Dramma sfiorato alla Dakar: il campione perde conoscenza

Noto come “Monsieur Dakar” per le numerose vittorie, Peterhansel ha rischiato grosso nell’edizione in corso. Il suo racconto è da brividi.

Tutto è successo al km 200 della tappa numero 6 della Dakar 2023. Quella che da Ha’il portava la carovana a Riyadh. Un atterraggio violento dopo un salto di dieci metri da una duna ha mandato ko la Audi RS Q e-tron di Stéphane Peterhansel. Di certo non un novellino, avendo cominciato a disputare il terribile raid nel lontano 1988.

Impossibilitato a proseguire, il francese ha dovuto gettare la spugna e rimandare la caccia all’ennesimo successo al futuro. “L’impatto è stato talmente violento che ho perso conoscenza. Dunque, non ricordo cosa sia successo 5 minuti prima dell’incidente e 15 dopo“, ha confessato ancora scosso e con il mal di testa a Motorsport.com.

Dakar, Stéphane Peterhansel (Ansa Foto)
Dakar, Stéphane Peterhansel alla Dakar 2023 (Ansa Foto)

Ad una velocità di 120/140 km/h l’equipaggio della Casa dei quattro cerchi si è trovato ad essere passeggero. Il transalpino è svenuto con il piede ancora sull’acceleratore. E se le conseguenze non sono state peggiori è tutto merito del navigatore Boulanger.

E’ stato lui a tirare il freno a mano. ha spento il motore e ci siamo girati a 360 gradi. Quando mi sono svegliato, l’ho visto a terra che soffriva per un forte dolore alla schiena. Poi la macchina incidentata di Sainz poco lontano. La mia mente era annebbiata. Non capivo niente“, il suo drammatico racconto.

Dakar spietata, ma Peterhansel non molla

Malgrado la sua prontezza, Edouard ha avuto la sorte peggiore, anche se, fortunatamente, nulla di grave. Trasportato in eliambulanza, all’ospedale gli è stata riscontrata la frattura della vertebra D5.

Mi rincuora che essendo un ragazzo giovane e ben allenato potrà riprendere una vita normalissima dopo un paio di mesi di riposo“, ha proseguito il 57enne. “Verrà operato in Germania a Monaco tra lunedì e martedì. Io tornerò a casa, ma poi andrò da lui, perché voglio essere al suo fianco“.

Considerata la vasta esperienza del francese suona quasi impossibile che si sia reso protagonista di un simile errore. Forse, la paura di finire alle spalle del Matador del WRC, pure lui fermo dopo il danneggiamento dell’avantreno nell’atterraggio, gli ha fatto perdere quell’attimo di lucidità.

Stavamo andando molto forte“, ha precisato.  Tanto ovviamente, è il rammarico per non aver terminato neppure la prima settimana. “Mi dispiace molto per la squadra, in quanto avevamo la macchina per vincere. E’ sempre difficile accettare un abbandono. Comunque le corse sono anche questo. Evidentemente non era il nostro anno“, ha analizzato, ridimensionando il tutto al piano sportivo ed evidenziando quanto più dura fu per lui da accettare la morte del suo amico Gilles Lalay, nell’edizione 1992 della maratona, quando entrambi gareggiavano tra le moto.

Insomma, un po’ di giusto e giustificabile stordimento dopo il crash, ma nessuna intenzione di gettare la spugna. Forte di 14 sigilli tra due e quattro ruote, e 18 podi, il driver dell’Alta Savoia ha deciso di cambiare programma e di ributtarsi nella mischia nel 2024.

Avrei smesso dopo questa Dakar in caso di vittoria. Sarebbe stata la maniera migliore per chiudere questa meravigliosa carriera. Ma a questo punto mi rivedrete“, ha promesso ai suoi tanti tifosi e agli amanti dell’automobilismo cresciuti con le sue imprese.

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