La casa di Borgo Panigale è un esempio di eccellenza. Il made in Italy Lamborghini è arrivato anche in Africa. Guardate questo clamoroso progetto.
Sognare non costa nulla e dal desiderio estremo di poter costruire e possedere una supercar è nata l’idea di un giovane africano. La Lamborghini, da sempre, è sinonimo di performance top. Il design all’avanguardia, scolpito nel vento, ha catturato l’interesse di un improvvisato designer. Le linee taglienti delle Lambo di ultime generazioni sono state prese ad esempio per un opera molto speciale.
Lo stile spigoloso dei gioielli della casa di Sant’Agata Bolognese non è proprio facile da imitare, nemmeno per acerrimi competitor. Un ragazzo ha provato ad emulare i designer del marchio del toro, prendendo ispirazione dalle forma della Gallardo e della Huracan. Le ultime “piccole” sono state vendutissime in tutte le zone del mondo. In Africa, naturalmente, non capita tutti i giorni di poter ammirare le forma di una Lamborghini.
Per questo motivo, forse, è ancora più clamorosa la storia della creazione di una supercar con del materiale trovato in discarica. La cronaca, a volte, ci regala delle storie che fanno bene al cuore. Un giovane, armato di spirito di iniziativa e pochi attrezzi, è riuscito nell’impresa di dar vita ad un leggendario modello della casa di Sant’Agata Bolognese.
Una Lamborghini nata dalla scarica
Ora non correte troppo con la fantasia. Il prodotto finale non è raffinato come una Huracan, ma date il budget a costo zero, potremmo dire che ha fatto un mezzo miracolo, seppure non ancora rifinito in modo perfetto. Chiunque sogna di poter provare l’ebrezza di guidare una Lamborghini. Le performance, del resto, sono uno tratti di forza dei progetti, ma non il solo.
La Huracan monta un V8 da 5,2 litri aspirato. Nel corso degli anni sono state presentate diverse versioni dell’erede della Gallardo, come la LP 610-4 Spyder, la LP580-2, per una potenza massima di circa 580 cavalli, capace di spingere l’auto del toro addirittura sino a 318 km/h. Spinto dalla passione per questi numeri da capogiro, Kelvin Odartei Cruickshank, nel suo paese di origine in Ghana, ha cercato di emulare le linee di lusso dell’auto italiana, creando la Kelsus P1. Guardate l’erede della Huracan.
Non avendo le possibilità economiche, il giovane ha sfruttato le sua inventiva per partorire un’auto azzurra da sballo. In discarica ha preso tutti i pezzi necessari per creare un telaio con tanto di spoiler posteriore, iniziando, step by step, ad assemblare la vettura sportiva. Dopo cinque impegnativi anni, in sostanza il tempo di un intero corso di studi all’università, il ragazzo ha portato a termine la sua missione.
Kelvin, appassionato di quattro ruote, ha sempre avuto la fissa per le costruzioni. Dai giocattoli è passato agli scarti di una discarica per costruire un modello unico nel suo genere. Il progetto si è rivelato più difficile del previsto. Equipaggiata da un propulsore da motocicletta, è costata meno di 3mila euro ed è dotata di una serie optional, come cambio, fari al LED specchietti retrovisori, tachimetro, radio, un indicatore dei giri motore.