F1, “furto” clamoroso alla Red Bull? Il boss è una furia

Puro vittimismo o c’è qualcosa di vero? Il team principal Red Bull Horner attacca la concorrenza in merito a un presunto “furto”.

Gli animi della scuderia energetica sono sempre piuttosto agitati anche se oggi come oggi la sua posizione è così dominante che si potrebbe già chiudere qua la stagione. Per un motivo o per l’altro nel box Red Bull c’è tensione, o comunque un desiderio perenne di polemica. L’ultima l’ha sollevata il responsabile del muretto Christian Horner secondo cui, approfittando della vicenda budget cap violato, una concorrente avrebbe fatto in modo di soffiarle dei partner. Tra questi figura pure la solida Oracle Corporation, multinazionale informatica con sede principale in Texas.

Il team principal Red Bull Christian Horner
Il team principal Red Bull Christian Horner (Ansa Foto)

Quale sia l’identità del “ladro” di turno non è dato sapersi. Ciò che è certo, dal suo punto di vista, è che qualcuno avrebbe tratto vantaggio dalle loro difficoltà. Per chi non ricordasse, la FIA ha disposto per l’equipe di Milton Keynes 7 milioni di dollari di multa e la decurtazione del 10% del tempo a disposizione in galleria del vento per aver utilizzato più denaro del previsto nel 2021.

Dei rivali hanno cercato di trarre vantaggio dalla situazione contattando alcuni dei nostri sponsor e sollecitandoli a lasciarci in quanto rimanendo con noi avrebbero avuto un danno d’immagine“, lo sfogo del manager inglese riportato da sito inews.

Red Bull nel mirino dei competitor

Non possiamo affermarlo con certezza, ma è probabile, che il 49enne si riferisca alla Mercedes, con cui ha battagliato in maniera serrata proprio nell’anno della violazione. In quel periodo erano emerse forti acredini con l’omologo Toto Wolff il quale, allo scoppio del “caso tetto di spesa”, non solo aveva domandato un pena esemplare, ma aveva altresì sottolineato come una mazzata del genere, avrebbe sporcato la reputazione dell’equipe austriaca.

Ma per quale ragione, un avversario dovrebbe aver voluto agire in maniera antisportiva? Per il marito di Ginger Spice alla base ci sarebbe un po’ di sana invidia, figlia anche del modo in cui il gruppo vive l’impegno nel Circus. Più rilassato, fresco e giovane degli altri. “Per noi questo è più di un mestiere. La gente critica il fatto che il nostro marchio vende bibite energetiche e si propone di sfidare colossi delle auto. Io mi chiedo perché no? Ciò che conta è avere le risorse, il personale e la cultura adeguati“, ha cercato di mettere a tacere i detrattori, coloro che sottostimano la scuderia soltanto per una storia che poco o niente c’entra con le quattro ruote.

Sarà forse anche per questo che, a dispetto dei tanti successi ottenuti, in passato con Sebastian Vettel con cui sono arrivati quattro titoli iridati consecutivi, e adesso con Max Verstappen, la fanbase è limitata. “Se avessimo tra le nostre fila un pilota britannico come le Frecce d’Argento sarebbe tutto diverso“, ha dichiarato ammettendo come l’aumento di popolarità del loro team sia dovuto perlopiù al singolo, ovvero al campione olandese, il quale, innegabilmente, ha trascinato un intero Paese davanti ai televisori e sulle tribune di tutti i tracciati del mondo.

In ultimo, per l’ex corridore diventato dirigente, ad attrarre in numero minore il pubblico sarebbe la loro reputazione. “Veniamo fatti passare come quelli cattivi“, ha quindi denunciato.

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