F1, il tecnico Red Bull provoca la Ferrari: arrivano parole forti

La Red Bull Racing ha dominato il primo appuntamento stagionale, mentre la Ferrari ha chiuso con una sola auto al quarto posto.

Per la Scuderia Ferrari l’esordio in Bahrain è stato un vero incubo. I campioni del mondo della Red Bull Racing si sono confermati al top, chiudendo con una doppietta schiacciante il primo round. A livello generale la performance della RB19 è risultata di un’altra categoria rispetto a tutti gli altri team.

Ferrari Red Bull Racing (Ansa Foto)
Ferrari Red Bull Racing (Ansa Foto)

Il vero segreto della vettura austriaca sta nell’aerodinamica estrema dell’auto ad effetto suolo. A livello telaistico il progetto di Adrian Newey si è rivelato essere, nettamente, piĂą indovinato rispetto ai principali competitor. Non è un caso che la Aston Martin dell’ex tecnico Dan Fallows sia riuscita ad andare forte sin da subito, essendo arrivata al terzo posto con Fernando Alonso.

Da quando è stata introdotta la direttiva 039, la quale ha sollevato tutte le vetture di qualche millimetro, la Ferrari è come se avesse perso il ritmo iniziale avuto nel 2022. Nella scorsa annata al di lĂ  dei problemi strategici e tecnici ai motori Superfast la F1-75 si era dimostrata un’auto subito vincente. I trionfi impressionanti di Leclerc in Bahrain e in Australia avevano lasciato presupporre un vantaggio competitivo importante. La Red Bull Racing, invece, aveva palesato dei guai di affidabilitĂ  con il pescaggio della benzina, costretta a 3 ritiri nei primi 3 GP.

Ora la situazione sembra, completamente, stravolta con una Red Bull Racing al primo e al secondo gradino del podio del Bahrain e una Ferrari in atroci difficoltà sulla gestione delle mescole e sul ritmo gara. A livello strutturale l’alettone posteriore con il monopilone ha dato dei problemi e le due centraline saltate, nel giro di poche ore, hanno costretto CL16 a fermarsi al giro 41. Un primo ritiro che rischia già di pesare in modo importante sulle sorti del campionato.

Ferrari, la provocazione di Marko

La Ferrari ha dimostrato, semplicemente, di avere una buona velocitĂ  di punta sul rettilineo, ma nei tratti misti non è paragonabile all’Aston Martin e al bilanciamento della Red Bull Racing. La monoposto modenese è apparsa piĂą nervosa e meno bilanciata, mentre la RB19 e la AMR23 riescono ad entrare in curva come due spade affilate, frenando piĂą tardi e trazionando in uscita dalle chicane senza particolari correzioni al volante.

Dal punto di vista motoristico la potenza dei motori Superfast dovrebbe essere pari se non superiore a quella delle Power unit Honda e Mercedes, ma come diceva un noto spot pubblicitario della Pirelli “la potenza non è nulla senza il controllo”. A tal proposito Helmut Marko si è sbilanciato sulla questione in una lunga intervista rilasciata al canale YouTube della testata Formel1.de.

“Abbiamo ipotizzato che le squadre, in primis Ferrari e Mercedes, avrebbero lavorato sui loro punti deboli – ha esordito il dottore austriaco – prendiamo la Ferrari. La velocitĂ  massima è migliorata in modo significativo, ma l’usura degli pneumatici, l’aspetto cruciale, non è migliorata affatto. Anzi, direi che è quasi peggiorata rispetto a noi. Per quanto riguarda la Mercedes, la partenza è altrettanto accidentata come l’anno scorso. L’unica cosa è che non credo che troveranno una soluzione in tempi brevi”.

F1, sfida tra motoristi

In Bahrain le Frecce d’argento hanno concluso alle spalle delle due inarrivabili Red Bull Racing di Verstappen e Perez, dell’AM di Alonso e della Ferrari di Sainz. In Bahrain la RB19 è stata l’unica squadra di vertice a potersi consentire di effettuare due stint sulla gomma soft. Flop Ferrari in Bahrain: l’ex ingegnere tira una bordata alla Rossa.

Un altro punto toccato nell’intervista è stato quello delle Power Unit. “Non disponiamo di dati precisi sulle unità di potenza, ma sulla base di vari confronti e informazioni ottenute, in generale riteniamo che il motore più potente sia quello della Ferrari, poi quello della Honda e infine quello della Mercedes, praticamente alla pari. La Renault si colloca in fondo alla classifica”, ha spiegato Marko.

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