MotoGP prigioniera del Coronavirus: non si corre nemmeno in Thailandia

Il Coronavirus bloccherà anche il Gran Premio della Thailandia. Per ora la gara è stata rinviata. La MotoGP rischia di scattare dall’Europa.

GP Thailandia (Getty Images)
GP Thailandia (Getty Images)

La MotoGP continua ad essere schiava del Coronavirus. Dopo la notizia di ieri dove si è reso noto che non si disputerà il primo GP della stagione in Qatar sembra sempre più pressante l’ipotesi di non far correre nemmeno la seconda gara del campionato in Thailandia.

A dare conferma di tutto ciò è il Ministro della Sanità, nonché vice-premier della Thailandia, Anutin Charnvirakul. Questa mattina, infatti, durante una riunione con i media ha fatto sapere che il Gran Premio del Motomondiale verrà rinviato. La gara in programma il prossimo 22 marzo doveva rappresentare l’inizio del Mondiale 2020, ma a quanto pare si partirà direttamente da Austin, Trump permettendo.

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Si rischia di correre direttamente in Europa

Anche il Gran Premio americano, infatti, non è proprio così sicuro. L’America, infatti, sta cercando di limitare i collegamenti con l’Italia, visto il gran numero di contagi registrato nel nostro paese. Come ben sappiamo la maggior parte delle squadre della MotoGP sono composte da italiani e spagnoli, quindi  seriamente si potrebbe rischiare di vedere il primo Gran Premio direttamente in Europa il 3 maggio a Jerez.

Intanto Moto2 e Moto3 scatteranno normalmente in Qatar per la prima prova del Mondiale. Niente favoritismi per carità, molto più semplicemente, a causa dei test le due categorie inferiori del Motomondiale erano già lì a Losail e quindi correranno. Le squadre e i piloti della MotoGP, invece, rischiavano di restare bloccate in aeroporto. Si attendono nei prossimi giorni ulteriori sviluppi, la sensazione però è che una delle stagioni più lunghe nella storia di questo sport sta rischiando seriamente di diventare una delle più corte.

Antonio Russo

GP Buriram (Getty Images)
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