Agevolazioni auto disabili: tutti gli aiuti per il 2023 e come richiederli

Una carrellata delle agevolazioni per i disabili che possiedono un’auto. Quali sono le novità, chi ne ha diritto e come fare per ottenerle.

Anche nel 2023 il Governo ha previsto delle agevolazioni fiscali per i portatori di handicap da affiancare alla nota Legge 104. Nella fattispecie abbiamo il 19% di detrazione Irpef sul costo di un nuovo veicolo. L’Iva agevolata del 4% sempre per l’acquisto. L’esenzione dal bollo e dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

Auto disabili (AdobeStock)
Auto disabili (AdobeStock)

Ovviamente è sempre bene riferirsi al sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate dove è consultabile e scaricabile un vademecum. Ma qui vi presenteremo un quadro generale.

Agevolazioni auto disabili, chi può usufruirne

Intanto chiariamo quali sono i soggetti che possono utilizzare gli sconti. Innanzitutto i non vedenti. Ovvero le persone affette da cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi, come decretato dalla Legge n. 138/2001, negli articoli 2, 3 e 4. I sordi, ossia chi ha un deficit di udito congenito o acquisto nel corso degli anni, come riferisce la Legge n. 381/1970, articolo 1, comma 2, aggiornata dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 3/E del 2 marzo 2016.

I disabili psichici o mentali titolari di indennità di accompagnamento e di certificazione rilasciata dalla Commissione medica preposta, secondo quanto stabilito dalla Legge 104/92, articolo 3, comma 3. Chi presenta una grave limitazione della capacità di deambulazione o è un pluriamputato, previa riconoscimento tramite certificato rilasciato dalla Commissione medica preposta, in riferimento alla Legge 104/92, articolo 3, comma 3.

E infine, coloro che hanno ridotte o impedite capacità motorie. In questo caso il diritto all’agevolazione dipende dall’adattamento tecnico del mezzo di trasporto, come sancito dalla Legge n. 449/97, articolo 8.

E’ importante sottolineare che, tali benefici fiscali sono rivolti non solo ai soggetti disabili, ma altresì ai familiari che li hanno fiscalmente a carico. Sempre che il veicolo da “agevolare”, si ad uso prevalente per la persona affetta da problematiche.

Ma cosa vuol dire “fiscalmente a carico di un familiare”? Essenzialmente significa che il soggetto non percepisce annualmente più di 2840,51 euro. O di 4.000 euro se parliamo dei minori di 24 anni.

Quali auto possono essere agevolate?

Passiamo ora al tipo di veicoli interessati. Possono ottenere dei benefit quelli che contengono fino a nove persone compreso il conducente. Quelli per trasporto promiscuo, dunque  con massa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5 tonnellate, sempre per un massimo di nove individui, incluso il guidatore. Gli specifici, cioè finalizzati al trasporto di cose e persone in particolari condizioni, muniti in modo permanente di attrezzature ad hoc. Gli autocaravan, dotati di speciale carrozzeria, con possibilità di trasporto e alloggio per un massimo di sette persone. Le motocarrozzette, in questo caso parliamo di mezzi a tre ruote che possono contenere al massimo quattro persone. Infine i motoveicoli per trasporti specifici a tre ruote.

Ok le automobili ibride. Quelle a benzina devono invece contare al massimo 2000 centimetri cubici di cilindrata. I diesel non possono eccedere i 2.800 centimetri cubici. E le elettriche devono restare dentro al limite di potenza di 150 kW.

Sono escluse dalle agevolazioni le minicar, che sono le famose auto che si possono guidare senza patente.

Auto disabili, quali sono gli aiuti

Come anticipato, tra le agevolazioni a disposizione di chi ha un handicap abbiamo la detrazione del 19% dell’Irpef per i veicoli sia nuovi, sia usati. Lo sconto si applica a fronte di una spesa non oltre i 18.075,99 euro. E può essere fruita entro quattro anni per una sola automobile. Riguardo le tempistiche, l’ausilio può essere riutilizzato se nel quadriennio, il mezzo viene portato a demolire e cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico.

E’ importante evidenziare che trascorsi i quattro anni, si può ottenere un nuovo beneficio, senza dover eliminare il veicolo precedente.

Al contrario, il diritto al benefit si perde se entro i primi ventiquattro mesi, l’auto viene trasferita. A quel punto sarà necessario versare la differenza tra l’imposta dovuta con lo sconto e quella in assenza di esso.

Se nel frattempo le condizioni della persona sono mutate e si ha bisogno di una nuova macchina su cui apportare ulteriori modifiche, l’agevolazione prima in forza non si perde, mentre non si può ottenere quella legata al nuovo mezzo prima che siano trascorsi tutti i quattro anni.

La detrazione Irpef può essere applicata anche per le riparazioni, mentre non sono contemplati i costi legati alla manutenzione ordinaria e di esercizio, come l’assicurazione o il rabbocco di carburante. Il tetto massimo resta nei 18.075,99 euro.

Per quanto riguarda l’Iva, come detto si può passare dal classico 22% al 4% solo se la vettura a benzina ha una cilindrata massima di 2000 centimetrici cubici. 2800 se abbiamo preso un diesel. 150 kW se è elettrica.

La riduzione si applica altresì sull’acquisto degli optional. Per strumenti e accessori utili all’adattamento. La manodopera necessaria per apportare le modifiche. Per la riparazione e la sessione degli adattamenti e dei ricambi degli stessi. Anche in questo caso, vale solo su un mezzo per un quadriennio. Se quello che si possiede va in demolizione e viene cancellato dal PRA prima del tempo, il beneficio può essere ripristinato.

Stessa sorte se la macchina è stata rubata o smarrita, piuttosto che riveduta per mutate necessità.

E’ bene sottolineare che l’azienda che vende al disabile un veicolo che usufruisce dell’Iva agevolata del 4%, deve obbligatoriamente emettere la fattura con indicato il riferimento all’operazione effettuata ai sensi della L. 97/86 e della L. 449/97, ossia della L. 342/2000 o della L. 388/2000.

Nonché inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro trenta giorni dalla vendita dell’auto, indicando la data dell’operazione. La targa. I dati anagrafici dell’acquirente e la sua residenza.

Cosa succede se la vettura è in leasing

I mezzi in leasing possono avere i suddetti benefici, a patto che dal contratto sia ben chiara la clausola riguardante il trasferimento della proprietà del veicolo all’utilizzatore attraverso il riscatto, una volta concluso il periodo di locazione finanziaria. L’Iva ridotta può essere applicata sul prezzo di riscatto, così come sul canone di locazione.

Alla stesura del contratto, l’acquirente che può godere delle agevolazioni dovrà dotare la società dei documenti richiesti, comprovanti i requisiti per ottenerla.

Successivamente la compagnia di leasing dovrà informare l’Agenzia delle Entrate, comunicando i dati identificativi dell’operazione.

Esenzione dal bollo, come funziona

Chi è affetto da disabilità è autorizzato a non pagare il bollo anche se risiede in Friuli Venezia Giulia e Sardegna, dove la gestione della tassa di possesso del veicolo è affidata all’Agenzia delle Entrate e dunque la normativa può risultare differente.

A questo proposito è poi sempre consigliabile consultare il sito ufficiale della propria Regione di appartenenza, in modo da poter verificare tutte le disabilità che sono esentate dal bollo, e che possono variare da luogo a luogo.

Per quanto riguarda i requisiti, occhio alla tipologia di vettura che si possiede e che deve essere in linea con i limiti di cilindrata sopracitati. Ossia 2000 cm3 per i mezzi a benzina. 2.800 cm3 per i diesel. 150 kW per gli elettrici.

Per ottenere l’esenzione che sarà applicata ad un solo veicolo, bisognerà inviare tutta la documentazione necessaria all’ufficio regionale di competenza via raccomandata A/R. Il materiale dovrà essere inoltrato entro i novanta giorni dalla scadenza del termine di pagamento, così da avere garantita l’applicazione immediata.

Dopo la prima richiesta non si dovrà ripetere la procedura. Il rinnovo e automatico.

Cosa succede in caso di passaggio di proprietà

L’esenzione dell’imposta di trascrizione al PRA sui passaggi di proprietà non è valida per i non vedenti e i sordi. Mentre spetta a tutti gli altri invalidi e alle famiglie che li hanno fiscalmente in carico, sia per le automobili nuove, sia per le usate.

La domanda va effettuata direttamente all’ufficio di competenza territoriale del PRA.

Quali documenti presentare

Per concludere l’analisi facciamo una breve carrellata della documentazione da inoltrare.

I ciechi e i sordi, dovranno presentare il certificato rilasciato da una commissione medica pubblica che ne attesti la disabilità. La dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio che riporti che nei quattro anni precedenti all’acquisto del nuovo mezzo non sia stata già utilizzata un’agevolazione. E la fotocopia dell’ultima dichiarazione dei redditi o un’autocertificazione.

Per quanto concerne i disabili psichici o mentali, andrà allegato il verbale di accertamento dell’handicap emesso dalla Commissione medica QAsl o integrata Asl-Inps, che comprovi la situazione nel rispetto della Legge 104/92. Il certificato di attribuzione dell’indennità di accompagnamento. L’attestazione che non si è usufruito di uno sconto nei quattro anni precedenti. La copia dei redditi o dell’autocertificazione.

Per chi soffre di gravi limitazioni della capacità di deambulazione o è pluriamputato, va inviato il verbale di accertamento dell’handicap emesso dalla Commissione medica Asl o integrata Asl-Inps. La dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio circa l’assenza di agevolazioni già ottenute. La fotocopia dei redditi o l’autocertificazione.

Infine, per quanto concerne le persone che hanno ridotte o impedite capacità motorie i documenti sono ben quattro. La copia del certificato rilasciato dalla Commissione medica pubblica che affermi la condizione di disabilità e la patologia causa delle scarse abilità di movimento. La copia della carta di circolazione dalla quale risultino chiari gli adattamenti applicati alla vettura. La solita dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio che provi che non sia già stata acquistata una macchina con agevolazione nei quattro anni precedenti. E
la copia della patente di guida speciale. Se l’adattamento dell’auto è solo a livello di carrozzeria non è necessario fornire questo documento.

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