Hamilton vicino al ritiro dalla F1? Wolff svela come stanno le cose

Il sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton, ha un contratto in scadenza a fine 2023. I fan temono un suo ritiro. Ecco cosa ha annunciato Toto Wolff.

Lewis Hamilton è sempre sotto i riflettori, anche quando il circus è fermo. L’anglocaraibico è convinto di poter fare ancora la differenza, ma nel 2022 non ha colto nemmeno una vittoria. Non era mai accaduto sin dall’anno del suo debutto nella categoria regina del Motorsport.

Lewis Hamilton (Ansa Foto).
Lewis Hamilton (Ansa Foto).

Il rinnovo non è scontato, come si pensava a fine stagione. Le parti dovranno ancora discutere a lungo e le cifre non saranno irrisorie. Sul piatto vi sono una marea di variabili, a partire dal progetto W14. Il vincitore di 103 Gran Premi non si accontenterà di lottare per qualche sporadico podio. Nulla è scontato, ma quali sono le reali volontà del sette volte campione del mondo?

A far chiarezza sull’argomento ci ha pensato Toto Wolff, team principal e co-proprietario della scuderia Mercedes: “Ho già spiegato da tempo che Lewis avrà sempre un posto da noi. La scelta viene sempre presa in due, Lewis sarebbe il primo ad ammettere se non si diverte più o se avverte qualche mancanza. In questo senso, noi vogliamo continuare insieme. Ci sarà, certamente, una trattativa come negli anni precedenti, non vedo segnali che possano indicare qualcosa di diverso”.

Ad Auto, Motor und Sport Toto Wolff si è professato sereno per la chiusura della trattativa. La carriera di Hamilton, del resto, è sempre ruotata intorno alla Stella a tre punte. Sin da quando fermò Ron Dennis chiedendogli un futuro posto in McLaren, il percorso dell’anglocaraibico è avvenuto con i motori Mercedes. La questione, probabilmente, non è arrivata ad una definizione a causa delle performance scandalose della W13. Il #44 desiderava vendicarsi dello scippo subito ad Abu Dhabi, ma non ha avuto un’auto all’altezza del suo talento.

Mercedes, situazione intricata per Hamilton

La wing car teutonica si è dimostrata lenta sul dritto, poco agile e afflitta dai continui rimbalzi ad alte velocità. Lewis avrebbe voluto mostrare la migliore parte di sé, lanciando un messaggio chiaro ai detrattori e al rivale olandese, ma è rimasto deluso. Si è lamentato dal primo all’ultimo Gran Premio dei problemi della W13. Non vorrà certo fare numero in griglia in futuro, come qualche suo collega, ma all’orizzonte vi è un altro grande problema. Se la Mercedes dovesse confezionare una vettura da titolo, stavolta non sarà protetto da una spalla come Valtteri Bottas. George Russell potrà impersonificare nel team teutonico ciò che ha rappresentato Hamilton nel 2007 in McLaren.

Il giovane britannico diventerebbe una minaccia, proprio come fu il nativo di Stevenage con il pluripremiato Fernando Alonso. Da sempre la rivalitĂ  tra compagni di squadra è accesa e Russell è stato alla pari del sette volte iridato e, in determinati, frangenti anche superiore nel 2022. L’ex driver della Williams ha chiuso al quarto posto, precedendo in graduatoria Sainz ed Hamilton. “Lewis è il miglior pilota di tutti i tempi insieme a Michael Schumacher – ha sancito Wolff – Ho visto Lewis e George alla pari nel 2022. Il primo è passato da un’auto perfetta alla W13 e ha dovuto adattarsi molto, il secondo era abituato a una vettura complessa da guidare”.

Gli anni difficili trascorsi nel team di Grove, incredibilmente, hanno agevolato il giovane di King’s Lynn. Per Lewis, già con il morale a terra per il finale di Abu Dhabi, è stata una dura lezione. Russell ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, cercando di raccogliere il miglior risultato possibile, anche nei weekend in cui la Mercedes non era in grado di lottare per i podi. L’unico trionfo del team in Brasile è avvenuto grazie all’ex Williams. Un caso? Non proprio, anche perché i 35 punti in più in classifica sono arrivati in virtù di una maggiore costanza.

Hamilton ha commesso più errori del teammate ed è arrivato alle spalle di tutti gli altri driver dei 3 top team. Per poco la Stella, grazie alla regolarità di Russell, non ha agguantato il secondo posto nella graduatoria costruttori della Scuderia Ferrari. “Entrambi hanno un grande rispetto reciproco e riconoscono il valore dell’altro. Una buona dinamica tra i piloti dipende anche da ciò che stabilisce per loro la direzione, le condizioni che abbiamo posto. Accettiamo che tra loro possa esserci una rivalità, ma la regola è che non debba mai degenerare in una battaglia che possa ledere la squadra”, ha chiosato il manager austriaco.

Per ora i due non si sono trovati in lotta per qualcosa di importante. Nel caso fossero in ballo per un titolo mondiale sarebbe scontata una sfida senza esclusioni di colpi. Del resto il caso Rosberg ha lasciato una dura lezione ad Hamilton. I fan della Stella a tre punte si augurano che il leone di Stevenage possa tornare a ruggire.

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