo numero di venti. Questo è il nostro obiettivo principale a partire da oggi”.

Infine il CEO della Dorna ha così concluso: “Nonostante le sfide che affrontiamo, siamo felici e orgogliosi di sapere che lo sport stesso è migliore che mai. Come è stato dimostrato durante i test della MotoGP, i distacchi sono stati i più corti della storia. In Qatar abbiamo già visto due magnifiche gare di Moto2 e Moto3 e questo è servito a stimolare il nostro appetito ancora di più. La situazione è identica anche per la SBK. Fortunatamente loro sono stati in grado di completare la loro prima gara in Australia. Anche tutte le altre competizioni hanno visto dei cambiamenti nei loro calendari. I nostri pensieri e tutte le nostre azioni saranno centrati su due cose: i nostri fan e tutti coloro che lavorano duramente per rendere possibili i nostri campionato. Stiamo facendo tutto il possibile per far partire i nostri campionati. Stiamo facendo tutto il possibile per far rientrare piloti, ingegneri, meccanici, personale logistico, operatori di telecamere, giornalisti, tecnici multimediali, coordinatori e ogni altra parte vitale del nostro sport per fare ciò che facciamo meglio: andare a correre. Alla Dorna stiamo lavorando per garantire che questa crisi lasci la famiglia MotoGP e tutto il nostro paddock con una sola conseguenza: un calendario modificato”.

Antonio Russo

MotoGP (Getty Images)
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