Ducati elettrica? Fermi tutti, l’a.d. svela come stanno veramente le cose

La Ducati ha compiuto degli enormi passi in avanti in termini di tecnologia, ma nonostante il debutto in MotoE è ancora tutto da vedere il futuro alla spina.

La casa di Borgo Panigale ha fatto la differenza negli ultimi anni con innovazioni incredibili. I risultati maturati in MotoGP e Superbike sono stati una diretta conseguenze delle straordinarie soluzioni ideate dal gruppo di tecnici, capitanati dall’ing. Dall’Igna.

Ducati (Adobe Stock)
Ducati (Adobe Stock)

Dopo 3 mondiali costruttori di fila, mancava solo il titolo piloti. Pecco Bagnaia ha fatto gioire i fan italiani, rimontando 91 punti al rivale Quartararo. La stagione 2023 è iniziata con i migliori propositi. Nei test prestagionali i centauri della Rossa hanno subito trovato il feeling giusto in sella alla Desmosedici GP23. Le sensazioni del campione del mondo, Pecco Bagnaia, sono state esaltanti, come se fosse appena scesi dalla moto. Nella classe regina saranno i favoriti, così come in SBK e Supersport. Nel primo appuntamento della stagione è arrivata una “manita”, grazie alla doppietta di Bulega in Supersport e la tripletta del campione del mondo Bautista in Australia.

Un dominio schiacciante nelle principali categorie del motociclismo che, i tecnici emiliano, vorranno estendere anche al campionato di MotoE. I risultati in pista avranno una incidenza rilevante anche sul prodotto, considerata l’ondata green che sta investendo il mondo delle due e quattro ruote. Dal 2035 verranno vietate le vendite di mezzi con motori termici in U.E.. Se già è dura per il mondo dell’auto il passaggio alla tecnologia alla spina, figuratevi per i puristi delle due ruote.

I veri centauri vivono del rombo dei motori, di marmitte cambiate e di puzza di olio. Immaginare una stradale o altre tipologie di moto full electric è un esercizio difficile anche per chi non è mai salito su un bolide, figuratevi per la vecchia guardia. Tra qualche anno anche le Ducati potrebbero perdere la voce. Un sound fake non rimpiazzerebbe l’emozioni di un sound di un motore della casa di Borgo Panigale.

La Ducati elettrica può aspettare

Una Rossa rimarrebbe, comunque, aggressiva rispettando l’ambiente. Sarebbe una nuova pagine di storia del brand ma come il pubblico sarebbe pronto? Il quesito è stato posto all’amministratore delegato Ducati per il Nord America. Jason Chinnock in un’intervista al portale economico Bloomberg ha fatto il punto sul processo di elettrificazione della casa emiliana.

Ci vorranno ancora anni, non abbiamo ancora batterie adeguate – ha annunciato il dirigente – abbiamo nessuna elettrica in fase di sviluppo, è troppo presto. C’è bisogno che le tecnologie riguardanti le batterie si evolvano”. In MotoE debutterà una stradale elettrica da paura, ma l’autonomia è ancora molto limitata.

I successi in pista potrebbero avere una certa risonanza anche per la vendita della prima elettrica della casa, ma il seguito della serie elettrica è ancora molto limitato. Le 500 moto celebrative dei due mondiali del 2022, nonostante il prezzo di 100.000 euro, sono andate a ruba. Nel caso della MotoE l’impatto non dovrebbe essere il medesimo. La V21L pesa 225 kg e ha una potenza di 150 CV e una coppia massima di 140 Nm. La Rossa alla spina ha raggiunto nei test una top speed di 275 chilometri orari. Ecco le immagini.

La prima Ducati da corsa dotata di un powertrain completamente elettrico quindi può aspettare. L’a.d. del Nord America ha aggiunto: “Una volta che le batterie si saranno evolute, allora potremo iniziare a concentrarci su altri aspetti come prestazioni e peso. Sono questi i tre capisaldi che distingueranno le nostre Ducati: prestazioni, peso e autonomia.

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