Bottas, che bordata alla FIA: il pilota ci va giù pesante

Durante la Race of Champions, Bottas è tornato su un cambiamento regolamentare che colpirà i piloti della F1 nella prossima stagione.

C’è grande attesa per le nuove vetture di F1 del 2023, febbraio infatti è tempo di presentazioni ma anche dei primi assaggi di pista per le monoposto che, secondo gli esperti, non dovrebbero discostarsi molto da quelle viste la scorsa stagione, con tanti cambiamenti che però rimarranno sottopelle, visto che tra motori e fondo piatto ci sarà da mettersi davvero in regola dopo quanto deciso a metà del 2022 e per questa nuova stagione. Se non ci si aspetta tantissimo in termini di sorprese dai top team, molto invece dovranno fare gli altri che inseguono. E tra questi c’è Alfa Romeo, che dopo gli alti e bassi dello scorso anno vuole costantemente tornare nella top ten.

Valtteri Bottas (ANSA)
Il pilota della Alfa Romeo Valtteri Bottas (ANSA)

Scalpita in particolar modo Valtteri Bottas, che dopo le sue cinque stagioni in Mercedes proprio nel 2022 ha deciso di accettare la sfida del team col marchio della nota casa milanese, gestito da Sauber, che nel 2026 invece cambierà visto che arriverà Audi. Dopo una buona metà di stagione, il finlandese ha vissuto una seconda parte difficile, dove le prestazioni della monoposto sono venute meno. Ma stavolta vuole insieme a tutto il team fare uno step di crescita importante. Non possono bastare nove piazzamenti in top ten per ritenersi soddisfatto. E allora ecco che lui e il team saranno sicuramente tra quelli più osservati nei primi test stagionali.

Bottas e le nuove regole della F1

Ma il 2023 per Bottas sarà diverso, cosìc ome per gli altri piloti della F1, per le nuove regole stabilite dalla FIA. E non riguardano solo le vetture, ma anche chi le guida. Infatti la versione aggiornata del Codice Sportivo Internazionale per il 2023 vieta “la generalizzazione e l’esposizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA ai sensi del suo statuto, a meno che non siano stati preventivamente approvati per iscritto dalla FIA”.

Cosa succede quindi? In pratica viene vietata la “presentazione di opinioni politiche, religiose e personali se violano i principi di neutralità della FIA”, dunque i piloti possono prendere una posizione pubblica su una qualche tematica d’attualità solo se questa è stata preventivamente presentata all’associazione per iscritto ed è stata approvata. Il rischio, se non si rispetta questo regolamento, è la sanzione sportiva. Ma già diversi piloti hanno manifestato la propria insoddisfazione per questo nuovo regolamento, ritenuta una vera e propria legge bavaglio.

Ultimo ad aggiungersi alla lista è stato proprio Bottas, che alla Race of Champions in Svezia ha criticato il regolamento rivisto, che impedirà a personaggi ben più in vista cdi lui come l’ex compagno di squadra Lewis Hamilton di sollevare preoccupazioni su questioni politiche. Anche perché l’inglese, come successo con Sebastian Vettel con le tematiche ambientali, ha sfruttato proprio la potenza della propria immagine, conosciuta in tutto il mondo, per mandare un segnale forte, all’opinione pubblica e alle nuove generazioni.

Personalmente, non mi piace la politica – ha detto Valtteri al quotidiano svedese Expressen -. Mi piace fare ciò che amo, ovvero correre, ma allo stesso tempo la politica fa parte della società di oggi. Penso che la Formula 1 abbia fatto un buon lavoro prestando attenzione ad alcuni di questi tipi di problemi e molti piloti hanno alzato la voce, incluso Sebastian Vettel. Non capisco perché vogliano controllarci. Penso che dovremmo avere il diritto di parlare di quello che vogliamo. Io la vedo così, ma vedremo cosa accadrà”.

Bottas dunque con la frase finale sembra aprire uno spiraglio a qualche azione dei piloti in tal senso, per arrivare a un cambiamento di questa regola o un ammorbidimento. Sarà così?

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