La F1 sta vivendo un periodo delicato a causa della FIA, che con le sue decisioni sportive e regolamentari ha compromesso la stagione.
Non si placano le polemiche in F1 per quanto accaduto nelle ultime due settimane. Sul Circus si è abbattuto un vero e proprio uragano a cominciare dal Gran Premio di Singapore, dove, nella giornata di venerdì, è emerso tutto il discorso relativo allo sforamento del Budget Cap da parte di Red Bull ed Aston Martin.
La testata tedesca “Auto Motor und Sport” è uscita con un articolo che ha fatto scalpore sin da subito, annunciando che queste due squadre non avevano rispettato il tetto di spese, e dalle prime indiscrezioni sembrava che il team di Milton Keynes potesse rientrare nelle violazioni gravi, ponendosi a rischio di una squalifica per aver speso 10 milioni di extra-budget.
La FIA ha rilasciato un comunicato poche ore fa, annunciando che la Red Bull è invece rientrata nelle violazioni lievi (1-2 milioni spesi in più), ed al massimo verrà sanzionata con una multa, mentre per l’Aston Martin c’è solo un errore di procedura, che può essere spiegato con un invio ritardato della documentazione, cosa che capitò anche alla Williams ad inizio anno.
Tuttavia, i guai non erano finiti per il mondo della F1, dal momento che il GP di Singapore ha scatenato polemiche a non finire per la mancata penalità di Sergio Perez. Il messicano ha dominato la corsa dopo aver scavalcato la Ferrari di Charles Leclerc al via, ma per via di un’infrazione sotto Safety Car il successo sarebbe dovuto andare al monegasco.
I commissari, invece, hanno atteso ben tre ore per dare l’esito finale, dopo aver ascoltato il messicano in direzione gara. La penalità finale è stata di 5 secondi, ma il risultato non è cambiato, dal momento che Leclerc aveva chiuso ben più distante. Molto diverso il trattamento che è stato riservato a Charles in Giappone, a causa di un episodio che ha visto coinvolto anche lo stesso Perez.
All’ultima chicane, il pilota della Ferrari è giunto lungo, ed i giudici gli hanno immediatamente comminato una penalizzazione di 5 secondi, che ha regalato il secondo posto al sudamericano ed il titolo mondiale a Max Verstappen, il quale aveva tagliato il traguardo da vincitore, nella convinzione che avrebbe dovuto attendere Austin per festeggiare il titolo.
F1, la FIA sta danneggiando la massima formula
Prima di procedere con l’elenco dei vari errori della FIA in questa stagione, è bene sottolineare che la F1 non ha giurisdizione sulle decisioni dei commissari di gare, né tantomeno sul comunicato che è stato rilasciato poche ore fa in merito alla questione Budget Cap.
Tuttò ciò è in mano alla Federazione Internazionale, che sta danneggiando e non poco il brand di Liberty Media, e forse sarebbe il caso di iniziare a pensare ad un futuro diverso per la F1, magari separato proprio dalla FIA stessa. In questo 2022, come al solito, sono stati commessi gravi errori da parte degli organizzatori, e non ci sono solo i fatti di Singapore e Suzuka a far discutere.
Tanto per cominciare, occorre tornare al Gran Premio di Imola per identificare la prima mossa priva di senso. La gara è iniziata con la pioggia, ed in condizioni difficili il DRS non viene mai utilizzato. Tuttavia, dopo pochi giri, i piloti sono passati all’utilizzo della gomma slick visto che il tracciato si era asciugato, e Charles Leclerc era nella scia di Sergio Perez pronto a superarlo.
Inspiegabilmente, i giudici non hanno dato l’ok per aprire l’ala mobile, cosa che ha costretto il monegasco ad inseguire la Red Bull del rivale sino a distruggere le gomme, autorizzandone l’utilizzo solo nel momento in cui la Ferrari di Charles si era staccata dal rivale.
A Miami, nel round successivo, ha fatto discutere e non poco la presenza di un muro all’esterno di un punto molto delicato della pista, su cui si sono schiantati sia Carlos Sainz che Esteban Ocon durante le qualifiche. Il francese dell’Alpine ha anche distrutto il telaio della sua monoposto, causando un danno economico non indifferente al team di Enstone.
Le squadre ed i piloti hanno così richiesto l’introduzione di una barriera di protezione aggiuntiva, inspiegabilmente negata dalla FIA. A Baku, Yuki Tsunoda è stato mandato in pista con il DRS danneggiato e riparato soltanto con lo scotch, ma i commissari di gara non sono intervenuti con la bandiera nera con disco arancione, che serve per indicare al team di intervenire sulla monoposto per sistemarla al meglio. Ovviamente, a tutto ciò si aggiungono i teatrini in caso di pioggia, condizioni in cui, ormai, non si gareggia più se non dopo ore di attesa.