Com’è cambiato il Budget Cap nel 2023: la Red Bull avrà ancora problemi?

Il Budget Cap è diventato famoso l’anno scorso per i problemi che hanno coinvolto la Red Bull, ma nel 2023 ha subito delle chiare modifiche.

Si è parlato moltissimo negli ultimi di quanto possa il Budget Cap aiutare o meno la F1, soprattutto con il suo obbiettivo primario che è quello di limitare quanto più possibile le differenze tra le varie Scuderie e con la Red Bull che ha subita l’anno scorso una multa molto salata.

Red Bull (LaPresse)
Red Bull (LaPresse)

Guardando ai primi test del 2023 cresce comunque la sensazione che l’ammenda nei confronti della casa austriaca non sia stata poi così tanto severa, con la Red Bull che dimostra di essere ancora la più forte.

Questo potrebbe spingere così molte più Scuderie a sforare il Budget Cap in modo tale da poter beneficiare di un vantaggio considerevole nel corso della stagione, ma comunque questo limite di spesa ha subito una piccola modifica.

Nella stagione 2022 infatti il limite massimo di spesa era stato fissato a quota 135 milioni di dollari, cifre davvero molto più basse rispetto al passato e che sono state viste a tutti gli effetti come una volontà di limitare il miglioramento tecnico.

Il tetto di spesa era fissato però su un massimale di 21 gare in una stagione e in questo Mondiale le tappe complessive sono ben 23, dunque non si può rimanere con la stessa spesa e in queste circostanze nel 2022 l’aggiunta per ogni gara extra era di 1,2 milioni di dollari.

Stiamo però vivendo un periodo davvero molto complicato per quanto concerne l’assetto economico a livello mondiale, motivo per il quale la FIA ha deciso di venire incontro quanto più possibile alle Scuderie che adesso avranno 1,8 milioni di dollari extra per ogni gara in più rispetto alle 21 concordate.

Essendo dunque in un Mondiale con 23 gare il totale cresce leggermente e passa da 135 milioni a 138,6 milioni di dollari, ma la FIA ha giustificato in maniera abbastanza contradditoria la decisione di aumentare del 50% il valore delle gare extra.

Red Bull, costi troppo alti: autogol della FIA sul Budget Cap

Secondo la Federazione infatti era giusto portare a un aumento del 50% il valore del Budget Cap nella stagione 2023 solo per le gare extra in quanto siamo di fronte a un periodo di profonda inflazione.

I costi sono alle stelle e per poter reperire materiale di qualità si fa sempre più fatica, soprattutto si spendono delle cifre astronomiche.

Ma allora la domanda sorge spontanea: perché non aumentare allora del 50% anche il Budget in riferimento alle altre 21 gare? Per tutte le altre prove l’inflazione e l’aumento dei costi non esiste?

Se la Federazione ha effettivamente stabilito che per le gare extra vi è bisogno di un sensibile aumento del tetto massimo di spesa, lo stesso dovrebbe valere anche per le prove normali.

In questo caso dunque il valore complessivo non dovrebbe essere di 135 milioni di dollari, ma bensì di 207,5 milioni di dollari, perché questo spiegherebbe come tutte le varie componenti economiche sono state perfezionate del 50%.

Non ha assolutamente senso portare a un aumento così ridotto del Budget Cap in un mondo che ha dei costi diametralmente opposti rispetto al 2021, quando venne modificato in maniera così sensibile questo regolamento.

Personalmente ho sempre ritenuto sbagliato un tetto massimo di spesa, perché siamo in F1 e si realizza l’élite assoluto dell’automobilismo mondiale e non si può rimanere con le mani legate per una questione economica.

Se però ci deve essere un tetto massimo che venga rapportato alle logiche di mercato e che ci possa essere una Federazione in grado di spiegare chiaramente quello che sta accadendo a livello globale.

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