Chi fa i motori alla Ford? Non sono più fatti in America, la risposta vi sorprenderà

Se credete che la Ford produca, autonomamente, tutti i suoi motori vi sbagliate di grosso. Ecco chi è il partner della casa dell’Ovale Blu.

La Ford è tra le case costruttrici più famose al mondo, essendo stata una delle prime a produrre automobili. Il fondatore Henry Ford decise di metter su a Michigan, nel 1903, una fabbrica che avrebbe rivoluzionato il concetto stesso di costruzione di autovetture, usando per la prima volta una catena di montaggio e il nastro trasportatore.

I motori della Ford
Ford (Adobe) tuttomotoriweb.it

Successivamente tutte le grandi case automobilistiche adottarono i metodi dell’azienda americana, facendo diventare noto il fenomeno di assemblaggio usato nelle moderne industrie di Harry Ford. Di base per realizzare più veicoli l’imprenditore statunitense pensò di ottimizzare i tempi con il lavoro di più operai, atti a montare un manufatto complesso.

Ne ha fatta di strada da allora la Ford, producendo oltre 170 modelli che sono diventati noti in ogni angolo della terra. È stata anche infatti una delle prime case ad espandersi nei principali realtà europee, asiatiche e americane. Nel 1929 la Ford aveva già mire espansionistiche per l’acquisizione di case top, come la Opel nonché, in seguito, la Land Rover. la Jaguar, l’Aston Martin, la Volvo e persino una percentuale di quote nella Mazda.

La produzione dei motori Ford

Non è sempre stato tutto rose e fiori per il marchio di Detroit. Accusando anche periodi di crisi profondissima, in alcune fasi di trasformazione del marchio, la Ford fu costretta a licenziare numerosi dipendenti. Oggi è tornato ad essere uno dei brand più forti al mondo e, dopo anni di assenza, tonerà ad essere protagonista in Formula Uno, in collaborazione con il team campione in carica della Red Bull Racing.

La produzione dei motori Ford
Ford Logo Stabilimento (Adobe) tuttomotoriweb.it

Sarà molto curioso valutare l’impatto che avrà la casa di Detroit sulla squadra di Milton Keynes. La Red Bull Racing, infatti, ha sempre vinto tutte le gare di questa stagione grazie all’apporto dei tecnici giapponesi della Honda. Dopo aver adottato il motore Cosworth e quello Ferrari nei primi anni in Formula 1, la Red Bull Racing, dopo i fasti con la Renault, ha trovato la quadra con le Power unit della Honda.

La Ford ha deciso di cavalcare il trend, rientrando in Formula 1 a partire dal 2026. Ha visto, infatti, la possibilità, grazie al nuovo regolamento, di avere un equilibrio tra parte termica e motore elettrico, favorendo l’immagine green del marchio americano. La scelta di puntare su auto alla spina potrebbe anche rivelarsi un clamoroso autogol, almeno in alcune realtà come la nostra.

Negli Stati Uniti, invece, l’elettrico inizia a prendere forma anche grazie ad una rete infrastrutturale molto estesa che permetterà alle auto dell’Ovale blu di ricaricare presso le colonnine di super ricarica veloce della Tesla. Gli affezionati a modelli storici come la Fiesta dovranno guardare altrove, rinunciando all’affidabilità dei motori termici e diesel che da sempre ha contraddistinto le vetture di Detroit.

I motori della casa americana non sono, però, tutti prodotti nel Michigan dalla Ford Motor Company, essendoci una partnership da molti anni con il gruppo francese PSA. Quest’ultimo oggi fa parte di Stellantis, insieme ad FCA, stabilendo dei nuovi parametri della mobilità.

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