La Ferrari è napoletana? Non tutta, ma un pezzetto è merito dei partenopei

Il marchio del Cavallino Rampante è noto in tutto il mondo come simbolo del Made in Italy. L’eccellenza racing nasce da una storia che in pochi sospettano.

Pensi a Ferrari e l’immaginazione corre subito alla Motor Valley e a Modena. Enzo Ferrari ha creato un impero in Emilia-Romagna, precedendo la produzione di tante altre realtà costruttive che hanno segnato il Belpaese. Il Cavallino è diventato l’emblema della sportività e il Rosso il colore della passione, anche su quattro ruote.

C’è un pizzico di napoletanità anche in Ferrari
La napoletanità della Ferrari – Tuttomotoriweb.it

Il logo della Ferrari giallo, contornato nel margine superiore con il tricolore italiano, con al centro raffigurato un Cavallino rampante è entrato nella storia perché è stato adagiato sui bolidi più belli della storia dell’automotive nostrana. Pensate che gli specialisti del Brand Finance hanno annunciato che il logo della Ferrari è il più potente e riconoscibile al mondo.

I successi in pista hanno fatto il resto. La Scuderia modenese è la squadra che ha vinto di più in Formula 1. I migliori piloti al mondo, tra cui Fangio, Lauda, Schumacher, Raikkonen, Alonso, Vettel, Hamilton si sono calati nell’abitacolo di una Rossa. La storia del team parte da molto lontano e sono in pochi a conoscere l’origine dello stemma della Casa modenese.

C’è un pizzico di napoletanità anche in Ferrari

Teatro originario di questa trama sono i monti picentini del territorio Borbonico, transitando poi tra le prestigiose corti di Francia con Napoleone Bonaparte, e dopo la Prima guerra mondiale la direzione prenderà quella di Maranello. Il Cavallino rampante raffigurato nel logo della Ferrari è un cavallo di razza Persano originario del Sud Italia.

La Ferrari più rara del mondo
L’edizione limitata Ferrari – Tuttomotoriweb.it

Facendo un passo indietro e andando a Salerno, nel comune di Campagna nella catena montuosa dei picentini, è possibile scorgere la razza raffigurata poi sullo stemma delle Ferrari. È in questo luogo che venivano allevati i cavalli delle scuderie reali di Carlo di Borbone. Il sovrano del Regno di Napoli e di Sicilia diede lustro alla tradizione equestre del territorio. Dall’unione con gli stalloni turchi prese vita, a metà del ‘700, la razza reale di Persano, diventando in seguito i cavalli di Stato.

La conformazione del cavallo è spettacolare perché ha dei tratti regali. Enzo Ferrari lo vide sugli aerei dell’aviatore ed eroe della Prima guerra mondiale Francesco Baracca. Era il 17 giugno 1923 e i conti Baracca fecero la conoscenza di Enzo Ferrari sul tracciato del Savio a Ravenna. “Ferrari, metta sulle sue macchine il Cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna”, gli disse la contessa Paolina Baracca e il resto è storia.

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