Michael Schumacher, i tifosi sognano: sentite cosa ha rivelato Jordan

Il sette volte iridato, Michael Schumacher, è da quasi 10 anni inchiodato in un letto a causa del drammatico incidente sulle nevi di Meribel. Il suo ex boss ha lanciato un messaggio di speranza.

Ci sono drammi che non sono facili da spiegare. Dopo una vita corsa ad oltre 350 km/h su monoposto di Formula 1, molto più rischiose di quelle attuali, il destino di Michael Schumacher è stato segnato da una pietra, nascosta nella neve fresca, della Alpi svizzere. Sarebbero bastati pochi centimetri e il tedesco si sarebbe rialzato sulle sua gambe, senza particolari patemi.

Eddie Jordan Michael Schumacher (Ansa Foto)
Eddie Jordan Michael Schumacher (Ansa Foto)

La vita sa essere molto ingiusta. Michael aveva costruito la sua fama e il suo futuro su grandi sacrifici e sul talento. Nato da una famiglia media, all’epoca il Motorsport non era proibitivo come oggi, il giovane aveva subito messo in mostra un estro al volante dei kart che, senza dubbio, ha cambiato il modo di concepire le corse. La sua tecnica si è raffinata nel corso del tempo, grazie alle diverse categorie a cui ha preso parte. Il tutto senza dover rinunciare mai al suo carattere.

Un uomo duro, disciplinato e con una personalità molto autoritaria. Sin dal debutto in Jordan, sotto la guida sapiente di Eddie, il Kaiser diede sfoggio di qualità sopra la media. A Spa Francorchamps i suoi tempi in prova e in qualifica fecero drizzare le antenne anche ai veterani dell’epoca come Ayrton Senna. Briatore fiutò l’affare e lo portò in Benetton, dove vinse i suoi primi due titoli mondiali in F1. In seguito ha fatto la storia della Scuderia Ferrari, conquistando cinque mondiali di fila, nessuno come lui nel libro della categoria regina del Motorsport.

Michael Schumacher, la fiducia di Eddie

Dopo essersi, definitivamente, ritirato dal circus dopo il triennio in Mercedes, Michael Schumacher è incappato in un incidente drammatico. Da allora si sa pochissimo delle sue condizioni cliniche, solo che è uscito dal coma e che potrebbe comunicare solo con gli occhi, come trapelato da alcune affermazioni di Jean Todt. Una tragedia che tutti ci auguriamo possa finire con un lieto fine.

Un miracolo recupero clinico non può escludersi, anche perché la tecnologia sta progredendo e dieci anni fa non esistevano macchinari in grado di riaccendere la speranza. Durante l’evento London Luxury Afloat, un noto salone nautico, Jordan ha dichiarato: “Michael viene curato in modo incredibile. Lo rivedremo nel paddock? Sai che sarebbe un miracolo assoluto, ma sarebbe anche un sogno? No, tuttavia bisogna, essere realistico, anche se ci sono persone nella scienza e persone nella medicina che stanno facendo le cose più incredibili“.

Come ammesso su ‘Express Sport’ l’ex capo dell’omonimo team ritiene che a livello medico un recupero dipenda dall’evoluzione della scienza. “Finché c’è speranza e fiducia nel mondo, allora tutto è possibile“, secondo il 75enne che lanciò nel circus un giovanissimo Michael nel 1991 a bordo della Jordan 191. Attualmente, Schumacher è in riabilitazione nella sua stessa casa in Svizzera, dalla metà del 2014, ma non è più trapelato nulla su eventuali miglioramenti clinici.

La famiglia si è stretta intorno alla figura del campione, dando l’impressione di credere sempre in un miracolo. Ha fatto scalpore, la scorsa settimana, l’intervista fittizia, per mezzo dell’IA, a Schumacher. L’autrice dell’articolo è stata licenziata in tronco, mentre i familiari del tedesco hanno denunciato la rivista. Un’altra brutta pagina per l’editoria.

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