F1, che carburante usano e quanto ne consumano? Ecco la risposta

Le monoposto di F1 usano dei carburanti particolari, ed oggi vi sveleremo quanto ne consumano ad ogni gara. Ecco di cosa si tratta.

La F1 è la massima espressione del motorsport e dell’ingegneria applicata alle quattro ruote, e proprio per questo motivo, ogni dettaglio deve essere sfruttato al massimo. Nella giornata di oggi, vi parleremo della tipologia di carburante che le monoposto imbarcano durante le gare, con uno sguardo intenso al green ed all’ambiente.

F1 (LaPresse)
F1 ecco le informazioni sul carburante (LaPresse)

I tempi della puzza di benzina intensa e del fuoco durante i rifornimenti sono ben lontani, visto che con le power unit turbo-ibride è davvero cambiato tutto. Nel 2026, oltre ad arrivare carburanti ancor più improntati ad inquinare in maniera minore, ci sarà un nuovo cambio sui motori, con la parte elettrica che assumerà ancor più importanza.

Nel frattempo, oggi vi parleremo della tipologia di carburante che viene utilizzato dalle monoposto di F1, ed anche da quanto ne viene consumato durante una corsa. Negli ultimi anni, i nuovi motori sono diventati sempre più efficienti, portando a risparmiare molto in termini di consumi le varie vetture.

F1, ecco che tipo di benzina usano e quanta ne sfruttano

Le monoposto di F1 guardano sempre di più al mondo del green, e dal 2022 è stata introdotta una nuova benzina sostenibile. Stiamo parlando della miscela E10, fatta dal 10% di etanolo che mira a ridurre l’impatto ambientale durante i week-end di gara, il tutto per poi aumentare questa tipologia di miscela entro il 2026.

L’obiettivo della F1 è quella di arrivare a zero emissione entro il 2030, sicuramente non un qualcosa di così scontato, ma che fa parte di un lungo processo iniziato già da tempo. I consumi, già dallo scorso anno e grazie all’ingresso di questa particolare miscela, si sono ridotti rispetto al passato, e corrispondono a 2,7 km/litro.

Le auto vengono caricate di circa 100 kg di benzina per ogni gara, ed un minimo quantitativo a fine corsa deve essere presente per effettuare le verifiche tecniche della FIA. Ne sa qualcosa Sebastian Vettel, che per un errore di calcolo da parte dell’Aston Martin venne squalificato nel 2021 in Ungheria, dopo aver ottenuto un fantastico secondo posto all’interno di una gara davvero pazza.

Le monoposto, dal 2010 in avanti, hanno subito un netto aumento dal punto di vista delle dimensioni dei serbatoi, visto che sono stati banditi per sempre i rifornimenti. Questa possibilità era stata introdotta nel 1993 per rendere le gare più spettacolari e regalare più possibilità di strategia ai vari team, anche se i rischi ed i pericoli sono ovviamente aumentati.

In tal senso, il primo brivido venne percorso ad Hockenheim nel 1994, quando la Benetton-Ford di Jos Verstappen prese fuoco ai box per una perdita di carburante dal bocchettone. L’olandese riportò diverse bruciature, ed episodi del genere si sono verificati varie volte, sino a portare gli organizzatori a bandire tale pratica.

Negli ultimi anni, capitò che i piloti ripartirono alle volte con il bocchettone ancora attaccato, o per errori loro o per errate segnalazioni da parte dei meccanici o dei semafori. Felipe Massa, nel 2008, perse un mondiale proprio per questo motivo, visto che a Singapore, mentre dominava la corsa, un guasto al semaforino gli diede il verde mentre i meccanici stavano ancora effettuando il rifornimento.

Il brasiliano finì in fondo al gruppo e non portò a casa punti in quella gara, per poi essere battuto a fine anno per una sola lunghezza da Lewis Hamilton. Il tempo dei rifornimenti è ormai davvero lontano, e questo ha portato le soste ai box ad essere velocissime, con il solo cambio gomme che viene effettuato, nei casi normali, in non più di due secondi e qualche decimo.

C’è da dire che l’epoca dei bocchettoni manca davvero molto, ed è grazie ai rifornimenti che la Ferrari di Michael Schumacher vinse tantissime gare, grazie alle brillanti tattiche di Ross Brawn al muretto. Ora, invece, viviamo nel tempo dei bio-carburanti e dei motori turbo-ibridi, che di certo non hanno favorito lo spettacolo.

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