Donna al volante, la storia che non ti hanno raccontato sulle auto: ha rivoluziona tutto

Vi sono storie che hanno cambiato, completamente, gli scenari. Ecco cosa è accaduto in un’epoca in cui le donne al volante di un’auto erano quasi un oltraggio alla mascolinità degli uomini.

C’è stata un’epoca nella quale gli uomini avevano un potere così forte sulle donne da non concedere nemmeno un giro fuori dal giardino di casa. Bertha Benz, però, aveva una personalità differente e aveva avuto la fortuna di incontrare un progressista dalla mentalità molto aperta.

Donna al volante, la storia che non ti hanno raccontato sulle auto: ha rivoluziona tutto
Donna al volante – Tuttomotoriweb.it

Bertha Ringer conobbe Karl Benz il 27 giugno 1869 durante un’escursione organizzata dal club “Eintracht”. La donna era nata 20 anni prima da una facoltosa famiglia di Pforzheim, nel Granducato di Baden. Quando i due si conobbero Benz non era ancora nessuno. Aveva grandi idee e descrisse alla donna l’idea di una carrozza mossa senza i cavalli. Sembrava una follia ma l’ingegnere fu uno dei personaggi più importanti della sua epoca.

La coppia si sposò nel 1872 e Bertha fu indispensabile per la nascita dell’automobile. Diede il suo contributo, non solo in termini di supporto, ma anche a livello finanziario alla nascita del design della “Motorwagen”. La donna inventò i pedali di freno di pelle a supporto di quelli in legno, nel caso questi non fossero bastati. Aveva un estro impressionante per il mondo dei motori e contribuì alla creazione del motore a benzina che il buon Karl sviluppò.

Bertha dovette sottostare a stupide leggi dell’epoca e di fatto da donna sposata non poteva ottenere brevetti sulle proprio invenzioni. Per questo motivo tutte le idee migliori furono attribuite a suo marito Karl. La coppia, tra una invenzione e l’altra, ebbero 5 figli: Eugen (1873 – 1958), Richard (1874 – 1955), Clara (1877 – 1968), Thilde (1882 – 1974) ed Ellen (1890 – 1973).

Una donna geniale chiama Bertha

Benz non sarebbe stato l’inventore che è diventato senza il supporto di sua moglie. Il 29 gennaio 1886, dopo anni di lavoro con Bertha, Karl Benz registrò il brevetto per la prima automobile. La donna fu la prima tester dell’invenzione epocale, percorrendo da Mannheim via Heidelberg e Wiesloch fino a Pforzheim e ritorno per mettere alla frusta la prima vettura creata nell’officina.

Il percorso della Bertha Benz Memorial Route commemora il suo viaggio del 1888. I due figli Eugen e Richard, che all’epoca avevano rispettivamente quindici e tredici anni, la seguirono in un viaggio di circa 106 km da Mannheim a Pforzheim, per mettere in mostra la vettura a tutti. Dopo tante fantasie la donna voleva dare al marito una iniezione di fiducia, dimostrandogli che l’automobile sarebbe stata il futuro.

Di fatto la donna passò alla storia anche per aver sottratto l’automobile “Modello III” senza dir nulla al marito, rubandogli la patente di guida e partì alla volta dell’ignoto, spingendo la vettura nella prima parte del percorso per non svegliare il marito. Si trattò, sostanzialmente, del primo viaggio in auto e, alla faccia della tradizione maschilista dell’epoca, fu fatto da una donna. La prima tappa usata per ricaricare di benzina la vettura fu la farmacia della città di Wiesloch, che è tutt’oggi considerata la prima stazione di rifornimento del mondo. Quando arrivarono a destinazione Bertha mandò un telegramma al marito per informarlo del successo del viaggio.

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