Flop Ferrari in Bahrain: l’ex ingegnere tira una bordata alla Rossa

La Ferrari ha deluso e non poco in Bahrain, ed un ex tecnico del Cavallino ha duramente criticato ciò che è accaduto pochi giorni fa.

La stagione di F1 targata 2023 è partita nella maniera peggiore possibile per la Ferrari, che ha preso un distacco di 48 secondi dalla Red Bull di Max Verstappen con Carlos Sainz, mentre Charles Leclerc è stato costretto al ritiro. Questo drammatico verdetto che arriva dal Bahrain ha portato a drastiche decisioni, arrivate subito dopo il week-end.

Ferrari SF-23 (LaPresse)
Ferrari SF-23 con Leclerc (LaPresse)

La ghigliottina della Ferrari è partita subito sotto il team principal Frederic Vasseur, che è apparso molto nervoso dopo il flop di Sakhir. Il nuovo boss pare avere le idee chiare, così come un ex ingegnere che non si è fatto problemi a criticare l’operato del team di Maranello per le scelte prese.

Ferrari, l’ingegner Mazzola distrugge la Rossa

L’ingegner Luigi Mazzola ha diretto la squadra test del Cavallino per tantissimi anni, ed è stato uno dei fautori del dominio dei tempi di Michael Schumacher, Jean Todt e Luca Cordero di Montezemolo. Si parlava di una Rossa del tutto diversa, abituata a demolire gli avversari ed in cui nulla veniva lasciato al caso, l’esatto contrario di quello che avviene oggi.

Pochi giorni dopo la disfatta del Bahrain, è arrivata la notizia delle dimissioni del capo aerodinamico David Sanchez, il padre della SF-23 assieme ad Enrico Cardile. Con ogni probabilità, non si è trattato di un addio volontario, ma è molto più plausibile che il tecnico sia stato accompagnato alla porta dai vertici.

Mazzola ha commentato questa decisione, affermando: “Cambia poco se Sanchez si sia dimesso o se si sia trattato di un licenziamento. Il fatto è che si tratta comunque dell’ennesima delusione, era una persona apicale ed il suo addio alla Scuderia modenese lo vedo come una resa“.

Mi viene da pensare che a Maranello abbiano detto di prendersi ciò che viene nel 2023 e di iniziare già a concentrarsi sull’anno prossimo. Occorreva inserire nuove persone, non dividere. Un licenziamento o delle dimissioni sono un segnale di resa per come la vedo io. L’inverno è stato ricco dei soliti proclami, e licenziare un tecnico così importante dopo una sola gara è un grande controsenso“.

Mazzola ha poi fatto riferimento al passato, affermando: “Dopo la sconfitta in Bahrain si era detto che il problema era il set-up, ma se subito dopo mandi via un tecnico così importante non ha senso, lascia molto perplessi come scelta. Manca la figura di un direttore tecnico come ormai succede da anni, non ci sono riferimenti ed è una cosa che non aiuta. Quando io lavoravo in Ferrari, Ross Brawn decise di puntare su Rory Byrne, ma non mandò via Aldo Costa. Il problema è che non serve farsi prendere dall’emotività del momento in certi casi“.

A Maranello si tagliano sempre più teste

Dall’arrivo di Frederic Vasseur, sono maturati già diversi allontanamenti o ridimensionamenti in Ferrari. Il capo delle strategie, Inaki Rueda, è stato lasciato a Maranello a lavorare al remote garage, promuovendo al suo posto l’indiano Ravin Jain. Sono stati silurati anche Gino Rosato e Jonathan Giacobazzi, figure storiche della Scuderia modenese sul fronte logistico.

Ora è toccato anche al capo degli aerodinamici David Sanchez, e dalle ultime voci pare che anche Laurent Mekies, il direttore sportivo, in rosso dal 2019, sia sulla graticola. Con questo clima, è chiaro che non si andrà mai da nessuna parte, anche perché il problema è sempre quello di non prendere gente esterna da altri team, ma continuare a licenziare senza trovare soluzioni.

Per sostituire Sanchez si parla di soluzione interna, andando, come al solito, a risparmiare su figure fondamentali. Com’è ovvio che sia, promuovere qualcuno che è già alla Rossa significa mettere a capo una sorta di allievo del personaggio che è stato allontanato, e questo non porterà risultati.

L’analisi di Luigi Mazzola è stata, come sempre, molto puntuale, ed è andata dritta al centro della questione. Il 2023 è già finito, è inutile nascondersi e dare false speranze, con Charles Leclerc e Carlos Sainz che dovranno soffire sino a fine anno, augurandosi un miracolo per il futuro.

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