Marko, il retroscena su Hamilton è assurdo: sarebbe cambiata la storia della F1

Il talent scout della Red Bull Marko rende noto un curioso aneddoto che riguarda il principale rivale di Verstappen.

Almeno stando a quanto dichiarato da Helmut Marko, sarebbe stato proprio lui a suggerire a Niki Lauda di prendere Lewis Hamilton nel lontano 2012. Allora l’inglese arrivava da un titolo conquistato al suo secondo anno in F1, nel 2008, ma poi, a causa di una McLaren che aveva appena imboccato la fase discendente, non era più riuscito a ripetersi. Dal canto suo pure la Mercedes in quel periodo non se la stava passando benissimo. Nelle mani di Michael Schumacher e di un giovane Nico Rosberg la monoposto tedesca faticava e c’era bisogno di una svolta.

Per questo il manager dell’epoca Ross Brawn e appunto l’indimenticato campione di Vienna nelle vesti di membro della dirigenza, si fecero convincere dal concorrente ad ingaggiare il ragazzo di Stevenage. Il 2013, però, sarà ancora sulla scia dei due precedenti. Mentre l’atteso stravolgimento vedrà compimento nel 2014.

Helmut Marko (LaPresse Foto)
Il talent scout Red Bull Helmut Marko (LaPresse Foto)

L’introduzione dei motori ibridi sarà la manna per la Stella avendo alle spalle già una lunga esperienza con la materia. E grazie al talento del anglo-caraibico conquisterà sia la coppa marche, sia quella piloti. Mettendo di fatto la parola fine alla supremazia Red Bull cominciata nel 2009 con Sebastian Vettel, esploso dopo la brevissima parentesi alla Toro Rosso.

Marko ha aiutato la Mercedes?

Implicitamente, senza volerlo il plenipotenziario dell’equipe di Milton Keynes aveva dato al team rivale le chiavi per il successo. Un bel guaio visto che da quel momento fino al 2020 non ce ne sarà per nessuno. Il #44 diventerà il Re Nero del Circus e pur avendo lasciato al compagno di box Rosberg gli onori nel 2016, sarà il vero mattatore dell’epoca power unit, finché nel 2021 qualcosa non inizierà ad incepparsi.

La scuderia fondata da Dietrich Mateschitz, grazie al progettista genio Adrian Newey, tornato ad occuparsi del progetto F1 a tempo pieno, dopo essersene in parte distaccato per dedicarsi alle hypercar, recupererà terreno, tanto da soffiare ad Ham il Mondiale conduttori con Verstappen. A dispetto della polemiche scoppiate successivamente per il modo in cui il direttore di gara Micheal Masi gestì gli ultimi fatidici giri del decisivo GP di Abu Dhabi, il round di Yas Marina rappresenterà la fine di un ciclo e l’avvio di un nuovo frangente di gloria per gli energetici.

Nel 2022 Max e la sua RB18 saranno imbattibili, al contrario del sette volte iridato che naufragherà nelle difficoltà date da una W13 ad effetto suolo per nulla in linea con il suo stile.

Tornando alle riflessioni del 79enne di Graz, confidandosi a Sport Bild ha ammesso di essere stato naif ad invitare le Frecce d’Argento a prendersi un pezzo da novanta come Lewis. “Il mio non voleva certo essere un consiglio altruista”, ha ammesso una certa malizia dietro al suo gesto. Ero convinto che andando alla compagine di Stoccarda ci avrebbe dato meno fastidio che a Woking. Ma con il senno di poi è stato uno sbaglio. Lì per lì non era prevedibile un simile exploit. Quindi, tornando indietro non lo rifarei“.

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