Marc Marquez, bordata anche allo storico manager: parole velenose

Nuovo anno, nuova vita per Marc Marquez che nel 2023 ha già preso delle decisioni importanti sul suo futuro professionale.

Il pilota della Honda HRC vorrebbe lottare per il nono mondiale della sua carriera, pareggiando i titoli di Valentino Rossi, ma per ora sta facendo i conti con una RC213V deludente. Delle tante novità tecniche provate in pista in diversi test poche hanno lasciato soddisfatto il #93.

Marc Marquez (LaPresse)
Marc Marquez (LaPresse)

Dopo tre stagioni da incubo il trentenne sperava di rimettere le mani su di una motocicletta più adatta al suo stile di guida. Nel 2022 la Honda ha fatto un clamoroso passo indietro, rivoluzionando il bolide su cui lo spagnolo si era sempre adattato a meraviglia. E’ arrivato un solo un terzo posto per Pol Espargaró in Qatar e un secondo in Australia per il centauro di Cervera. Nel corso della sua vita il classe 1993 ha sempre potuto fare affidamento su di un manager che lo ha portato sul tetto del mondo. Il legame tra Alzamora e Marquez è durato per ben 18 anni.

Ora le cose sembrano essere degenerate, non solo a causa della rottura ufficiale nel rapporto di collaborazione, ma anche circa la stima che sembra essere venuta a mancare. Lo spagnolo si è trovato per la prima volta in serie difficoltà nel 2020 a seguito del tonfo drammatico di Jerez de la Frontera. Un banale incidente alla spalla si è trasformato in un dramma che ha caratterizzato le tre stagioni successive.

Nel 2021, però, la Honda aveva continuato a sperare in un recupero fisico del campione, lasciando la moto sulle impostazioni dello stile di guida di Marc. La scorsa stagione, invece, i tecnici giapponesi hanno cercato di rendere maggiormente guidabile il mezzo anche per gli altri centauri della casa dell’ala dorata. Un errore di valutazione che si è tradotto nell’ultimo posto della graduatoria costruttori. E’ costato caro anche lo stesso Marquez che, una volta ripresosi dopo il quarto intervento all’omero destro, non ha trovato più il feeling dei giorni migliori.

Ora il problema non sarebbe solo in natura fisica, ma anche tecnica non potendo più performare a livello di Ducati. La casa di Borgo Panigale negli ultimi anni ha fatto dei passi in avanti mostruosi, annichilendo la concorrenza in tutte le categorie del motociclismo. L’estro dell’ingegnere Dall’Igna ha reso possibili delle soluzioni tecniche che non hanno eguali. Ora tutte le altre squadre hanno cercato di imitare le innovazioni della Rossa, provando a copiare ma non trovando i medesimi risultati.

La bordata di Marc Marquez allo storico manager

Nei test effettuati in Malesia la differenza è risultata sensibile, anche dal punto di vista visivo. La Yamaha M1 e la Honda RC213V sembrano moto di 10 anni fa paragonate alle Ducati e anche alle Aprilia. Il contratto di Marquez scadrà al termine della prossima stagione, ma qualora non dovesse ottenere risultati sperati nel 2023 potrebbe già guardarsi intorno. Si spiega anche così la rottura del sodalizio con il suo storico manager Alzamora.

Il problema è che le porte della Ducati sono chiuse a doppia mandata. La casa emiliana ha puntato su due giovani italiani dalle belle prospettive come Bagnaia e Bastianini, oltre ad avere nel proprio roster il fenomenale Jorge Martin. Per una questione di meritocrazia sarebbe lo spagnolo del team Pramac ad avere diritto in futuro a sedersi sulla sella della Ducati della squadra corse ufficiale. Per Marc ogni altro team sarebbe una scommessa a partire dalla KTM. Date una occhiata alla nostra intervista esclusiva a Guidotti.

Diciotto anni dopo Marc Marquez ed Emilio Alzamora hanno preso strade opposte. “Quando ci sono problemi e cattivi risultati dobbiamo cercare un cambiamento. Ed è qui che entra in gioco Jaime Martinez. Sarò sempre grato a Emilio. Ma a un certo punto, dopo tanti anni, la relazione diventa come un matrimonio, ovviamente – ha affermato Marc nella serie ALL IN – (la decisione, ndr) non è avvenuta dall’oggi al domani. Negli ultimi due o tre anni abbiamo sentito che mancava qualcosa“.

Quando ciò accade, quando manca qualcosa e l’amore non è più lo stesso, iniziano le discussioni su sciocchezze. Dopodiché, iniziano a sorgere sospetti, in qualche diffidenza e questo può portare a qualche malinteso. Tutti questi fattori hanno preso peso finché non ho dovuto pormi la domanda: cosa farò della mia carriera sportiva? So di voler vincere ancora e per questo le acque devono essere calme. Nessuno può toglierci ciò che abbiamo raggiunto. E abbiamo fatto molta strada in questi anni trascorsi insieme. Sono passati 18 anni, non è poco”, ha chiosato Marc.

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