Quanto costa la tuta dei piloti di MotoGP? Rimarrete stupiti

I piloti della MotoGP hanno delle tute straordinarie che permettono ai centauri di uscire quasi sempre indenni dagli incidenti in pista, nonostante botti clamorosi.

Nei primi anni delle gare motociclistiche perirono tantissimi centauri, anche per cadute molto banali. Il problema principale è che non vi erano gli standard di sicurezza moderni. Non solo legati alla pista, ma anche e soprattutto in merito ai materiali tecnici. I caschi non erano integrali, agli albori delle corse, i primi full face arrivarono solo negli anni ’70. Le tute, poi, erano insufficienti per salvaguardare la vita di un centauro. Anzi era un eufemismo definirle tali. Un giubbino di pelle di oggi, probabilmente, avrebbe garantito maggiore sicurezza ai centauri dell’epoca.

Bagnaia MotoGP (Ansa Foto)
Bagnaia MotoGP (Ansa Foto)

Si correvano, davvero, dei rischi impressionanti rispetto ai tempi moderni. Poi per fortuna la tecnologia è evoluta al punto tale da riuscire ad attutire qualsiasi colpo o quasi. In un weekend di MotoGP i piloti cadono spessissimo, ma tra voli acrobatici e salvataggi miracolosi, vi sono le moderne tute a proteggere i funamboli della top class. L’evoluzione dei materiali ha reso possibile assistere a manovre assurde come quelle di Marc Marquez. Una volta il rider più vincente della storia del motociclismo, Giacomo Agostini, disse all’asso spagnolo della Honda che, ai suoi tempi, sarebbe già morto cinque volte. Il 15 volte campione del mondo, vincitore di 123 Gran Premi, ha vissuto davvero l’epoca dove un forte impatto al suolo equivaleva ad un infortunio serissimo o alla morte.

I piloti attuali di MotoGP si possono permettere di andare al limite, guidando con uno stile funambolico anche perché le tute sono diventate delle vere e proprie corazze. I rider che saggiano l’asfalto dopo scivolate a forti andature, si rialzano il più delle volte come se fossero caduti su materassi di gomma. Il sistema degli airbag delle moderne tute hanno salvato tante vite. L’airbag è posizionato sulla schiena e sulla parte alta del busto anteriore del pilota. Si tratta di una tecnologia super avanzata che si attiva in caso di scossoni, allo scopo di proteggere il corpo del rider. Capita spesso di vedere, specialmente quando il pilota viene disarcionato per un attimo, l’attivazione del dispositivo che interviene in un baleno in situazioni di pericolo imminenti. In sostanza la tuta previene già l’urto, aprendosi per salvaguardare la salute del motociclista. E’ un algoritmo a decidere se l’anomalia necessita l’attivazione immediata del airbag.

MotoGP, il prezzo delle tute

Iniziamo ad analizzare l’intero abbigliamento tecnico del centauro, a partire dagli stivali. Il pilota prima di saltare in sella al proprio bolide di MotoGP si infila il sottotuta, per poi calarsi nella tuta fino a metà, infilandosi gli stivali e poi il paraschiena. L’ inserimento della tuta deve avvenire in modo perfetto per far aderire le ginocchia, le spalle e i gomiti. Come ultima cosa il pilota dovrà inserire i guanti, dopo aver allacciato bene il casco. Ciascuna operazione deve essere fatta in modo meticoloso per non avere fastidi alla guida. In una trasferta un rider ha con sé diverse tute. Ogni dettaglio della tuta è essenziale per il massimo comfort di guida dei piloti. Ovviamente sono tutte lavorate su misura del pilota e in caso di aumento di taglia, le aziende devono aggiornare le tute. Quanto costa il casco di Lewis Hamilton? Ecco la cifra incredibile. A volte i piloti fanno anche opere benefiche, proprio attraverso l’abbigliamento tecnico personalizzato. Valentino Rossi mette all’asta il suo casco, Marc Marquez gli stivali.

Ad esempio le saponette, chiamate slider in inglese, permettono di strisciare il ginocchio a terra in curva sono personalizzate in base alle esigenze del pilota. Dipende molto anche dalla stile di guida di ciascuno. C’è chi corre, sfruttando molto le slider e le consuma più velocemente. L’obiettivo è renderle sempre più leggere. Oltre che sicurissime le tute moderne sono impermeabili, non presentando alcuna cucitura a vista e trattamento idrorepellente applicato sulla superficie esterna della pelle. Rispetto alle tute che potete trovare in negozio, le tute dei piloti di MotoGP presentano colorazioni e grafiche uniche, personalizzate in base ai gusti del rider. Essendo fatte su misura, varia sua l’imbottitura che la ventilazione. I materiali e le tecnologie sono, invece, le medesime.

Per una tuta di un pilota di MotoGP il costo è compreso tra i 4.000 e i 5.000 euro. Secondo i tecnici dell’Alpinestars una tuta in pelle dovrebbe essere acquistata, seguendo specifici parametri. “La tuta deve essere scelta in base alla comodità e alla vestibilità. Molti motociclisti tendono a scegliere tute troppo grandi. Una tuta da pista, per natura, dovrebbe vestire in modo attillato, con pannelli elastici presenti nelle zone in cui è necessario garantire flessibilità di movimento. Per molti nuovi appassionati del motociclismo, la loro prima tuta, se indossata in modo appropriato, dovrebbe offrire un fit aderente. Pertanto non si dovrebbero notare eccessi di pelle con pieghe in nessuna zona della tuta”.

“Il motociclista dovrebbe indossare la tuta con un sottotuta tecnico e le relative protezioni (per schiena e torso) che solitamente usa, assieme ai suoi guanti e stivali, per verificarne la comodità. I nuovi capi in pelle tendono ad allargarsi leggermente con l’utilizzo e a modellarsi in base alla struttura corporea. Per questa ragione, il motociclista dovrebbe inizialmente spendere un po’ di tempo indossando e togliendo la tuta. Una volta stabilita la vestibilità della tuta e le zip sono chiuse, si consiglia di verificare la facilità di movimento con piccole flessioni alle gambe, braccia e torso, o in sella alla proprio moto simulando le varie posizioni di guida”.

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