Leclerc, il dramma irrisolvibile del ferrarista: ecco la sua sfortuna

Charles Leclerc è arrivato in Ferrari nel 2019 dopo un ottimo primo anno in Formula 1 al volante dell’Alfa Sauber.

Il monegasco, sotto la guida di Frederic Vasseur, dimostrò di avere una grande velocità e una straordinaria regolarità. Nel 2019 sulla SF90 conquistò i suoi primi due trionfi della categoria regina del Motorsport, elevandosi al primo posto nell’iconico tracciato di Spa Francorchamps e ripetendosi sette giorni dopo a Monza. Avrebbe anche potuto vincere il terzo Gran Premio consecutivo a Singapore, ma in quel caso la spuntò il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel.

Charles Leclerc (LaPresse)
Charles Leclerc (LaPresse)

La sua carriera sembrava lanciatissima in un testa a testa con il coetaneo Max Verstappen negli anni successivi. L’inconsistenza tecnica delle monoposto SF1000 ed SF21 ha limitato l’ascesa del giovane prodotto dell’Academy Ferrari. Tutto nacque con l’accordo segreto firmato dei vertici del Cavallino rampante con la FIA in merito alla presunta irregolarità delle Power Unit della monoposto del 2019. Oltre ad aver macchiato le prime vittorie in Formula 1 del giovane quell’indagine determinò un regresso tecnico impressionante nelle successive due annate.

Leclerc, infatti, nonostante qualche pole position non riuscì a vincere nemmeno un Gran Premio. Nel 2020 fu la stagione da incubo per la Scuderia, coinvolta stabilmente nelle posizioni di rincalzo con AlphaTauri, surclassati anche da Renault, Racing Point, attuale Aston Martin e McLaren, oltre ai due top team Mercedes e Red Bull Racing. Nel 2021 le cose andarono leggermente meglio ma la Rossa non salì mai sul primo gradino del podio. Dopo due anni e mezzo la Ferrari sembrava aver trovato la quadra finalmente, grazie alle auto ad effetto suolo ma si è trattata di una mera illusione. Ferrari, meglio non vincere la prima gara? La statistica è clamorosa.

La sfortuna di Charles Leclerc

Dopo le vittorie in Bahrain e Australia Charles Leclerc non ha avuto le sue spalle un team in grado di spingerlo oltre i 3 successi. Max Verstappen ha dominato la stagione vincendo 15 Gran Premi su 22 e non c’è stata più gara dal quarto round di Imola in avanti. Il monegasco è stato bravo a conservare la seconda piazza nella graduatoria mondiale, suo miglior risultato fin qui in carriera sul piano tecnico ma gli uomini del Cavallino hanno dimostrato di non essere ancora pronti a lottare per un titolo mondiale. Si sono succedute avarie ai motori Superfast, errori strategici imbarazzanti e inevitabilmente qualche pasticcio alla guida lo hanno combinato anche i ferraristi.

Le responsabilità di Leclerc sono, nettamente, inferiori a quelle del team che avrebbe dovuto proteggerlo ed eleggerlo a prima guida per cercare di sfidare una avversaria che ha sempre e solo puntato su Max Verstappen. Al di là di tutti i guai tecnici che hanno rovinato negli ultimi anni la carriera di Leclerc la sua più grande sfortuna è quella di essere capitato a cavallo di due cicli tecnici che hanno visto dominare Mercedes e dal 2022 Red Bull Racing. Rosberg, dubbi sulla Ferrari: i tifosi cominciano a tremare.

Il #16 sembra maturato nel periodo peggiore per la Rossa, ovvero tra la fase di massimo splendore di Hamilton in Mercedes, dal 2022 in parabola discendente, e quella di esplosione totale di Max Verstappen su di una wing car inarrivabile. Nel 2023 il monegasco spera di poter lottare per il titolo mondiale, ma al momento il team che parte nettamente favorito è quello austriaco. Già dai primi test prestagionali in Bahrain è emersa una chiara differenza sul passo gara della RB19 rispetto alla SF23. I tifosi si augurano che si tratti di una pretattica o che in qualche modo la Ferrari si sia nascosta, tuttavia i rivali austriaci sembrano essere ancora il punto di riferimento in Formula 1. Il contratto del monegasco scadrà al termine del 2024, ma in Mercedes hanno puntato su George Russell, classe 1998, e in RB Max Verstappen rimarrà ancora a lungo.

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