F1, la Mercedes ha paura della FIA? Arriva una scelta clamorosa

Negli Stati Uniti la Mercedes ha portato degli aggiornamenti importanti. C’era grande aspettativa per vedere in pista il nuovo alettone anteriore sulla W13, ma hanno fatto subito retromarcia.

In Texas George Russell e Lewis Hamilton avrebbero dovuto testare il nuovo alettone anteriore, ma l’elemento presumibilmente non era conforme ai regolamenti. C’è stata una contromossa che ha lasciato spiazzati gli addetti ai lavori. I piloti non hanno girato con la nuova ala. Il direttore tecnico della Mercedes, Mike Elliot, ha preferito evitare controversie con la Federazione Internazionale dell’Automobile.

Mercedes Hamilton (LaPresse)
Mercedes Hamilton (LaPresse)

C’è clamore perché nei regolamenti si parla dell’uso principale per scopi meccanici o di misurazione e chiaramente c’è un vantaggio secondario di un design aerodinamico lì – ha analizzato Elliott, come riportato su The Race – Decideremo se vogliamo discuterne o meno. In realtà, non vale una cifra. Quel dettaglio sembra interessante ma non è la cosa più importante sull’ala anteriore”. Nel panorama intricato del budget cap e delle tante regole imposte dalla FIA, i team devono stare attentissimi a non rischiare. Dato che la soluzione potrebbe essere contestata dagli altri team, scatenando un nuovo putiferio, potrebbe anche non essere montata in Messico. Ecco gli orari del prossimo GP in Messico.

La Mercedes potrebbe dimostrare che lo scopo principale dei controversi fissaggi è quello di tenere insieme l’ala, mentre il vantaggio aerodinamico è puramente casuale. Forse in un altro momento storico, con una sfida mondiale in corso, Wolff avrebbe battuto i pugni, ma i rischi superano ora i benefici. Si è arrivati al punto che un appassionato di F1 deve augurarsi un ritorno in auge della Mercedes per riavere un campionato competitivo, come quello del 2021. Con una Ferrari in grave crisi, in questo finale di stagione, tutto lascia pensare ad una Red Bull Racing dominante, a prescindere da quello che rappresenterà la vicenda budget cap per la compagine austriaca. La squadra con sede a Milton Keynes ha tutto per continuare a dominare nelle prossime annate, a partire da un campione nel massimo splendore. Per mettere in difficoltà un fenomeno come Verstappen occorrerebbe una perfezione, in tutte le aree, che non si trova per caso.

F1, la rinascita Mercedes

La Ferrari ha palesato problemi di affidabilità, strategici e gestionali, nonostante una vettura competitiva nella prima fase della stagione. La Mercedes, invece, ha fatto il percorso inverso, iniziando malissimo l’annata e terminandola con qualche iniezione di fiducia e certezza in più. Guardando alla crescita di George Russell e alla solita voglia matta di vincere di Hamilton, unita alla regolarità teutonica dell’era ibrida della F1, tutto lascia immaginare un 2023 in bagarre per podi e vittorie. La W13 si è rivelato un progetto fallimentare. Nessuno a Brackley poteva aspettarsi una vettura così scarsa, senza alcun punto di forza. A prescindere dal porpoising la prima auto ad effetto suolo teutonico si è rivelata essere lenta sul dritto e poco agile nei tratti misti. L’unico aspetto positivo è stata l’affidabilità della vettura.

George Russell ha fatto il massimo per portare la vettura, stabilmente, in top 5 ma la squadra, quantomeno, non ha mai mollato. Nonostante tutti i problemi, le Frecce d’Argento hanno cercato di trovare la quadra e lo sviluppo giusto per migliorare i risultati nella seconda parte di stagione. Politicamente sono sempre forti, come dimostra la vicenda relativa alla direttiva 39. Una mossa, studiata a tavolino, per riportare la W13 all’altezza dei due top team che stavano rubando la scena. L’annullamento del porpoising non ha catapultato Hamilton e Russell davanti alla Red Bull Racing. Nelle ultime uscite stagionali, la Mercedes ha colto meno di quanto avrebbe potuto, anche a causa di gare pazze. Negli Stati Uniti, però, si sono visti i passi in avanti della squadra teutonica.

Lewis Hamilton ha ancora una voglia matta di poter lottare per l’ottavo riconoscimento iridato, magari battendo Max Verstappen. Il 2021 rimane una ferita aperta per l’anglocaraibico e la scelta di posticipare gli sviluppi più importanti per la prossima annata potrebbe essere un chiaro segnale. La Mercedes vuole tornare ad essere protagonista e c’è tanta voglia di rifarsi. Per Lewis potrebbe essere l’ultima recita. Il suo contratto scadrà al termine del 2023 e l’andamento della prossima annata potrebbe essere fondamentale in un verso o nell’altro. In caso di stagione di alto profilo, l’asso di Stevenage potrebbe anche decidere di continuare negli anni successivi. Viceversa, in caso di ennesimo flop, potrebbe appendere il casco al chiodo, arrivato a 38 anni.

La sfida interna con Russell, tra l’altro, diventerà sempre più impegnativa. Il talentino di King’s Lynn ha dimostrato, al primo anno in un top team, di essere un osso duro. Regolare e dotato di una velocità innata, George è il futuro del team Mercedes. Si inserirebbe, di sicuro, nella sfida al vertice, in caso di vettura competitiva. Del resto su una W13 piena di problemi tecnici ha preceduto, sin qui, il suo teammate pluripremiato e anche Carlos Sainz sulla Ferrari. Le Frecce d’Argento sono pronte ad affilare le punte in vista di un 2023 di alto profilo.

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