Vasseur non farà il gioco di Leclerc: l’ex F1 stupisce tutti

A dispetto di ciò che credono molti, un ex pilota di F1 è convinto che con l’arrivo di Vasseur in Ferrari Leclerc non avrà vita facilitata.

La sensazione è che, con la nomina di Frederic Vasseur, il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Benedetto Vigna abbiano voluto dare alla Ferrari una dirigenza più ferma e meno di cuore. Mattia Binotto è sicuramente un ottimo ingegnere, ma probabilmente la sua figura, abituata ad occuparsi di tecnica e non di rapporti umani o pubbliche relazioni non era adatta a ricoprire un ruolo di vertice che prevede severità e capacità di prendere decisioni scomode.

Il team principal Ferrari Frederic Vasseur (LaPresse Foto)
Il team principal Ferrari Frederic Vasseur (LaPresse Foto)

E’ giudizio comune che l’italo-svizzero avesse in simpatia Carlos Sainz, forse non tanto per il pilota in sé, quanto per le spinte dell’omonimo padre, asso del controsterzo negli anni ’90. Di conseguenza, sebbene l’idea di massima fosse quella di favorire Charles Leclerc, voluto fortemente in F1 dal compianto patron del Cavallino Sergio Marchionne, mai si è davvero concretizzata.

D’altronde, lo stesso 53enne lo aveva ripetuto di sovente tra il 2021 e il 2022. Alla Rossa vige la democrazia. Ma non sempre, si sa, nello sport, il libera tutti, funziona.

Vasseur salverà davvero la Ferrari?

Commentando l’ingaggio del transalpino al timone della Scuderia l’ex F1, oggi commentatore Sky Martin Brundle, si è mostrato alquanto scettico, a partire dalla scarsità di risultati ottenuti nei suoi precedenti impegni in seno alla Renault e all’Alfa Romeo.

A mio avviso uno dei compiti più difficili della F1 è proprio gestire il team di Maranello. Hanno fatto andare via una persona che ci aveva trascorso una vita. Quindi per Fred si tratta di una vera e propria impresa“, ha dichiarato esprimendo poi tutto il suo scetticismo. “Certo, in passato, al vertice di squadre delle formule minori ha avuto successo, ma non mi pare che in Sauber abbia raccolto un granché. Staremo a vedere se dimostrerà di avere le caratteristiche adatte per portare la Rossa nella giusta direzione”.

Poco convinto delle capacità del francese di ribaltare un trend negativo che per quanto concerne l’equipe modenese prosegue senza soluzione di continuità da quindici anni, ancora meno lo è delle speculazioni riguardanti un particolare occhio di riguardo nei confronti del #16.

Se lo hanno preso per la sua vicinanza attuale o passata con il monegasco hanno sbagliato. Il suo lavoro è molto più di questo“, ha aggiunto predicando la necessità di uno spirito sinergico e unitario. “La Ferrari vanta una delle line-up di più alto livello del Circus. Ed entrambi i corridori avranno bisogno di sentirsi amati e supportati”.

A differenza dei tempi recenti, dunque, non dovranno crearsi confusioni e tensioni interne.

Proprio perché attento a questi aspetti, per il 63enne, non verrà definito alcun numero uno o due. Le pari opportunità dovranno continuare. Questo anche con un occhio al futuro. In quanto solo sentendosi a proprio agio, il “Predestinato” accetterà di restare in Italia.

Ovviamente molto dipenderà dalla prestazione della vettura che potrebbe stravolgere i piani se non all’altezza.

Nel lavoro non si può pensare a chi è amico di chi. Si guarda soltanto a chi ti può dare un mezzo per vincere. E non importa se con Frederic, Charles ha dominato in GP3, o se con lui corre suo fratello Arthur“, ha infine liquidato la questione favoritismi. Ma sarà davvero così? A partire dal 5 marzo lo scopriremo.

Impostazioni privacy