Coronavirus, perchè i prezzi dei carburanti sono calati

I prezzi di benzina e diesel sono calati del 30% a causa di un mancato accordo tra Russia e Arabia Saudita. Una buona notizia ai tempi del coronavirus.

Aumento benzina 2021
Stazione di servizio

In questo periodo di turbolenza finanziaria stiamo assistendo ad una guerra commerciale tra Russia e Arabia Saudita che sta portando all’abbassamento dei prezzi dei carburanti. Il costo del greggio è calato del 30% per la gioia degli automobilisti che tra l’altro in questo periodo di coronavirus stanno viaggiando molto meno.

Fino ad oggi Russia e Arabia Saudita, che producono 20 milioni di barili al giorno, hanno cercato di tenere bassi i prezzi, per fare concorrenza al petrolio statunitense, che ha costi di estrazione più alti rispetto a Arabia Saudita e Russia. Inoltre una politica dei prezzi bassi è servita per contrastare la forte ascesa delle auto elettriche. Il tacito accordo tra Arabia e Russia è durato per tre anni, consentendo all’Opec di mantenere il prezzo del greggio tra i 50-70 dollari al barile.

Il crollo dei prezzi del greggio

Però da due settimane anche a causa del forte impatto del coronavirus che ha bloccato l’economia e rallentato i consumi, l’Arabia Saudita ha proposto di ridurre la produzione di petrolio per mantenere in equilibrio i prezzi, bilanciando così domanda e offerta. La Russia non ha accettato e la trattativa è saltata, innescando la ritorsione dei sauditi che ha annunciato l’aumento della produzione e ha fatto scendere i prezzi alla pompa. In questi giorni, quindi, la quotazione del greggio ha toccato quota 30 dollari al barile.

I prezzi della benzina Eni variano da 1,013 – 1,199 euro al litro, Q8 1,013 euro al litro, IP 1,013 euro al litro, Eni 1,013 – 1,199 euro al litro e TotalErg 1,013 euro al litro. Per il diesel, invece, si va dai 0,895 euro al litro di IP passando per 1,068 euro al litro di Esso, 0,085 euro al litro di TotalErg e 0,895 – 1,159 euro al litro di Eni in modalità self service.

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