Giovinazzi di nuovo in F1? Arriva la clamorosa ammissione

Per Giovinazzi le porte del Circus potrebbero essersi definitivamente chiuse. Ma fino a poche settimane fa c’era ancora una piccola chance.

Antonio Giovinazzi aveva riportato l’Italia in F1 dopo un lungo periodo di assenza. I vari Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella e Vitantonio Liuzzi, erano stato gli ultimi rappresentati di un Paese che, negli anni d’oro della top class, aveva schierato fino a tredici nomi. E il pugliese aveva ridato un po’ di ossigeno ad un movimento addormentato.

Antonio Giovinazzi (ANSA)
Antonio Giovinazzi (ANSA)

Purtroppo per lui però, le cose non sono andate al meglio. Spesso con l’errore a portata di mano, non ha saputo giocarsi bene le carte quando avrebbe potuto, nel suo primo, fugace, passaggio in Sauber nel 2017. Quindi nel secondo dal 2019 al 2021 in Alfa Romeo, ha raccolto pochissimo, complice anche una vettura per nulla competitiva. L’andamento delle sue tre stagioni con i colori del Biscione è perfettamente descritto dal numero di punti conquistati. Ovvero 14, 4 e 3.

Cifre deludenti che hanno dato una mano psicologica al boss Frederic Vasseur quando ha deciso di rinnovare in toto la line-up per il 2022.

Giovinazzi aveva ancora una chance

Costretto a trovare impiego altrove, nella fattispecie in Formula E, dove ha chiuso ultimo a quota zero, il driver di Martina Franca è stato sfiorato da un treno. Il terzo, potremmo dire, direzione Circus. Poi però la scelta finale della dirigenza è stata un’altra.

Stiamo ovviamente parlando della Haas. La scuderia americana, alla ricerca di un nome alternativo a Mick Schumacher, ha vagliato una lista, compresa di suggerimenti di provenienza Maranello. Tra questi il 28enne che, per un attimo, ha riassaporato l’aria del paddock, salvo poi rimanere deluso.

Effettivamente lo abbiamo preso in considerazione“, ha confermato a RacingNews365.com il team principal Gunther Steiner. “Poi però abbiamo deciso di puntare sull’opzione migliore“.

E la strada intrapresa è quella dell’esperienza e della costanza di Nico Hulkenerg. Pur essendo in panchina da qualche tempo, il tedesco ha dato prova di non aver perso la velocità quando nel 2020 venne chiamato dalla Racing Point, oggi Aston Martin, a sostituire Sergio Perez e Lance Stroll, assenti per Covid.

Proprio quelle apparizioni hanno reso il #27 un jolly sempre spendibile alla bisogna. Ed ecco il motivo per cui gli statunitensi hanno preferito non ascolta la Ferrari, e richiamare qualcuno di navigato e tra l’altro poco avvezzo allo sbaglio.

Qualcuno non sarà d’accordo, ma noi abbiamo scelto la via più adatta per portare il team avanti“, ha rimarcato il manager meranese.

Nel giro di pochi mesi, dunque, l’equipe fondata da Gene Haas è passata dall’essere un lungo di svezzamento per i corridori alle prime armi, all’esatto opposto.

L’obiettivo, come detto, è quello di non navigare più nelle parti basse della classifica. E per farlo, i vertici hanno capito di dover ribaltare ciò che era la consuetudine, affiancando al 30enne Kevin Magnussen, l’ex Renault.

In tanti adesso però si chiedono se i due biondi non faranno a cazzotti nel box. E’ ancora vivo nella memoria di tutti i fan della F1, quello scambio di battute, a seguito di un contatto avuto in pista, non esattamente all’acqua di rose, nel corso delle interviste post GP dell’Ungheria 2017.

Ci assicureremo che vadano d’accordo. Ma credo non ci saranno problemi. Hanno figli della stessa età, quindi potrebbero andare in vacanza assieme” , ha minimizzato la questione il 57enne.

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