Michael Schumacher ha rifiutato la Ferrari? Spunta il clamoroso retroscena

Il sette volte iridato, Michael Schumacher, ha fatto la storia della Scuderia Ferrari ma, a sorpresa, decise di non ritornare a Maranello.

Michael Schumacher avrà sempre un posto speciale nei ricordi dei fan della Rossa. Nessuno è riuscito ad impersonificare la grandezza del marchio del Cavallino come il Kaiser. L’ex Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, rimase sbalordito dalle performance del tedesco al volante della Benetton. Il suo debutto in Jordan aveva catturato l’interesse di Flavio Briatore che lo portò di corsa nel suo team. Dopo un terzo e un quarto posto nel 1992 e nel 1993, il nativo di Hürth vinse il primo mondiale nell’anno della scomparsa di Ayrton Senna.

Michael Schumacher Ferrari (Ansa Foto)
Michael Schumacher Ferrari (Ansa Foto)

Si confermò al vertice della classifica piloti anche nella stagione successiva, conquistando ben 9 vittorie. Il tedesco divenne la superstar del circus ed ebbe davanti a sé un ventaglio di opportunità importanti. Michael avrebbe potuto continuare a vincere nella squadra capitanata da Briatore, oppure firmare per la McLaren. Il tedesco fece un atto di coraggio, scegliendo la Scuderia Ferrari. Per la Rossa era un periodo nerissimo. Non solo c’era bisogno di un campione del mondo, ma di una nuova squadra che fu costruita intorno alla figura manageriale di Jean Todt.

L’ultimo titolo piloti a Maranello era datato 1979 con Jody Scheckter. L’attenzione della stampa per il debutto del Kaiser nel 1996 era spasmodica, ma il tedesco non ebbe un’auto all’altezza del suo talento. La vettura del Cavallino permise a Michael di conquistare appena 3 Gran Premi, mentre la Williams tornò a vincere con il figlio d’arte di Graham Hill. Nel 1997 la battaglia per la corona iridata si accese tra Jacques Villeneuve, erede dell’ex Ferrari Gilles, e Michael. I due arrivarono all’ultima gara di Jerez a pochissimi punti di distanza. Il tedesco fu autore di una brutta manovra intenzionale che gli fece perdere punti, non solo in graduatoria.

Parte della tifoseria, già dubbiosa dell’ingaggio del bicampione, voltò le spalle al tedesco. La serietà, l’educazione e anche il grande rispetto che il Kaiser aveva dimostrato sin dal primo giorno a Maranello, portarono tutti i membri della squadra a stringersi intorno a lui. Dopo aver sfiorato il titolo nel 1998 e aver superato un pesante infortunio nel 1999, Michael conquistò il primo mondiale al volante della Ferrari nel 2000, il terzo della sua carriera. Non si fermò più. Arrivarono altri 4 riconoscimenti iridati di fila e la storia d’amore finì con un mondiale sfiorato in un indimenticabile GP in Brasile nel 2006.

Michael ha svolto un ruolo di consulenza per alcuni anni a Maranello, prima di siglare un accordo con la Mercedes. Tornò in pista dopo 3 anni lontani dal circus, debuttando per il team teutonico diretto dall’ex Ferrari Ross Brawn. Dal 2010 a 2012 si tolse poche soddisfazioni. Al di là di un podio a Valencia e un giro record a Montecarlo, il suo triennio fu deludente. Fu sempre battuto in classifica dal suo giovane teammate Nico Rosberg. Il 29 dicembre 2013 il tedesco rimase coinvolto in un incidente sugli sci che sarebbe potuto essere banalissimo, se solo fosse caduto a qualche centimetro di distanza da una roccia.

Ferrari, la scelta sorprendente di Michael Schumacher

Dopo aver rischiato la vita in tante occasione nell’abitacolo di un’auto, l’ex pilota della Ferrari, espertissimo sugli sci, urtò violentemente il cranio contro la roccia. Il sette volte campione del mondo fu trasportato subito in ospedale. Dopo il ricovero d’urgenza presso il centro ospedaliero universitario di Grenoble per il grave trauma cranico e la conseguente emorragia celebrale cadde in coma. Dopo alcuni mesi, il 16 giugno 2014, la portavoce e manager Sabine Kehm rilasciò una dichiarazione che fece sperare i tifosi. Michael Schumacher era uscito dal coma e avrebbe cominciato un percorso riabilitativo in una clinica svizzera.

La speranza di tutti era rivederlo presto in azione e non piĂą fermo in un letto. Nelle fasi successive al ricovero in una clinica specializzata i media avevano posto l’accento sui periodi di risveglio, sulla ripresa della coscienza e sull’interazione con l’ambiente circostante. La famiglia Schumacher ha preferito chiudersi in un silenzio assordante. Ad oggi non si conoscono molti dettagli sulle condizioni del padre di Mick e Gina Maria. La moglie Corinna non ha rilasciato molti dettagli al riguardo. Qualche informazione è trapelata dall’ex tecnico della Ferrari Jean Todt. Quest’ultimo, come riportato dal magazine Crash.net, ha rivelato che il sette volte campione del mondo rifiutò un’offerta per diventare il nuovo direttore sportivo della squadra o team principal della Scuderia modenese.

“Michael Schumacher era il miglior candidato di tutti, ma non ha accettato”, ha confermato Todt. Dal 2008 al 2014, invece, ha assunto l’incarico Stefano Domenicali, oggi CEO della F1. Dopo il titolo di Kimi nel 2007, sotto Domenicali, la Rossa ha sfiorato il mondiale una volta con Felipe Massa nel 2008 e poi con Fernando Alonso nel 2010 e nel 2012. Se non fosse stato per il tragico incidente sugli sci nel 2013, è molto probabile che Michael Schumacher sarebbe stato coinvolto con la Ferrari o, in alternativa, in Mercedes.

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