WEC Portimao, gara: Toyota ancora dominante, ma la Ferrari chiude al secondo posto

La 6 ore di Portimao del FIA WEC vede imporsi la Toyota #8, seguita dalla Ferrari #50 e dalla Porsche #6. Corvette vince tra le GT.

Continua ad essere inesorabile il dominio della Toyota sul FIA WEC, anche se rispetto alla doppietta di Sebring, la 6 ore di Portimao ha dato qualche problemino in più. La vittoria è andata alla GR010 Hybrid #8 condotta da Brendon Hartley, Sébastien Buemi e Ryo Hirakawa, che è così salita anche in testa al mondiale.

WEC Toyota GR010 Hybrid (ANSA)
WEC Toyota GR010 Hybrid in trionfo anche a Portimao (ANSA)

La gara della #7 è stata invece un incubo, a causa della sostituzione del semiasse avvenuta dopo circa un’ora. La vettura di Mike Conway, Jose Maria Lopez e Kamui Kobayashi ha rimontato sino al nono posto, e così la Ferrari si è presa un grande secondo posto con la #50, condotta da Nicklas Nielsen, Miguel Molina ed Antonio Fuoco.

Si tratta del miglior risultato per la Rossa nel FIA WEC dopo il terzo posto di Sebring, con la Porsche #6 di André Lotterer, Kévin Estre e Laurens Vanthoor che portano per la prima volta sul podio la 963. Sesta l’altra Ferrari, la #51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi.

Dominio dello United Autosports in classe LMP2, con la #23 di Oliver Jarvis, Giedo van Der Garde e Joshua Pierson in trionfo. Continua a vincere la Corvette tra le GTE AM, con Nicky Catsburg, Ben Keating e Nicolas Varrone che hanno ripetuto il trionfo di Sebring, battendo proprio all’ultimo la Ferrari #83 di Alessio Rovera, Lilou Wadoux e Luis Perez Companc.

WEC, le Toyota prendono subito il comando

Lo spettacolo del FIA WEC invade Portimao, con le Toyota che scattano dalla prima fila, vogliose di ribadire la superiorità vista a Sebring un mese fa. La pole position è stata ottenuta dalla #8 di Brendon Hartley, con la partenza che è affidata a Sébastien Buemi davanti alla #7 di Mike Conway.

Lo scatto del poleman non è felice, con Conway che si prende il primo posto, seguito dall’ottima Ferrari #51 di James Calado. Non benissimo la #50 di Nicklas Nielsen che viene sfilato dalla Porsche #6 di Laurens Vanthoor, ma il ritmo della Rossa è nettamente superiore ed il contro-sorpasso avviene poco dopo.

Splendido il duello tra Buemi e Calado, con la Toyota che in seguito si riprende la piazza d’onore. Il passo della GR010 Hybrid si dimostra insostenibile per la concorrenza con distacchi di un paio di secondi alla Ferrari, l’unica che prova a tenersi abbastanza vicina, mentre tutti gli altri pagano gap siderali.

La Ferrari si prende il comando delle operazioni in classe GTE AM, con la #21 di AF Corse di Diego Alessio davanti alla Corvette #33 di Ben Keating ed alla Porsche #85 dell’Iron Dames condotta da Sarah Bovy. Tra le LMP2 primeggiano le Oreca 07 Gibson #22 e #23 dello United Autosports di Ben Hanley e di Giedo van der Gande.

Il grande colpo di scena avviene durante la seconda ora, con la Toyota #7 che viene richiamat ai box per un problema al semiasse, che viene cambiato facendola finire in fondo al gruppo, cedendo il passo alla splendida battaglia tra le Ferrari e la Porsche #6 per la seconda posizione.

Le due Rosse passano la vettura tedesca e salgono al secondo ed al terzo posto, alle spalle della #8 che resta in fuga. Purtroppo, dopo un paio d’ore di gara ci sono problemi anche per la #51 di Antonio Giovinazzi, che perde parte della potenza del sistema ibrido, senza la possibilità di risolvere il problema.

Infatti, dai box gli dicono di “provare a sopravvivere“, e la Porsche #6 di Kévin Estre passa in terza posizione, dando dimostrazione che senza la passa elettrica è impossibile competere. Pochi giri dopo, Antonio va ai box e si cerca di risolvere il guaio armeggiando sulle centraline, ma è ovvio che non è facile visto che in questi casi si cerca sempre di perdere meno tempo possibile.

Il passo della Toyota di testa, con Ryo Hirakawa al volante, è semplicemente inavvicinabile per le nuove arrivate nel WEC, con circa 50 secondi di vantaggio sulla Ferrari di Miguel Molina. Dal box del Cavallino arriva la comunicazione che i problemi sulla #51 sono stati risolti, ed infatti i tempi tornano ad essere competitivi.

Splendida la lotta per il terzo posto in LMP2 tra Philip Hanson, Louis Deletraz e Robin Frijns, con i due del team WRT scatenati nel cercare di scalzare il britannico di casa United Autosports. Il dominio è della #23 della squadra inglese, con Oliver Jarvis in macchina davanti alla Prema #63 del nostro Mirko Bortolotti.

Toyota padrona con Ferrari e Porsche all’inseguimento

La Toyota è la padrona assoluta di questo inizio di stagione del FIA WEC, con la #8 che gestisce il gran vantaggio su Ferrari e Porsche. Su questa pista, queste ultime due ne hanno di più di Cadillac e Peugeot, ma c’è da dire che i francesi hanno sicuramente migliorato rispetto al disastro di un mese fa.

Problemi seri purtroppo per la Porsche #5 di Michael Christensen, che rientra ai box lentamente e viene ritirata nel garage per un lungo intervento. In questo fine settimana, la nuova 963 ha ottenuto la sua prima vittoria nell’IMSA a Long Beach con Nick Tandy e Mathieu Jaminet, ma qui nel mondiale endurance c’è ancora tanto da fare per battagliare con Ferrari e soprattutto Toyota.

Continua il calvario della GR010 Hybrid #7 che resta bloccata in pit-lane per un problema perdendo oltre un minuto, con Kamui Kobayashi che poi ritrova la via della pista, in una giornata nera che non fa bene in chiave campionato. A poco più di un’ora dal termine c’è un colpo di scena che porta in pista la Safety Car, con la Vanwall #4 di Jacques Villeneuve che va a sbattere per un guasto ai freni.

Dopo il periodo di Safety Car, la Ferrari #51 di Alessandro Pier Guidi recupera il terzo posto superando la Porsche #6 di André Lotterer, mettendosi a caccia della #50 di Antonio Fuoco. La Toyota #8 di testa con Brendon Hartley gestisce il giro di vantaggio sulla concorrenza, con una facilità impressionante nell’alzare il ritmo quando serve.

Splendida la battaglia per la vittoria in classe GTE AM tra la Corvette #33 di Nicky Catsburg e la Ferrari #83 di Alessio Rovera, con l’italiano che ci prova fino all’ultimo, ma alla fine non riesce ad evitare la seconda vittoria consecutiva della giallona americana. Prossimo appuntamento a Spa-Francorchamps tra due settimane.

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