I numeri per i piloti sono importanti più dei loro stessi nomi. Del resto il numero in pista lo scelgono per un motivo molto importante. C’è chi si è ispirato in F1 a Valentino Rossi.
Nel circus della F1 ci sono due giovani driver che sono rimasti folgorati da bambini, davanti alla TV, guardando le gesta di Valentino Rossi in MotoGP. Il centauro di Tavullia è apprezzatissimo all’estero, avendo cambiato il modo stesso di concepire la massima categoria del motociclismo.
Oltre a Lando Norris che ha esaudito il suo sogno di conoscere Valentino Rossi, c’è un altro pilota che ha reso omaggio al Dottore con una scelta particolare. Parliamo del pilota della Williams, Alexander Albon, che ha esordito in F1 nel 2019. Dopo aver fatto faville sui kart, il classe 1996 ha corso tre stagioni nella Formula Renault Eurocup dal 2012 al 2014.
Albon è passato al Campionato Europeo FIA di Formula 3 nel 2015. È transitato poi alla GP3 Series nel 2016, chiudendo secondo dietro a Charles Leclerc nella sua stagione da esordiente con ART. Fece il salto in Formula 2 nel 2017, lottando al vertice e finendo terzo nel campionato successivo con DAMS. La Red Bull aveva messo gli occhi sul ragazzo anglotailandese già nel 2012. Debuttò in occasione del Gran Premio d’Australia 2019 e dopo appena 12 gare in Toro Rosso, venne lanciato al fianco di Max Verstappen in RB in sostituzione di Pierre Gasly.
La scelta del numero per Valentino Rossi
I risultati di Albon in Red Bull risultarono piuttosto deludenti. Era ancora troppo acerbo per confrontarsi con più grandi. Nel 2020 registrò i suoi primi podi nei Gran Premi di Toscana e del Bahrain, diventando il primo pilota thailandese a ottenere un risultato simile in F1. Nel 2021 i dirigenti della squadra con sede a Milton Keynes gli preferirono Sergio Perez.
Dopo aver preso parte al Deutsche Tourenwagen Masters con la Red Bull AF Corse al fianco di Liam Lawson, Albon ha firmato per la Williams nel 2022 per sostituire George Russell, transitato in Mercedes. Il numero di Albon è il 23. Ha dichiarato che avrebbe osato il 46 per Valentino Rossi, ma poi ha preferito dimezzare la cifra numerica per non rischiare paragoni ardui con una leggenda del Motorsport.