Mick Schumacher, l’ammissione sul futuro: tifosi senza parole

Il figlio di Michael Schumacher non ha nessuna voglia di mollare il suo desiderio. Ecco cosa sogna il tedesco nel suo futuro professionale.

Mick Schumacher non può essere soddisfatto del suo biennio in Formula 1. Dopo aver vinto tutto nelle classi minori è stato triturato della categoria regina del Motorsport. Sebbene abbia, a sua parziale scusante, la giustificazione di un’auto non sempre all’altezza del circus, ha deluso le aspettative. Nel suo primo anno al volante della VF-21, al fianco di Nikita Mazepin, il figlio del Kaiser non ha chiuso nessuna gara in zona punti.

Mick Schumacher (ANSA)
Mick Schumacher (ANSA)

Lo stesso è accaduto anche al russo che non è sembrato, fin dalle prime gare, all’altezza della Formula 1. La griglia dovrebbe essere composta dai 20 piloti più forti al mondo, ma per ragioni di sponsor o semplicemente per potenze economiche familiari, driver di seconda fascia riescono ad arrivare a correre nel circus più ambito al mondo. Alla prima occasione utile il team americano ha fatto fuori il moscovita subito dopo l’invasione della Russia in Ucraina. Mick Schumacher è stato così affiancato nel 2022 da un pilota esperto e già molto addentro alle dinamiche della squadra come Kevin Magnussen. Quest’ultimo è stato bravo, sin da subito, a trovare il giusto feeling al volante della wing car americana, portandosi al debutto a casa una quinta posizione alle spalle degli inarrivabili piloti di Ferrari e Mercedes.

Mick Schumacher, invece, nella tappa di esordio in Bahrein fu l’unico dei motorizzati Ferrari a non conquistare preziosi punti. Persino il rookie cinese Zhou, al volante dell’Alfa Romeo. riuscì a precederlo. In molti parlarono di sfortuna o semplicemente di casualità, ma nelle tappe successive il tedesco non si dimostrò capace di invertire la rotta negativa. Kevin Magnussen, al contrario, trovò sempre più feeling, marcando punti pesanti e determinanti per l’ottava posizione finale nella graduatoria costruttori della Haas. Il danese ha terminato la stagione con 25 punti e il tredicesimo posto in classifica, a 12 punti da Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel. Mick, invece, ha collezionato soli 12 punti totali, grazie ad un sesto posto al Red Bull Ring e un ottavo a Silverstone.

Un bottino misero per un pilota che sperava di riottenere la conferma per il prossimo anno. Nelle categorie minori il giovane aveva messo in luce buone performance nella stagione successiva a quella d’esordio. In teoria la Haas avrebbe dovuto assistere all’esplosione di Mick. Il 2022, invece, è diventato un anno da incubo. Per la prima volta Schumacher si è sentito il fiato sul collo di una dirigenza che avrebbe voluto lottare con Alfa e Aston, mentre si è ritrovata a subire ingenti perdite economiche per i suoi errori. Mick ha demolito diverse vetture nel suo biennio in Formula 1 e tutto ciò ha avuto un peso importante nell’economia del team.

Il proprietario Gene Haas ha voluto sostituire, al termine della stagione Schumacher, anche per avere un profilo con maggiore esperienza. Nico Hulkenberg è un usato sicuro. Mick ha spiegato che avrebbe avuto bisogno di più tempo, ma la F1 non ha mai aspettato nessuno. Il pilota avrebbe voluto lottare per i punti anche nel suo primo anno di F1, ma la Haas decise di non sviluppare la vettura per puntare tutte le sue fiches sul 2022. Una scelta che si è rivelata vincente per Magnussen, ma non per il tedesco.

La scelta di Mick Schumacher

Schumacher ha dovuto risolvere problemi completamente diversi rispetto alla prima stagione. Si è trovato ad essere affiancato da un pilota di indubbio talento e il confronto è stato, a volte, impietoso. Il danese non ha avuto nulla da perdere, al contrario del giovane, e forse questo ha avuto un peso decisivo nel mismatch prestazionale. Dal GP del Canada il figlio del Kaiser ha avuto una macchina adatta, maggiormente, alle sue caratteristiche di guida.

Red Bull o Ferrari hanno 20 persone che possono concentrarsi su un argomento specifico. Noi solo una o due. Ecco perché non potevamo affrettare nulla e ci è voluto più tempo per ottenere il massimo. Dato che all’inizio avevamo una macchina molto forte, siamo riusciti a superare abbastanza bene la fase di apprendimento più lunga”, ha ammesso Mick ad AMuS. Alla fine della stagione Mick ha iniziato a trovare la quadra, ma era già troppo tardi. Magnussen, intanto, ha collezionato una prima storica pole position in Brasile per la Haas e i riflettori si sono spenti su Mick.

Ma Mick Schumacher ora ha un piano B? “Il piano A era sempre rimanere in Formula 1. Voglio assolutamente rimanere in Formula 1 e ora sto valutando le opzioni disponibili. E spero di scegliere quella giusta. Mi piacerebbe dimostrare a tutti quelli che non credono in me che si sbagliano. So cosa posso fare, l’ho dimostrato nelle categorie junior e non vedo perché non dovrei essere in grado di fare lo stesso in Formula 1”, ha tuonato il figlio del Barone Rosso.

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