F1, piloti Ferrari: quali sono i loro soprannomi? Alcuni sono super bizzarri

Il Cavallino Rampante può vantare piloti fenomenali nel proprio roster. Ecco come sono soprannominati i driver della Ferrari più famosi.

Alzi la mano chi non ha mai desiderato di incontrare i più grandi piloti della storia del Cavallino Rampante. I grandi campioni della F1 hanno un fascino unico, grazie al loro coraggio e talento. Non a caso venivano chiamati i cavalieri del rischio.

Ferrari SF-23 con Leclerc a Jeddah (ANSA)
Ferrari SF-23 con Leclerc a Jeddah (ANSA)

La Ferrari, essendo la Scuderia più vincente di sempre, inoltre, ha avuto tra le sue file dei campioni sensazionali. La Rossa ha conquistato dei traguardi strepitosi, in passato, ma l’ultimo titolo è datato ormai 21 ottobre 2007. Kimi Raikkonen si laureò campione del mondo per un solo punticino, nell’ultima tappa in Brasile, superando al fotofinish Lewis Hamilton e Fernando Alonso della McLaren.

Dopo il mondiale il finlandese perse un po’ di motivazioni. Kimi Raikkonen è tornato in Ferrari nel 2014 per una seconda esperienza che si è chiusa senza riconoscimenti. Il suo soprannome è Ice-man per la sua incredibile freddezza al volante delle monoposto di F1. Imperturbabile e schivo, il ferrarista ha fatto parlare il suo curriculum. L’ultimo campione storico della Rossa si è ritirato nel 2021, dopo un triennio avaro di soddisfazioni in Alfa Romeo.

Gli altri campioni della Ferrari

Tra corsi e ricorsi storici dobbiamo, assolutamente, ricordare il grande Michael Schumacher. Il pilota più vincente della storia del Cavallino Rampante era soprannominato il Kaiser. Si trattava di un titolo onorifico dato ai regnanti nel Sacro Romano Impero, come ai sovrani d’Austria e Germania tra il 900 e il 1900. Il tedesco era anche chiamato il Barone Rosso.

Non possiamo dimenticare campioni del calibro di Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Mike Hawthorn, John Surtees, Niki Lauda, Jody Scheckter, tutti iridati con la Scuderia modenese. A Maranello il campione del mondo del 1979 era affettuosamente conosciuto come Baby Bear, orsacchiotto per la sua struttura fisica.

Nel circus, invece, Niki Lauda era noto come “The Mouse”, il topo mentre e più tardi ricevette l’appellativo di “Il Computer”. Surtees era conosciuto per essere il “Big John” del Motorsport, avendo vinto sia in F1 che sulle due ruote. Per questo motivo era noto anche con il soprannome de “il figlio del vento”.

F1, i fenomeni di allora e di oggi

Il campione Mike Hawthorn era chiamato “Le Papillon”, soprannome che derivava dall’utilizzo dalla bow-tie, la cravatta a farfallino anche durante le corse automobilistiche. Nel 1956 Juan Manuel Fangio si tolse la soddisfazione di vincere anche al volante della Rossa. Grazie ai riconoscimenti ottenuti con Alfa Romeo, Mercedes Benz, Maserati e Ferrari era stato ribattezzato il “Maestro”, oltre al soprannome più celebre e noto: “Chueco”.

Sino al sorpasso del Kaiser Schumacher, Fangio è stato l’unico a potersi fregiare di ben 5 mondiali in F1. I record sono fatti per essere battuti, ma Ascari, detto “Ciccio”, rimarrà nel libro di storia della Scuderia modenese il primo storico campione della Ferrari. La Rossa può vantare anche altri grandi straordinari interpreti delle due ruote che, senza ombra di dubbio, hanno lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati.

Fernando Alonso, chiamato Magic Alonso ed El Nano, oltre ad essere il driver spagnolo di maggior successo, ha detenuto il record di più giovane vincitore del mondiale di Formula 1, grazie al trionfo nel 2005 proprio contro Schumacher. E’ l’ultimo ad aver sfiorato il titolo a Maranello, lottando sino all’ultima tappa del campionato 2012.

Sebastian Vettel, invece, ha trovato le sue due ultime annate top nel 2017 e nel 2018, al volante della SF70H e la SF71H, ma non è riuscito a seguire le orme del suo maestro Schumacher. Il 4 volte iridato attribuiva lui stesso dei nick alle proprie monoposto. Anche Mansell il “Leone”, Prost il “Professore”, Gilles Villeneuve “l’Aviatore”, José Froilan Gonzalez, detto il “Cabezon” hanno fatto la storia della categoria regina del Motorsport e della Rossa.

Il sostituto di Vettel, Carlos Sainz è noto come lo “Smooth Operator” della F1. Il figlio del Matador, però, sin qui ha avuto ben poco di liscio nell’esperienza italiana. Charles Leclerc, invece, ha diversi soprannomi: “Lord Perceval”, il “Principe di Monaco” e il “Predestinato”. Soprannomi che, sin qui, non gli hanno portato benissimo.

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