SBK, Ducati senza limiti: in Australia impresa che non accadeva da 15 anni

La Ducati in Superbike non smette di dettare legge e in Australia ha ottenuto un risultato davvero sensazionale che non accadeva da tempo.

Dopo un grande 2022 dalle parti di Borgo Panigale c’è voglia di poter migliorarsi ancora di più e disputando così delle gare di primissimo livello e il primo weekend in Australia ha dimostrato come la Ducati abbia una marcia in più rispetto alla concorrenza.

Ducati
Ducati (Ansa Foto)

Si potrebbe parlare tantissimo di quello che sta facendo Alvaro Bautista, con lo spagnolo che in questo momento è una splendida macchina da guerra, capace di vincere ben cinque gare consecutive, tra le tre di questo inizio di Mondiale e le ultime due dell’anno scorso.

Vedendo come è iniziata la stagione non saranno sicuramente le ultime, ma è la Ducati in generale che sta dimostrando di essere cresciuta ancora di più rispetto alla già dominante seconda stagione.

Prima di tutto Michael Rinaldi ha dimostrato il suo talento nelle due prove della domenica, perché sia nella SuperPole Race che in Gara 2 ha ottenuto due secondi posti, permettendo così di migliorare già le sue prestazioni del 2022.

Nello scorso anno infatti solamente in occasione della Gara 2 della Catalogna la Ducati era stata in grado di fare doppietta con Bautista primo e l’italiano secondo, mentre dopo sole tre prove del 2023 siamo già a quota due.

Quello che però impressiona e non poco è il dominio complessivo della vettura, anche guardando ai risultati dei piloti che guidano la Panigale VR4 non con la Scuderia ufficiale.

In questo caso vogliamo soffermarci sulle prove sensazionali di Axel Bassani, ma dopo il successo dello scorso anno nel Mondiale indipendenti non è di certo più una sorpresa, e di Philipp Ottl, con il primo che corre per la Motocorsa Racing e il secondo per la GoEleven.

Nel finale di gara hanno saputo sfruttare perfettamente l’incidente capitato alla Kawasaki di Lowes e alla Yamaha di Razgatlioglu, oltre che il crollo di prestazione della moto di Jonathan Rea, per poter ottenere un quarto e un quinto posto.

Solo Andrea Locatelli in Yamaha dunque ha chiuso nelle prime cinque posizioni senza correre con una Ducati e il risultato è sensazionale, perché non si vedevano quattro Ducati nelle prime cinque posizioni addirittura da 15 anni, ma questa circostanza è ancora migliore.

Quattro Ducati nei primi posti: ancora meglio che in Qatar nel 2008

Probabilmente è proprio Gara 2 quella che gasa maggiormente la Ducati per queste grandi imprese e la casa di Borgo Panigale dimostrò di essere in grande forma il 23 febbraio 2008 sul circuito di Losail.

Anche in quel caso era la prima prova della stagione e c’era interesse nel capire come sarebbero stati i risultati della Ducati 1098 RS 08 che naturalmente era guidata dalla casa principale e da alcune piccole Scuderie satellite.

Quel giorno però a trionfare non fu una vettura italiana, infatti a vincere fu lo spagnolo della Suzuki Fonsi Nieto, ma alle sue spalle fu un continuo e incredibile scorrere di moto rosse.

Prima toccò alle due vetture della GoEleven chiudere il podio, con la seconda posizione che venne ottenuta da Ruben Xaus e poi fu Max Biaggi a concludere al terzo posto.

La grande prova di quel giorno continuò anche con i due piloti della Ducati Corse che però si dovettero accontentare del quarto posto con Troy Bayliss e del quinto con Michel Fabrizio.

Dunque erano ben quindici anni che non si vedeva in una gara di Superbike sfilare nelle prime cinque posizioni ben quattro Ducati, anche se in quel caso non mancò l’amaro in bocca per non essere riusciti a vincere.

Oggi invece la festa è completa e anche la presenza dell’unico “straniero” nel nome dell’italiano Andrea Locatelli, permette in qualche modo di rendere ancora più felice la giornata e questo favoloso record.

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