F1, Alonso umilia la Ferrari: parole che fanno malissimo ai tifosi

Fernando Alonso è, saldamente, al terzo posto della classifica piloti. Dopo il secondo podio di fila a Jeddah ha lanciato una bordata clamorosa alla sua ex Scuderia.

Dopo un tira e molla durato qualche ora, Fernando Alonso ha celebrato, ufficialmente, il suo podio n.100 in carriera. Solo cinque piloti nella storia della Formula 1 hanno fatto meglio di lui, naturalmente tutti campioni del mondo. Il driver dell’Aston Martin si è calato in modo perfetto in questa sua nuova realtà, ritrovando il sorriso.

Fernando Alonso (Ansa Foto)
Fernando Alonso (Ansa Foto)

Erano anni che non si vedeva l’asturiano così felice al volante di una monoposto di F1. C’è voluto del tempo per ritrovare la giusta competitività, ma grazie a Lawrence Stroll la quadra inglese è diventata una top team. Dopo la trasformazione da Racing Point in Aston Martin, per due anni non sono arrivati risultati soddisfacenti, nonostante ci fosse in pista un cinque volte iridato come Sebastian Vettel.

Il passaggio alle auto ad effetto suolo avevano portato l’AM sullo stesso piano dell’Alfa Romeo Sauber. Non a caso i due team sono arrivati a pari punti, al sesto posto, nel 2022. Gli investimenti fatti per rendere grande la scuderia, attraverso l’ingaggio di ingegneri di punta, sono andati di pari passo con l’idea di costruire una squadra di valore per il futuro. La nuova factory darà un impulso ulteriore ai prossimi progetti.

Per una volta in carriera, Fernando Alonso è arrivato nel posto giusto al momento giusto. Dopo un biennio in Alpine avaro di soddisfazioni, lo spagnolo ha potuto ritrovare il gusto di lottare per le posizioni nobili della classifica. La Red Bull Racing continua ad essere molto lontana, ma l’AMR23 sembra avere un vantaggio consistente su Mercedes e Ferrari. In termini di passo gara la verdona non degrada le mescole come le principali rivali.

La frecciata di Fernando Alonso agli avversari

Avrei potuto aprire (un gap, ndr) di 15 o 20 sec. con le Mercedes e più di mezzo minuto con le Ferrari – ha annunciato il #14 a Marca – ho aperto 7 o 8 secondi su Russell nella prima tappa (18 giri) e poi 5 alla fine, ma potevano essere 10. Avremmo potuto aprire 15 secondi con la Mercedes e più di mezzo minuto con le Ferrari, cosa impensabile quando siamo arrivati ​​qui giovedì. In Bahrain siamo riusciti a beneficiare di un migliore degrado, ma qui è stato a causa del ritmo, non delle ruote. È un’ottima notizia

E’ una ottima notizia per il #14, pessima per la Ferrari. In Arabia Saudita l’AM di Alonso ha tagliato la bandiera a scacchi con 20,7 secondi di differenza rispetto al vincitore Perez. Il vantaggio di Checo avrebbe potuto essere superiore, senza la SC, ma a preoccupare è la distanza siderale della Rossa. In una gara normale, senza particolari imprevisti, la Ferrari potrebbe accusare un gap di un minuto dalla vetta.

In F1 si tratta di uno svantaggio incolmabile. Non basterebbe una versione B per riaprire questo Mondiale. L’atmosfera a Maranello si è fatta pesante. Leclerc è apparso molto deluso e frustrato, anche perché ormai gli avversari si sono triplicati. Lo scorso anno il punto di riferimento era la RB, ma tra la Rossa e le altre c’era un bel distacco. F1, quando si ritira Alonso? Adesso c’è la data svelata.

Tornando a Fernando, escludendo i 5 secondi di penalità per il cattivo posizionamento sulla griglia di partenza, sarebbe stato a 15 secondi dalla vetta. Qualcosa di impensabile rispetto al 2022. In una pista dove, teoricamente, la AMR23 avrebbe dovuto faticare in termini di top speed, non ha sofferto. Max ha rimontato dalle retrovie, ma la Safety Car al 19° giro ha ricompattato tutto il gruppo. Forse non sarebbe arrivato secondo, senza peripezie varie, ma chi avrebbe detto di un Alonso al terzo posto della graduatoria dopo 2 GP?

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