Quali sono le gomme più veloci in F1? Ecco quali fanno la differenza

Le gomme hanno assunto un’importanza capitale nel mondo della F1. Ecco quali sono le migliori e come vanno gestite al meglio.

Un tema che in F1 è sempre più caldo è quello legato alle gomme, e da quando è entrata la Pirelli, le coperture hanno preso sempre più importanza. Spesso, notiamo come la macchina che vince le gare non è quella più veloce in prestazione pure, ma quella che le riesce a conservare nella maniera migliore possibile.

F1 ecco le gomme migliori (LaPresse)
F1 ecco le gomme migliori (LaPresse)

In tal senso, la Ferrari del 2022 è un esempio lampante, visto che è l’auto che ha fatto più pole position di tutte, ma in gara si è quasi sempre dovuta arrendere ad una Red Bull perfetta in termini di gestione del degrado. Nelle prossime righe, vi spiegheremo qual è la gomma più veloce di tutta la gamma.

F1, ecco le gomme più prestazionali nel Circus

Parlare di gomme più veloci in F1 non è poi così facile, ma cercheremo di farvi un sommario. Quando seguite un week-end di gara, avrete ormai imparato che le squadre hanno a disposizione tre tipi di mescola: la Soft, la Media e la Dura. La Soft è ovviamente la gomma più veloce, ma può essere identificata in modi diversi a seconda delle varie gare.

Infatti, i compound prodotti dalla Pirelli sono ben cinque, e vanno dalla meno prestazionale C1 alla più potente C5. In Bahrain, tanto per farvi un esempio, sono state portate la C1, la C2 e la C3, con quest’ultima che era quella con la banda rossa, utilizzata dai team durante le qualifiche e nel primo stint di gara.

Su piste meno dure per le gomme, ed anche sui cittadini come Monte-Carlo o Canada, di solito vengono portati i compound più estremi, con la C3 che fa da gomma Dura, la C4 da Media e la C5 da Soft. In ogni caso, e qui dobbiamo uscire dall’orbita del semplice compound, quella che vedrete con la banda rossa è sempre la più performante, ma questo non significa che è la gomma migliore da usare.

Sul fatto che la Soft sia la più veloce in qualifica non ci sono dubbi, perché è quella che garantisce miglior grip e che consente di essere scaldata più in fretta e di tirare al massimo. La Soft ha dei livelli di aderenza eccellenti, ma è anche quella che si riscalda ed usura più in fretta, il quanto ed il quando dipende anche dai tipi di pista.

Durante gli stint di gara, la Soft è quella che può andare maggiormente in difficoltà, e che in genere viene sempre messa da parte dopo il primo stint. Di solito, qualcuno la rischia per le fasi finali di gara, quando le F1 pesano di meno e possono mettere meno in difficoltà le coperture.

Uno dei grandi vantaggi che può avere la gomma morbida è nelle fasi di ripartenza dalla Safety Car, in quanto è quella che va in temperatura più in fretta, o anche dopo la pioggia, visto che permette ai piloti di trovare subito il grip necessario. Per il resto, nelle fasi normali di gara, in molti cercano di evitarla.

Con la Soft si vede sempre la forza di una monoposto

La Red Bull è stata l’unica che in Bahrain ha saputo rendere competitiva al massimo la gomma Soft, usandola addirittura per ben due stint in gara, cosa che gli altri si sono guardati bene dal fare. L’auto che riesce a gestire al meglio la gomma più morbida ed a farla durare di più è quella migliore, ormai da quando esiste la Pirelli in F1.

F1 Red Bull RB19 (LaPresse)
F1 Red Bull RB19 con Verstappen in Bahrain (LaPresse)

Chi invece cerca di montare sempre la Media o la Hard non va alla ricerca della prestazione pura, ma cerca di allungare al massimo gli stint sacrificando anche un pelino di performance. In conclusione, la Soft è la gomma più veloce per il giro singolo e per stint brevi, ma in gara la scelta è ben più ampia.

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