Auto, perché si prende la scossa scendendo? Svelato l’arcano

A chiunque sarà capitato di smontare dall’auto e prendere la scossa. Ma per quale motivo succede? E qual è il processo fisico scatenato?

Non è infrequente subire una scossa quando si scende da un veicolo. Ma se più o meno tutti abbiamo provato questa fastidiosa esperienza, in pochi sanno quale sia la causa. Intanto va detto che la scossa è provocata da uno squilibrio e un trasferimento di cariche tra due corpi dotati di un differente potenziale elettrico. Nel caso specifico della macchina a provocarla può essere l’attrito tra la nostra persona, specie se indossiamo capi sintetici o in pile, e il sedile, che a sua volta si carica positivamente, piuttosto che tra il vento e lo chassis nelle giornate secche, quando l’umidità è minore.

Auto, scossa elettrica (AdobeStock)
Auto, scossa elettrica (AdobeStock)

In termini tecnici si chiama effetto triboelettrico e si verifica allorquando  si strofina un materiale isolante con un conduttore. Quest’ultimo perde gli elettroni caricandosi positivamente, mentre il primo li cattura diventando negativo. Ed è esattamente questa diversa densità elettronica a generare la tensione.

In secondo luogo vi è l’induzione elettrostatica. Questa viene scatenata da un oggetto neutro elettrizzato, da uno carico nelle sue vicinanze. La distribuzione delle cariche avviene in maniera disomogenea e coinvolge entrambi. Il nostro corpo avrà dunque mani e piedi carichi negativamente.

Auto, perché si prende la scossa

Analizziamo i casi particolari. La scossa tra conducente e telaio, avviene quando le cariche negative delle mani sono trasferite sullo chassis. Quando invece si scende dal veicolo, le nostre mani toccano le parti metalliche esterne. L’unico elemento che ci può aiutare è la suola delle scarpe, un perfetto isolante. In questo frangente, messi i piedi a terra, la corrente passa attraverso essi e si crea una salvifica resistenza. Ovviamente basta toccare il telaio carico per “saltare”.

Fortunatamente non sempre ci rendiamo conto di aver preso la scossa. Questo perché la sensazione varia a seconda del tipo di contatto e della sua resistenza. Il limite in corrente continua si attesta su due milliampere.

In generale chi è più resistente avvertirà di meno il fremito. Ad esempio chi ha i calli sulle mani. Se invece queste sono bagnate, sono dolori.

Come evitare di prendere la scossa

Per tenersi lontani da questo fastidioso imprevisto, occorre toccare le zone metalliche con l’intero palmo della mano. In questa maniera il flusso della carica viene espanso e di fatto perde intensità. Con l’obiettivo di diminuire l’accumulo di cariche dovute al contatto con il sedile, è preferibile non indossare vestiti sintetici. Va tenuto conto che le sellerie stesse sono composte da plastiche che sono formidabili conducenti.

Nell’eventualità si può ricorrere ad uno spray antistatico da applicare sul sedile. Se invece si preferisce non acquistare nulla, è sufficiente questo accorgimento. Messi i piedi per terra chiudere la portiera con i gomiti o le spalle, così da incrementare la resistenza di contatto e scaricare l’accumulo di carica.

Le automobili non sono comunque gli unici mezzi a presentare questa problematica. Gli aerei in volo accumulano carica sullo chassis. Ecco perché in fase di rifornimento vengono collegati a terra. Altrimenti si rischierebbero addirittura degli incendi. Mentre sul treno il potenziale pericolo scossa si crea perlopiù per l’attrito tra sedile e schiena.

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