Quanto costa un motore di F1? Le cifre sono esorbitanti

La F1 ha abbracciato un nuovo corso per quello che riguarda i motori dal 2014, puntando sulle power unit. Ecco quanto costano.

Il mondo della F1 ha affrontato una delle rivoluzioni regolamentari più grandi di sempre nel 2014, quando i motori V8 aspirati vennero rimpiazzati dai V6 turbo-ibridi. Siamo così entrati nell’era delle power unit, termine che, nel corso del tempo, ha sostituito il concetto di motori, visto che stiamo parlando di un insieme di componenti davvero difficili da comprendere e da distinguere tra di loro.

F1 Motore ecco quanto costa (LaPresse)
F1 Motore ecco quanto costa (LaPresse)

Sono molti coloro che rimpiangono le vecchie F1, che erano ben più semplici anche da capire per gli appassionati. Inoltre, uno dei problemi che spesso viene citato sia dalla TV che dalla stampa è quello delle dimensioni, che per ospitare queste enormi unità propulsive sono lievitate nel corso del tempo, oltre che per via di un serbatoio maggiorato a causa della mancanza di rifornimenti.

Nelle prossime righe, vi spiegheremo nel dettaglio il costo di queste power unit, che anche a livello regolamentare hanno portato ad uno scossone enorme. Le regole, in effetti, sono divenute davvero cervellotiche, ma la situazione non andrà di certo a migliorare nel corso dei prossimi anni.

F1, il comparto motore costa cifre davvero elevatissime

La power unit è sicuramente la parte più complessa delle monoposto di F1 odierne, e può arrivare a costare delle cifre milionarie. Infatti, in base alle stime, si parla di costi che vanno dagli 8 ai 14 milioni di euro, visto che, rispetto ai vecchi motori V8 o V10 aspirati, stiamo parlando di un vero e proprio capolavoro d’ingegneria, che vede coinvolte tante differenti componenti.

Per quello che riguarda la parte termica, il motore è un V6 da 1600 cc di cilindrata, che costituisce il cuore della power unit. Tra gli elementi che compongono la power unit spicca anche il turbo, che ha causato non pochi problemi alla Ferrari in questi anni. Questa parte è infatti quella che ha ceduto più volte nel 2022 sulle monoposto di Charles Leclerc e Carlos Sainz, assieme alla MGU-H, che verrà però eliminata dal 2026.

Questo elemento causò tantissimi problemi alla Honda nei suoi primi anni con la McLaren tra il 2015 ed il 2017, e proprio per questo motivo, l’Audi ha spinto fortissimo affinché potesse essere eliminata per entrare in F1, inglobando la Sauber a partire dall’anno 2026. L’MGU-K invece resterà, così come la centralina e le batterie.

Ancora una volta, riguardo questi due elementi, a fare le spese della loro presenza è stata la Ferrari proprio qualche giorno fa, visti i cedimenti che hanno portato al ritiro Leclerc in Bahrain. Secondo le prime indiscrezioni, pare che gli eccessivi saltellamenti e le sollecitazioni della monoposto abbiano portato alla rottura, ma è chiaro che c’è ancora molto da indagare prima di arrivare a delle conclusioni definitive.

Costi dei motori esorbitanti che hanno sconvolto le regole

Le moderne power unit di F1, che sono state introdotte a partire dal 2014, hanno portato il Circus ad affrontare diverse problematiche. I costi di progettazione e produzione, secondo le stime, sono almeno triplicati rispetto ai vecchi motori aspirati, che non avevano la parte elettrica, e ciò ha portato la FIA ad imporne un limite massimo di tre a stagione.

Oltre questa soglia, si va in penalità, e con ben 23 gare e 6 Sprint Race, è logico che ogni team ha in mente di cambiarne almeno una in più quest’anno. Inoltre, uno dei grandi problemi legati a queste unità propulsive è la mancanza di motore, che soprattutto nei primi anni era davvero allarmante.

F1 Jeddah (LaPresse)
F1 Jeddah tutte le informazioni utili (LaPresse)

In seguito, con gli sviluppi e le nuove tecnologie si è tornati ad avere un sound quantomeno accettabile, ma nulla a che vedere con i vecchi V8, scomparsi a fine 2013, o i V10, ai quali si è detto addio al termine della stagione 2005. La sensazione è che si sia voluto complicare troppo un mondo già di per sé difficile da comprendere, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Inoltre, dallo scorso anno è stato applicato un congelamento sulle power unit, sulle quali non si potrà più intervenire sino al 2025 per migliorare le prestazioni, ma solo sull’affidabilità. Dal 2026 arriverà una rivoluzione, che potenzierà la parte elettrica a discapito di quella termica, ed entreremo di nuovi in una nuova era.

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