Ferrari, risolto un grande problema in chiave 2023? I tifosi sperano

La Ferrari è stata afflitta da varie problematiche nel corso della stagione appena conclusa, ma qualcosa può cambiare per il futuro.

Rivoluzione in corso in casa Ferrari, all’interno della quale la situazione non è affatto chiara. L’addio di Mattia Binotto, ufficializzato tramite comunicato stampa qualche giorno fa, ha dato il via ad un periodo di grossi cambiamenti, ma a quanto pare non è emerso ancora il nome del suo sostituto.

Ferrari F1-75 (ANSA)
Ferrari F1-75 ha sofferto in maniera importante del degrado gomma ma c’è chi dice che per il 2023 non ci saranno problemi (ANSA)

Inizialmente, pareva certo il fatto che Frederic Vasseur, attuale boss dell’Alfa Romeo Racing, sarebbe andato a sostituire l’ingegnere di Losanna, ma in seguito sono emersi vari dubbi sul francese. Prima di tutto, si tratta di un personaggio che non ha mai vinto nulla, e che nelle sue esperienze in Renault ed Alfa Romeo Racing non ha brillato più di tanto in termini di risultati.

Con il team di Himwil si è distinto per la pessima gestione di Antonio Giovinazzi dello scorso anno, mentre va detto che la stagione con Charles Leclerc nel 2018 fu nettamente la migliore per la squadra. In quel caso, ovviamente, gran parte del merito fu del pilota, che però ha un gran bel rapporto con il manager, cosa che potrebbe contare qualcosa nelle trattative.

Vasseur pare comunque aver perso quotazioni, e nelle ultime ore sono spuntati tantissimi nomi a sorpresa. Clamorosi quelli provenienti dalla Germania, vale a dire Monisha Kaltenborn, che nel decennio scorso affondò la Sauber prima di essere rimpiazzata proprio da Vasseur, e Jonathan Giacobazzi, sempre presente nel box della Ferrari e storico sponsor anche di Gilles Villeneuve nella figura di suo padre.

Precedentemente si era parlato anche dell’ex capo della Pirelli, vale a dire Paul Hembery, ma questa pista pare essere già naufragata. Affascinante anche l’idea di Antonello Coletta, responsabile di Competizioni GT a Maranello, che però preferisce restare legato al progetto Hypercar che è appena partito.

In tutto questo, il comparto tecnico sta proseguendo il lavoro sulla monoposto 2023, sulla quale ci sono notizie contrastanti. Alcuni dicono che i dati raccolti in simulazione siano stupefacenti, mentre altri sostengono che gli ingegneri non ne siano entusiasti. Questa ultima tesi è avvalorata dalle dimissioni di Binotto, che potrebbe anche aver detto addio in anticipo per non prendersi troppe responsabilità su un’altra stagione difficile.

Al via del mondiale mancano tre mesi esatti, ed a Maranello occorre accelerare i tempi. Lo stesso discorso va fatto anche per gli altri membri del team, con Inaki Rueda che andrà, per forza di cose, sostituito dal nuovo team principal, e non solo lui. Se rivoluzione deve essere, occorre farla per bene una volta per tutte.

Ferrari, risolto un problema della vecchia monoposto

La Ferrari ha avuto nel degrado gomme il maggior guaio della F1-75, che nella seconda parte di stagione in particolare, non ha più avuto il passo per pensare di potersela giocare con la Red Bull. Le RB18, a suon di sviluppi, hanno risolto una criticità che le rallentava nelle prime gare, cambiando passo sin da Imola.

Per pensare di sfidare Max Verstappen, Charles Leclerc e Carlos Sainz avranno bisogno di una vettura necessariamente più equilibrata, che tratti meglio gli pneumatici e ne consenta una miglior gestione. Quello del degrado, a Maranello, è un tema che si trascina da anni, e su cui però non sembra siano stati fatti progressi.

C’è chi attribuisce questa differenza con Red Bull e Mercedes al fatto di contare ancora su un vecchio schema sospensivo, altri parlano di equilibrio generale della monoposto che influisce in maniera positiva o meno sulle coperture. C’è poi chi è convinto che il discorso gomme non c’entri nulla con la Ferrari vista sin qui, e stiamo parlando di Jock Clear.

L’ingegnere britannico, intervistato da “Motorsport-Total.com“, ha parlato proprio di questo argomento, affermando che il degrado non è un problema in chiave 2023: “Il degrado gomme? A mio parere, si tratta di un malinteso, facevamo fatica a livello di passo, ma ciò non è dovuto ad un consumo eccessivo degli pneumatici. Ciò che accadeva era normale, stavamo sfidando una vettura più veloce della nostra, e quando questo avviene, è del tutto normale che si rifletta su un maggior degrado. I piloti non vogliono mollare, come ha fatto Charles a fine anno, ma credo che per il 2023 possano stare più tranquilli in merito“.

La Scuderia modenese deve puntare a costruire una vettura che sia soprattutto più fluida e più adatta ad essere sviluppata in fretta, cosa che quest’anno è mancata. Visto il caso Budget Cap Red Bull, occorrerà essere aggressivi anche in questo senso, considerando che le penalità sul fronte sportivo non sono poi state applicate.

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