Ferrari, si pensa già al 2026: arriva la decisione sulla power unit

La Ferrari punterà su un ingegnere tedesco per sviluppare il progetto della power unit 2026. Ecco di chi si tratta e gli scenari futuri.

La stagione 2023 è partita nel modo peggiore possibile in casa Ferrari, ed ora, l’unica cosa che si può fare è quella di limitare i danni. A Maranello, secondo le ultime indiscrezioni, si starebbe parlando di una sorta di versione B della SF-23, la quale potrebbe debuttare in quel di Imola.

Ferrari SF-23 (LaPresse)
Ferrari SF-23 con Leclerc a Jeddah (LaPresse)

La notizia va presa con le pinze, perché anche nel 2020, quando l’avvio di campionato fu fallimentare, si cominciò a parlare di una rivoluzione rapida, ma poi non se ne fece nulla. Quello che accadrà nei prossimi due mesi ci dirà quelli che sono i tempi di reazione del nuovo corso guidato da Frederic Vasseur, ma intanto si guarda al futuro.

La Ferrari sta già pensando a quello che sarà un nuovo annozero per la F1, ovvero il 2026, quando arriverà la rivoluzione regolamentare che riguarderà le power unit. Nelle ultime ore, secondo alcune voci ancora non confermate, è stata presa una decisione che avrà la sua importanza.

Ferrari, Wolf Zimmermann a capo della power unit 2026

La Ferrari inizia a guardare con grande interesse al 2026, anno in cui arriveranno le nuove power unit, che concettualmente e tecnologicamente saranno un passo indietro rispetto a quelle attuali. Infatti, verrà eliminata la MGU-H, quell’elemento che tanto fece penare la Honda ai tempi della partnership con la McLaren, e che è stata accantonata su grande richiesta della nuova entrante Audi.

Stando a quanto riportato dal “Corriere della Sera“, a Maranello il ruolo di responsabile per la power unit del 2026 sarebbe stato affidato a Wolf Zimmermann, che già da molto tempo lavora per il Cavallino. Il tecnico tedesco è anche uno dei padri dell’attuale power unit, il cui direttore è però Enrico Gualtieri.

Secondo il noto quotidiano italiano che di solito riporta sempre notizie affidabili, Zimmermann non si occuperà più del motore odierno, concentrando tutti i suoi sforzi su quello del futuro. Gualtieri, dal canto suo, dovrebbe continuare a gestire l’unità propulsiva di cui è stato il creatore, anche se su di lui qualche dubbio permane.

Infatti, questa power unit è considerata molto potente, forse anche più di quella Honda che equipaggia l’imbattibile Red Bull, ma resta fin troppo deficitaria in termini di affidabilità, come si è visto già in Bahrain con il cedimento della centralina che ha fermato Charles Leclerc. La Ferrari non può permettersi passi falsi in chiave 2026, altrimenti saranno dolori.

Un progetto che a Maranello non possono sbagliare

Il 2026 sarà un banco di prova estremamente importante per la Ferrari, che dovrà affrontare la rivoluzione sulle power unit senza lasciare niente al caso, per svariati motivi. Prima di tutto, quello che avverrà tra meno di tre anni sarà il prossimo cambio di regolamenti importante, quello che potrebbe rimescolare le carte.

Infatti, la Red Bull perderà la Honda e si unirà alla Ford, anche se i motori saranno fatti con ogni probabilità a Milton Keynes con alcuni tecnici dell’ovale blu al seguito e sfruttando il know-how acquisito dalla casa di Sakura. Insomma, del marchio di Detroit dovrebbe esserci il logo e poco più, ma si tratterà comunque di un rischio che potrebbe permettere agli altri di avvicinarsi.

Inoltre, il team di Milton Keynes sarà difficilmente battibile prima di quella data visto il gran vantaggio tecnico che è stato accumulato, senza contare che arriverà anche l’Audi che di certo non entrerà in F1 per fare da spettatrice. A Maranello, nel 2014, non interpretarono affatto nella maniera corretta l’arrivo delle power unit, e questa volta non è consentito commettere altri errori.

Ferrari SF-23 (LaPresse)
Ferrari SF-23 pronta a grandi novità (LaPresse)

Quella che ha tra le mani Wolf Zimmermann è una grande opportunità, il punto di arrivo di una carriera, ma è chiaro che non sono ammessi sbagli importanti. Dal 2026 il Circus entrerà in una nuova era, con power unit che saranno sempre più elettrificate, un campo che il Cavallino non conosce al meglio come è invece per altri costruttori. Tutto si giocherà sui dettagli e su una programmazione gestita alla perfezione.

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