Quartararo prova la “radiolina” della Dorna: si tratta di una rivoluzione

Il portacolori Yamaha Quartararo ha resta un sistema di comunicazione radio come nelle auto. Ecco le sue sensazioni dopo la prova.

Nel weekend di Jerez del Motomondiale, Fabio Quartararo e altri piloti della classe regina hanno avuto modo di sperimentare qualcosa di rivoluzionario per le due ruote. Ovvero un sistema radio in grado di fornire delle comunicazioni in modo univoco. Per l’occasione sono state simulate delle situazioni di emergenza, in cui ricevere dei messaggi da parte della direzione gara potrebbe rivelarsi essenziale ad evitare pericoli.

Quartararo dice la sua sui team radio
TuttoMotoriWeb.it (ANSA)

L’idea è molto lontana da quella della F1 in cui corridori e box sono costantemente in contatto per commentare gara e strategie da utilizzare. Si tratta infatti di una operazione ad hoc per incrementare la sicurezza. Dunque, nulla ha a che vedere con gli scopi tattici delle quattro ruote.

A proposito dei giri effettuati con questo dispositivo, per loro centauri completamente inedito, El Diablo, ha approvato e promosso l’intento di base. A soddisfarlo, nonostante abbia ravvisato il bisogno di qualche ritocco,  il fatto di non dover più staccare gli occhi dalla pista per guardare il dashboard.

Erano in programma tre tornate. Ad un certo punto ho sentito “bandiera rossa, bandiera rossa, bandiera rossa” nelle orecchie“, ha raccontato a Motorsport.com.

Quartararo cauto sulla novità della radio

Globalmente per il transalpino il risultato è stato buono. Ovviamente trattandosi di una novità ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi. Ciò che conta,  suo avviso, è che non si sovrappongano troppe voci creando confusione.

Non è semplice, perché quando stai guidando e senti qualcosa, ti fa strano. Ma per la sicurezza ci può stare. Soprattutto in caso di red flag o di moto in mezzo al tracciato, ritengo che possa essere utile”, ha proseguito nella disamina. Il transalpino ha poi voluto condividere le criticità che si incontrano adesso con lo schermetto. Ad esempio quando si cambiano le marce, a volte è complesso leggere l’indicazione.

Tra gli elementi di differenza con il device usato nel Circus, pure la posizione. Non nell’orecchio, ma nella parte posteriore, così da essere poco invasivo.  “È davvero piccolo“, ha riconosciuto. “Il suo peso è di circa cento grammi. Tuttavia almeno il questa versione è scomodo, per questo è necessario lavorarci su”.

A quanto pare non è facile neppure indossarlo. “Ho dovuto mettere le cuffie e in seguito l’archetto per mantenerle stabili. Si trattava un prototipo, per cui in ogni caso è andata bene”.

Per adesso Dorna non si è dilungata in spiegazioni sul tipo di tecnologia adottata. Quello che si sa è che l’organizzatore del campionato ha cooperato attivamente con chi fornisce tute e valigie ai rider. E assieme hanno trovato il modo di incorporare la piccola stazione ricevente nell’overall. Oltre ad una specie di emettitore di suoni nell’imbottitura del casco.

E’ in questa maniera che viene generata la comunicazione con chi è in sella. Va sottolineato che, anche in caso di pericolo, il pilota, qualora volesse parlare, non potrà essere ascoltato. La direzione della comunicazione è solo orientata dagli uffici alla pista e non viceversa.

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