Schumacher maltrattato dalla Haas? Lo sfogo in diretta dello zio Ralf

Ormai con un piede fuori dalla F1 Mick Schumacher viene difeso solo dalla sua famiglia. E parte subito l’attacco verso i vertici della Haas.

Anche in quel di Suzuka Mick Schumacher ne ha combinata una delle sue. E’ successo tutto al termine della prima sessione di libere, disputata sotto l’acqua, come del resto l’intero weekend. Dopo essere stato invitato a compiere una prova di partenza, è finito dritto dritto contro le barriere. Distruggendo buona parte dell’anteriore della sua VF-22.

Un impatto violento, a suo avviso agevolato dall’aquaplaning. Ma che secondo il team principal Gunther Steiner sarebbe stato dettato dalla sua mancanza di destrezza nel gestire il veicolo.

Mick Schumacher (LaPresse Foto)
Mick Schumacher (LaPresse Foto)

Siccome la verità sta sempre nel mezzo, non ci sentiamo di aggiungerci alla crociata contro il tedeschino. Sta di fatto però, che il botto ha provocato tanti danni da costringere i meccanici dell’equipe americana ad un lavoro alacre per rimetterla in sesto. Addirittura il figlio di Michael ha dovuto rinunciare alla partecipazione all’FP2 per permettere ai suoi di ultimare il lavoro.

Il prosieguo del fine settimana pur senza incidenti, non sarà meno amaro. Bravo a salvarsi dalla prima tagliola in qualifica. In gara sarà nuovamente fanalino di coda.

Schumacher nel radar dei critici. Interviene lo zio

Una posizione motivata da una strategia fallimentare. E di conseguenza non veritiera. Questo almeno stando al parere dello zio Ralf, convinto che nella scuderia a stelle e strisce stiano facendo di tutto per favorire Kevin Magnussen. E chissà, giustificare, l’eventuale licenziamento del 23enne a fine annata.

Analizzando quanto avvenuto in Giappone il fratello di Schumi ha ricordato come il nipote fosse 10° al momento della ripartenza dopo la bandiera rossa. In seguito però, quando le condizioni dell’asfalto sono migliorate. E tutti hanno cominciato a rientrare ai box per passare dalle full wet alle intermedie, invece di dare priorità a lui, l’hanno data al danese.

Ovviamente il balletto dei pit stop ha fatto sì che risalisse lo schieramento. Ma una volta obbligato a fermarsi in quanto le sue coperture da bagnato estremo erano alla frutta, è scivolato in fondo.

Il cambio “scarpe” effettuato ben 5 tornate dopo il suo compagno di squadra, ha di fatto rovinato la corsa di Mick, che, in questa maniera è rimasto attardato, mentre il driver di Roskilde tagliava il traguardo in 14esima piazza.

Non è la prima volta che in squadra prendono una decisione che va a beneficio dello scandinavo“, si è lamentato ai microfoni di Sky Deutschland, sicuro che una reazione tempestiva da parte del muretto, avrebbe potuto salvare l’arrivo in zona punti.

Sedicesimo della generale con 12 punti contro i 22 del collega di marca, il campione di F2 2020 sta fortemente rischiando di non essere confermato. In diverse occasioni il tecnico meranese che gestisce l’equipe si è mostrato insoddisfatto dei suoi servigi. Senza dimenticare che la separazione dalla Ferrari che lo stava crescendo tra i suoi Junior, lo ha privato di un utile paracadute.

Il futuro del figlio d’arte resta dunque un’incognita, sebbene nei giorni scorsi il boss della Williams Jost Capito ne abbia tessuto le lodi, definendolo un possibile asset per il 2023, ora che è rimasta priva del pagante Latifi.

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