Ferrari, cosa cambia sulla monoposto del 2023? C’è un’enorme novità

La Ferrari deve ritrovare il passo e nel 2023 si preannunciano importanti novità. Ecco su cosa si sta lavorando a Maranello per il futuro.

Il 2022 per la Ferrari è terminato con un secondo posto di Charles Leclerc, condito dal quarto di Carlos Sainz. Gli obiettivi di fine stagione sono stati raggiunti, con il Cavallino secondo tra i costruttori davanti alla Mercedes, mentre il monegasco ha avuto ragione di Sergio Perez, grazie ad una strategia più astuta e che gli ha permesso di agguantare la piazza d’onore in quel di Abu Dhabi.

Ferrari F1-75 (ANSA)
Ferrari F1-75 (ANSA)

Le parole di Mattia Binotto, arrivate a fine gara, sembrano voler ingannare i tifosi, ritenendosi soddisfatto dell’annata appena conclusa. Peccato che lo stesso team principal del Cavallino, poco più di un anno fa, aveva chiaramente detto che non giocarsela fino in fondo per il titolo sarebbe significato aver sbagliato tutto, ed i tifosi sembrano aver abboccato in pieno.

Dando un’occhiata al mondo dei social, la maggior parte dei fan della Scuderia modenese ha concordato sul giudicare questa stagione come positiva, un qualcosa di assolutamente distante dalla realtà. La Ferrari ha messo a referto 12 pole position, eguagliando il record del 2004, ottenendone 9 con Charles Leclerc e 3 con Carlos Sainz.

Tuttavia, sono poi arrivate soltanto 4 vittorie, con il monegasco che ha lasciato un solo successo allo spagnolo, frutto del clamoroso regalo del box in quel di Silverstone. La Rossa, dal 10 luglio in avanti, non ha più vinto nulla, un qualcosa di assolutamente grottesco considerando come era iniziato questo campionato.

Come si può giudicare come positiva una stagione in cui si è concluso a -146 nel mondiale piloti ed a -205 tra i costruttori? Come abbiamo già detto, questa è una visione distorta della realtà, e la grande paura è che non ci saranno cambiamenti nel corso dell’inverno. Sino ad una settimana fa, l’arrivo di Frederic Vasseur a Maranello appariva scontato, ma in seguito le voci del suo approdo al posto di Binotto si sono sgonfiate.

L’ingegnere di Losanna, in quel di Abu Dhabi, è apparso molto tranquillo, dicendosi sicuro di poter continuare la sua avventura in rosso anche nel 2023. Se Binotto dovesse confermare la poltrona, è chiaro che il prossimo anno sarà quello della verità. L’obiettivo non può che essere il titolo mondiale, ma in caso di nuovo fallimento la sua cacciata dovrebbe essere scontata.

Sul fronte dei piloti, va da sé che Leclerc dovrà essere messo nelle condizioni di poter guidare da prima guida, ma a Maranello non sembrano d’accordo. A quanto pare, il monegasco e Sainz partiranno nuovamente alla pari, tattica che in questo 2022 non si è rivelata affatto vincente. La verità la sapremo soltanto nei prossimi mesi, in attesa che John Elkann, Benedetto Vigna e lo staff dirigenziale decidano sul futuro della squadra.

Ferrari, nuova scatola del cambio sulla vettura del futuro

Il nome del progetto della nuova Ferrari è 675, e Mattia Binotto ha già fatto chiarezza su quelli che saranno i concetti principali che vedremo. Il team principal ha annunciato che non verranno copiate la Red Bull e la Mercedes, e che la struttura di base seguirà la monoposto che ha appena concluso la stagione.

Tuttavia, ci saranno dei miglioramenti notevoli in diverse aree, e da come ha annunciato “Motorsport.com“, la scatola del cambio sarà profondamente rivista. Stando alle indiscrezioni, questa parte della monoposto sarà più corta ed anche più leggera, il tutto per favorire una maggiore distribuzione dei pesi in una zona delicata della vettura.

Sul fronte aerodinamico, proseguono gli studi in galleria del vento, mentre ci sono ancora dei dubbi in termini di sospensioni. Inizialmente, sembrava che al posteriore potesse essere attuato lo schema del push-rod, ma invece si deciderà di proseguire con il pull-rod, a meno di cambiamenti dell’ultima ora.

All’anteriore, invece, si fa il discorso inverso, con il dubbio se seguire o meno quanto fatto da Red Bull e McLaren in questo 2022. A Maranello, già lo scorso anno, si era pensato di adottare il pull-rod, per poi restare sul più classico push. Con le F1 ad effetto suolo, come dimostrato dalla RB18, lo schema in cui la molla lavora a trazione (ovvero il pull-rod) ha dato risultati eccellenti, e non è da escludere che la soluzione venga copiata dai rivali.

Uno degli aspetti principali su cui intervenire è quello della power unit, soprattutto per quanto riguarda il discorso affidabilità. Dopo i tanti cedimenti visti tra Barcellona e Spielberg, sulla Ferrari si è deciso di diminuire la potenza per evitare rotture, cosa che ha influenzato e non poco le performance. Nel 2023, per poter lottare per il titolo, tutto ciò non sarà consentito, e migliorare la “resistenza” sarà un obbligo.

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