La Red Bull ha già un “problema”? Mai vista una cosa così in F1

La Red Bull si presenta al via della nuova stagione con il chiaro obiettivo di confermarsi al top. I recenti successi causano un fatto nuovo.

I tifosi non hanno preso benissimo la presentazione-farsa della nuova Red Bull, che ha organizzato un super evento a New York soltanto per mostrare la vettura dello scorso anno con una livrea rivista in minima parte. Il punto focale della manifestazione era legato all’ufficializzazione della partnership con la Ford, per quanto riguarda la fornitura delle power unit a partire dal 2026.

Red Bull RB18 (LaPresse)
Red Bull RB18 con Verstappen in Brasile (LaPresse)

Il team di Milton Keynes dovrebbe effettuare proprio in questi giorni un filming day sul tracciato di Silverstone, per verificare che tutto sia al proprio posto sulla RB19, prima di spedire tutto il materiale in Bahrain. Se dallo shakedown inglese non emergeranno foto rubate, le prime immagini del nuovo missile di Adrian Newey le avremo soltanto a Sakhir, dove il prossimo 23 di febbraio scatteranno i test invernali. Il concetto scelto dal geniale tecnico di Stratford-upon-Avon è stato quello vincente, ed anche l’Alfa Romeo Racing ne ha preso spunto, come mostrato dalle forme della nuova vettura appena svelata.

La Red Bull è ovviamente l’auto più attesa assieme alla Ferrari, e c’è la sensazione che loro due saranno le grandi protagoniste. Un’enigma, invece, la Mercedes, che dovrà risolvere i tanti problemi visti lo scorso anno, pur mantenendo lo stesso concept no sidepods visto sino a qualche mese fa. Nel frattempo, attorno al team di Milton Keyne spunta una curiosità problematica, anche se la pista non c’entra nulla con la vicenda.

Red Bull, non c’è più spazio per gli sponsor sulla vettura

La Red Bull è tornata al top della F1 nel 2021, quando Max Verstappen si è portato a casa il titolo mondiale piloti per la prima volta in carriera. L’ultimo a riuscirci per il team di Milton Keynes era stato Sebastian Vettel nel 2013, e da quel momento in avanti iniziò la dittatura della Mercedes nel corso dell’era ibrida.

Con il successo di Super Max, le vetture di Adrian Newey hanno iniziato a ricoprirsi di sponsor, che in alcuni casi pagano delle cifre davvero astronomice. Il title sponsor è la Oracle, società multinazionale statunitense con sede ad Austin, in Texas. Si tratta di una società che si occupa della vendita di sistemi da database, interna, dunque, al settore informatico.

L’accordo tra il team campione del mondo e questo colosso è di circa 500 milioni di dollari, una cifra colossale. Prima dell’inizio della stagione 2022, la squadra diretta da Christian Horner ha aggiunto anche un altro logo ben evidente sulla propria vettura, ovvero quello della Bybit, gigante delle criptovalute.

Oltre a questi due giganti, ci sono tanti altri accordi con aziende molto importanti, tra cui la Wallmart e la nuova arrivata Rokt. Inoltre, vanno aggiunti anche tutti i partner portati da Verstappen e Sergio Perez, che a loro volta, fruttano milioni di utili. Siamo arrivati al punto che sulla RB19 che debutterà prossimamente c’è il rischio di finire lo spazio per gli sponsor, come è noto da poche ore.

A spiegare la faccenda ci ha pensato Nick Stocker, il direttore commerciale del marchio austriaco, che ha concesso un’intervista allo “Sport Business Journal“, affermando: “Siamo un’azienda ed il nostro obiettivo è quello di realizzare delle vetture che siano veloci e che ci permettano di stare al top, ma ovviamente questo costa denaro. È una questione di domanda ed offerta. Ora siamo arrivati al punto in cui abbiamo molti partner e vogliamo assicurarci di poter offrire a tutti i nostri partner un servizio di alto livello“.

Stocker ha poi aggiunto: “Quindi arriva un momento in cui dobbiamo dire che ne abbiamo abbastanza e che per il momento va bene così, ma per fortuna c’è ancora qualche posto disponibile. Stiamo dando ai nostri fan più possibilità di far parte di Oracle Red Bull Racing, sia che si tratti di acquistare un portachiavi o acquistare cimeli che costano migliaia di euro. Hanno la loro scelta indipendentemente da quanto guadagnano“.

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