Patente, al via la rivoluzione: a cosa dovremo dire addio

A breve dovremo dire addio alla patente? Pare proprio di sì. L’Unione Europea starebbe studiando un modo per sostituire il documento.

Come tutto anche la patente come la conosciamo oggi potrebbe andare in pensione. Ebbene sì. In un mondo 4.0, sempre più connesso e tecnologico, carta e plastica sono destinati a sparire dalla nostra vita di tutti i giorni. Quindi, cosa succederà? La UE, già indaffarata a discutere dell’avvenire dei motori a diesel e benzina a partire dal 2035, ha messo sul suo tavolo un altro argomento.

Quello, appunto, della licenza che ci permette di metterci al volante di un’auto o di una moto, o in generale di qualsiasi veicolo. L’idea di base sarebbe quella di far sparire il cartaceo, o comunque tangibile, per adottarne un sistema digitale.

Patente
Patente

In realtà non si tratta di qualcosa di totalmente campato in aria o innovativo. Già in diversi negozi, le tessere di “affiliazione” sono virtuali e accessibili tramite mail. Dunque, si tratterebbe di uniformarsi ad una direzione già intrapresa.

Patente, siamo vicini ad una rivoluzione?

Ma cosa sta spingendo la Commissione a prendere in esame la possibilità di dire addio al documento attualmente in uso? In un’epoca di spostamenti diffusi, essenzialmente la necessità di maggior sicurezza all’interno dei Paesi membri.

Al di là delle caratteristiche della documentazione in quanto tale, la patente potrebbe cambiare sotto un altro profilo. Quello dell’età. La propensione sarebbe di abbassarla leggermente.

Chi si è trovato a conseguire la licenza dopo il 2000 si sarà visto consegnare una tessera plastificata, erede del lungo foglietto che la rappresentava fino agli anni ’90. Ma anche questa, potrebbe a breve diventare materia del passato, andando ad alleggerire i nostri portafogli in senso stretto.

Come detto, l’Unione Europea ne ha proposto la digitalizzazione, così da rendere lo smartphone una sorta di passe-partout della nostra vita. Senza di esso fra qualche tempo, saremo “nudi”.

Per Adina Valean, Commissaria Ue ai Trasporti, nonché mente dietro a tale suggerimento, questa novità dovrebbe mettere tutti d’accordo, in quanto, oltre a smaltire peso dalle tasche o dalle borse dei cittadini, renderà la patente sempre fruibile.

I meno avvezzi alle tecnologie o i cultori dei formati “in carne e ossa” non devono comunque disperare. Chi lo vorrà potrà ancora godere del documento fisico, magari con qualche onere in meno.

Per finire, l’altro argomento di dibattito riguarda il conseguimento della licenza. Oggi, non ci si può mettere al volante, nemmeno per le guide in autoscuola, se non si ha raggiunto la maggiore età. Ne consegue che nessuno è abilitato a condurre un veicolo a quattro ruote se non ha compiuto i 18 anni.

Ma pure questa normativa, potrebbe a breve decadere. E’ infatti in fase di discussione la possibilità di abbassare l’età a 17. A quel punto oltre, a portare a termine l’esame di teoria, i giovani interessati a sedersi in abitacolo per acquisire l’agognata autonomia, potranno altresì cominciare a fare pratica, rigorosamente accompagnati, così da conseguire in anticipo rispetto ad oggi l’ok a guidare.

Incredibilmente, la ragione dietro ad un simile provvedimento sarebbe lo scarso numero di autisti disponibili, sia per il trasporto pubblico, sia per quello merci. In pratica, in questa maniera, si vorrebbe colmare un vulnus della società.

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