Ferrari, subito un rischio in Bahrain? Ecco la decisione presa dalla Rossa

La Ferrari va a caccia della prima vittoria stagionale in Bahrain, con i tecnici che stanno cercando di risolvere un dilemma. Ecco quale.

Mancano pochissime ore al via delle prove libere del Gran Premio del Bahrain, che segnerà l’apertura del mondiale di F1 targato 2023. Si tratterà della stagione più lunga della storia con ben 23 gare e 6 Sprint Race da disputare, e la Ferrari si augura di poter finalmente dar battaglia alla Red Bull e di riconquistare il titolo mondiale.

Ferrari SF-23 con Sainz in Bahrain (LaPresse)
Ferrari SF-23 con Sainz in Bahrain (LaPresse)

Da troppo tempo, a Maranello, si attende la gioia più grande, di cui Charles Leclerc ha disperatamente bisogno. Prossimamente, il monegasco compirà 26 anni, con il suo rivale di sempre, Max Verstappen, che ha la sua stessa età ed ha già messo due titoli mondiali nella sua bacheca, con la chiara possibilità di continuare a fare un sol boccone degli avversari.

La sensazione generale è che ci troviamo di fronte ad una situazione opposta allo scorso anno, quando era la Ferrari ad essere l’auto più pronta, mentre la Red Bull doveva ancora mettersi a posto, anche e soprattutto per causa di un peso eccessivo. La SF-23 è invece acerba, e non ci sono dubbi sul fatto che sia cambiata molto di più rispetto alla RB19, e che quindi abbia bisogno di più tempo per crescere.

A Maranello si è deciso di intervenire su tante aree, e non dovremo fare l’errore di giudicare questa macchina dal responso della prima gara. Frederic Vasseur ha infatti già detto che ci saranno novità già da Jeddah e Melbourne, mentre la Red Bull non toccherà nulla sino a Baku, sentendosi molto sicura del proprio progetto.

Ferrari, ecco cosa verrà deciso con l’ala posteriore

La Ferrari ha fatto scalpore sin dal filming day di Fiorano del giorno di San Valentino, in cui fu presentata la nuova SF-23, per via dell’utilizzo di un’ala posteriore da medio-basso carico, in sostanza quella che di solito viene montata per il Gran Premio del Canada, sulla pista di Montreal.

Si tratta di un tracciato dove i rettilinei la fanno da padrone, intervallato da qualche chicane che non richiedono un carico aerodinamico così elevato. Quest’ala è stata riproposta poi anche nei test del Bahrain, dove ci sono dei rettilinei piuttosto lunghi, ma in cui vi è una vera e propria parte centrale in cui è fondamentale avere una buona downforce.

In molti davano la colpa dell’eccessivo degrado delle gomme nei long run proprio all’utilizzo di quest’ala posteriore, che al sabato mattina era stata sostituita da una specifica più carica. Sfortunatamente, un guasto al flap del DRS avvenuto poco dopo l’inizio dell’ultima giornata di test ha costretto i meccanici a tornare sui loro passi, ma ora pare che la versione a medio-basso carico sia quella favorita per essere utilizzata nel corso del fine settimana di Sakhir.

Secondo quello che ha riportato “Motorsport.com“, infatti, la specifica più carica è ora soltanto un’opzione, ma non quella principale e che sicuramente la Ferrari deciderà di mettere in pista. La Scuderia modenese sta ora riflettendo su quella che potrebbe essere la scelta migliore, nella speranza che la questione degrado possa essere affrontata nella maniera migliore.

Ricordiamo che sulla SF-23 è stata cambiata del tutto la sospensione anteriore, per cercare di coprire quel gap dalla Red Bull che era venuto fuori lo scorso anno. La zona anteriore della monoposto, compresa l’ala, hanno causato alcuni problemi, con un sottosterzo evidente anche dagli on-board camera, soprattutto quando al volante c’era Charles Leclerc, mentre Carlos Sainz è apparso più a proprio agio.

Non ci sono dubbi sul fatto che questa vettura non sia apparsa pronta, anche se sulla simulazione del giro secco ha girato con tanti chili di benzina in più anche rispetto alla Red Bull. Per quello che riguarda il passo gara, la RB19 è però apparsa di un altro pianeta, forse fin troppo superiore alla Rossa per essere vera. Dopo tante chiacchiere, tra poche ore capiremo finalmente la verità, nella speranza che il responso dei test venga ribaltato.

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