La Ferrari può ambire alla vittoria? I dati svelano come stanno davvero le cose

La Ferrari ha fatto dei piccoli passi in avanti a Baku, ma c’è ancora tanto da fare per pensare di battere le Red Bull. Ecco la situazione.

Il Gran Premio dell’Azerbaijan ha visto la Ferrari ottenere il primo podio stagionale, con Charles Leclerc terzo, mentre Carlos Sainz si è dovuto accontentare della quinta piazza, soffrendo e non poco nel finale per tenere dietro la Mercedes di Lewis Hamilton. Le Red Bull, come al solito, hanno messo in mostra una superiorità impressionante, sverniciando la Rossa sui rettilinei come se fosse ferma.

Ferrari SF-23 (LaPresse)
Ferrari SF-23 con Leclerc a Baku (LaPresse)

Nonostante i lunghissimi allunghi di Baku, non si sono visti poi così tanti sorpassi, ma questa verità viene meno quando si parla delle Red Bull. Sia durante la Sprint Race che nella gara domenicale, Leclerc non ha potuto nulla per tenersi la prima posizione che si era conquistato in qualifica.

Le RB19, non appena attivano l’ala mobile, sono in grado di fare il vuoto, a causa di un DRS che le consente di raggiungere livelli di efficienza che sono sconosciuti a tutti gli altri. A questo si aggiunge l’enrome vantaggio che la Red Bull ha su Ferrari e tutti gli altri sul passo gara, difficile da colmare in poche gare vista la situazione attuale.

Ferrari, ecco cosa c’è di positivo e negativo a Baku

La Ferrari si porta via da Baku alcuni aspetti positivi, anche se c’è ovviamente tanto da fare prima di poter cantare vittoria. Charles Leclerc, che è uno che vuole sempre vincere o quantomeno lottare per poterci riuscire, ha parlato di bicchiere mezzo vuoto dopo il podio di Baku, e dargli torto è obiettivamente difficile.

La doppia pole position ottenuta per la Sprint Race del sabato e per la gara di domenica non basta se poi in gara si prende un secondo al giro, con un comportamento della macchina che sul passo gara si capovolge. Durante le qualifiche, infatti, il monegasco ha fatto la differenza nel settore centrale, equiparandosi poi alle Red Bull nei tratti più veloci.

Quando le monoposto sono scese in pista con il carico di benzina per affrontare la Sprint Race ed il Gran Premio, tuttavia, la situazione si è ribaltata. Il gap dalle RB19 era di oltre mezzo secondo al giro, ed andava via via crescendo durante lo stint, con gli pneumatici che andavano degradandosi giri dopo giro.

La Ferrari soffre ancora molto quando viene caricato il carburante, mentre quella è la condizione in cui Max Verstappen e Sergio Perez fanno una differenza clamorosa. Rispetto alle prime tre gare, tuttavia, c’è stata una differenza importante che è emersa negli ultimi 10 giri, e che ha preoccupato anche Helmut Marko.

Leclerc è infatti riuscito a far segnare gli stessi tempi delle mostruose Red Bull, sfidandole per il giro più veloce, prima che George Russell montasse le gomme nuove e si prendesse il miglior tempo con grande facilità. La grande differenza tra serbatoi pieni e scarichi potrebbe essere data dalle altezze da terra, ancora non gestite al meglio dal Cavallino.

Per Imola sono attesi ingenti sviluppi, che dovrebbero riguardare, oltre a fiancate e fondo, anche la sospensione posteriore. La parte sospensiva è quella che fa volare le Red Bull, ed è proprio lì che occorre colmare il gap se si intende sfidarle per la vittoria. Il prossimo mese risulterà decisivo in tal senso.

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