F1, ribaltone in casa Red Bull Racing: si cambia tutto

La squadra campione del mondo è costretta a correre ai ripari dopo la morte di Dietrich Mateschitz. Ecco il piano della Red Bull Racing per il futuro.

ll destino, a volte, sa essere beffardo nella vita e colpisce anche i più grandi imprenditori al mondo. Il fondatore della bevanda energetica Red Bull, Dietrich Mateschitz, non ha potuto festeggiare il quinto titolo costruttori della storia del team austriaco proprio ad un passo dal prestigioso traguardo. La scomparsa del magnate, alla vigilia della domenica di Austin, è stata un duro colpo per tutto il management della squadra con sede a Milton Keynes.

F1 Red Bull Racing (LaPresse)
F1 Red Bull Racing (LaPresse)

Max Verstappen ha fatto di tutto per rimontare, dopo un errore clamoroso dei meccanici al pit, proprio per omaggiare Dietrich Mateschitz. Il pilota olandese aveva già conquistato il titolo piloti nell’appuntamento di Suzuka, ma ha mantenuto alta la concentrazione per sugellare un trionfo storico e demolire tutta una serie di record alla portata della Red Bull Racing. A livello personale il figlio d’arte di Jos ha conquistato il suo quattordicesimo successo stagionale in Messico, superando due mostri sacri come Michael Schumacher e Sebastian Vettel. I tedeschi, infatti, si erano fermati a 13. Al di là di un calendario dilatato e che presenterà sempre più Gran Premi negli anni avvenire, va riconosciuto il merito alla squadra austriaca dopo aver lottato sino all’ultimo giro dello scorso campionato.

In molti avevano pronosticato una Red Bull Racing forte anche nel 2022, tuttavia i risultati sono andati ben oltre le aspettative. Max Verstappen ha maturato una sicurezza difficile da scalfire. I suoi rivali sono incappati in problemi di varia natura a partire dalla Ferrari. Quest’ultima ha iniziato al top il 2022 e sta finendo le ultime gare ad un minuto dal bicampione del mondo. Non è andata meglio alla Mercedes che, a differenza della squadra italiana, non è riuscita a conquistare nemmeno un Gran Premio. L’inizio di stagione, però, è stato complesso per l’armata austriaca, condizionato da problemi di affidabilità. I tre ritiri nei primi tre round avevano seriamente preoccupato Christian Horner. Lo stesso Verstappen era arrivato a dichiarare che non avrebbe avuto alcun senso pensare al mondiale, dovendo rimontare un numero consistente di punti da Charles Leclerc.

I problemi tecnici e strategici palesati dalla scuderia Ferrari hanno sicuramente aiutato Max Verstappen e Sergio Perez. Quest’ultimo ha stravinto il duello con la seconda guida della Ferrari, Carlos Sainz, riuscendo a levarsi la soddisfazione anche di vincere due tappe del campionato dove la F1-75 sarebbe dovuta essere strafavorita. Il messicano, per l’appunto, ha trionfato a Monaco e Singapore, dimostrandosi all’altezza del compito che gli era stato chiesto all’atto della firma del contratto. Dopo aver sperimentato Pierre Gasly e Alexander Albon al volante della vettura austriaca, i grandi capi hanno preferito puntare sull’esperienza dell’ex pilota della Racing Point. Scommessa vinta.

In classifica costruttori la Red Bull Racing ha accumulato un vantaggio di oltre 200 punti rispetto alla Ferrari, ancora seconda forza della graduatoria. Le uniche notizie negative prima della morte del suo fondatore erano arrivate in merito alla questione del budget cap. In casa Red Bull sono stati costretti a patteggiare con la FIA una sentenza che potrebbe minare l’apertura di un ciclo vincente nelle prossime annate. La squadra, infatti, oltre al pagamento di una multa di 7 milioni di sterline, dovrà gestire un 10% di lavoro in meno in galleria del vento. Considerata anche la vittoria del mondiale costruttori l’armata austriaca sarà quella che avrà meno ore a disposizione nel 2023 per sviluppare la nuova monoposto ad effetto suolo.

F1, il piano della Red Bull

Il superamento del limite di spesa della stagione 2021 avrà delle ricadute nel campionato 2023. Gli ingegneri di Milton Keynes, capitanati da Adrian Newey, dovranno ingegnarsi per continuare a rimanere al top. Competere ai massimi livelli è sempre stato l’obiettivo di Dietrich Mateschitz, scomparso lo scorso 22 ottobre 2022. Nel corso della lunga malattia incurabile, l’austriaco aveva già deciso di affidare le redini della RB a tre diversi uomini. La rivoluzione è in atto e secondo le indiscrezioni del magazine GPBlog vi saranno ben 3 CEO. Oliver Mintzlaff sarà il nuovo leader della Red Bull.

L’ex amministratore delegato della squadra di calcio Red Bull Lipsia subentrerà al defunto Mateschitz, insieme a Franz Watzlawick e Alexander Kirchmayr. Il futuro del marchio è in mani sicure. Dal punto di vista finanziario il gruppo attraversa un periodo molto florido. Kirchmayr è stato nominato CFO, Watzlawick, nuovo CEO Beverage Business, mentre Mintzlaff sarà CEO Corporate Projects and Investments. Mintzlaff, tra l’altro, era già attivo nel mondo dello sport, anche come atleta, avendo una carriera alle sue spalle di tutto rispetto come corridore di lunga distanza. E’ arrivato quinto ai campionati tedeschi di mezza maratona nel 1999 e nel 2001 ed è giunto ottavo sulla distanza di 10 chilometri. Dopo la sua carriera sportiva, ha lavorato anche alla Puma tra il 2000 e il 2008.

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